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Documenti, 15/2014, 01/09/2014, pag. 499

Cent'anni di guerra mondiale

Mons. Carlo Maria Roberto Redaelli, arcivescovo di Gorizia
Quanto «sangue è stato versato inutilmente su queste alture e lungo il nostro fiume! Sangue di giovani di eserciti di molte nazionalità, quasi tutti di fede cristiana. E l’“inutile strage” ha avuto una continuazione dopo un paio di decenni nella seconda guerra mondiale». A cento anni dall’inizio del primo conflitto mondiale (28 luglio), e in vista dell’annunciata visita del papa al cimitero austro-ungarico di Fogliano e al Sacrario di Redipuglia il 13 settembre, il vescovo della diocesi di Gorizia, mons. C. Redaelli, ha rivolto ai fedeli una lettera intitolata «Egli è la nostra pace». Lettera nel centesimo anniversario dell’inizio della prima guerra mondiale. «La nostra terra ha pagato duramente una guerra voluta dalle potenze di allora» – afferma il presule –. Ma – si domanda – «siamo sicuri che le ferite di allora si siano realmente rimarginate e non semplicemente dimenticate? Siamo certi che non ci sia bisogno di ulteriori passi sulla via della pace?».

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