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Documenti, 3/2014, 01/02/2014, pag. 70

Il monoteismo cristiano contro la violenza

Commissione teologica internazionale
«In quale modo la teologia cattolica può confrontarsi criticamente con l’opinione culturale e politica che stabilisce un intrinseco rapporto fra monoteismo e violenza? In quale modo la purezza religiosa della fede nell’unico Dio può essere riconosciuta come principio e fonte dell’amore fra gli uomini?». Si confronta con questa duplice domanda il documento Dio Trinità, unità degli uomini. Il monoteismo cristiano contro la violenza, pubblicato il 16 gennaio dopo un lavoro condotto nell’arco del quinquennio 2009-2013 da una sottocommissione della Commissione teologica internazionale, l’organismo costituito all’interno della Congregazione per la dottrina della fede per aiutare la Santa Sede nell’esame delle questioni dottrinali di maggior importanza. I teologi che hanno elaborato il documento riespongono l’autentica comprensione della confessione trinitaria del Dio unico e mostrano come la rivelazione di Gesù Cristo – che manifesta l’amore di Dio – neutralizzi la giustificazione religiosa della violenza.

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Documenti, 2025-9

I 1700 anni del concilio di Nicea

Commissione teologica internazionale

In vista del 20 maggio, 1700° anniversario dell’apertura del concilio ecumenico di Nicea del 325, la Commissione teologica internazionale ha pubblicato il documento Gesù Cristo, Figlio di Dio salvatore. 1700° anniversario del Concilio ecumenico di Nicea (325-2025). Articolato in 4 capitoli, preceduti e seguiti da introduzione e conclusione, il documento approfondisce l’attualità dogmatica del Credo di Nicea con l’obiettivo di rievocare il significato del Concilio, ma anche di mettere in luce le risorse che il simbolo di fede, da allora sino a oggi professato, custodisce e rilancia in una prospettiva evangelizzatrice.

A Nicea per la prima volta la Chiesa si espresse a livello universale, «ecumenico», e il documento rilancia la disponibilità della Chiesa cattolica a individuare una data comune fra tutte le confessioni cristiane, approfondendo anche il rapporto con la Pesah ebraica: «Questa professione di fede, che fonda la vita cristiana individuale e la vita della Chiesa, troverà tutta la sua forza se rimane radicata nella rivelazione fatta ai nostri “fratelli maggiori” e ai nostri “padri nella fede” e se sarà vissuta nella comunione visibile da tutti i discepoli di Cristo» (n. 47).

 

 

Documenti, 2021-1

La reciprocità tra fede e sacramenti

Commissione teologica internazionale

Il documento della Commissione teologica internazionale La reciprocità tra fede e sacramenti nell’economia sacramentale, approvato da papa Francesco il 19 dicembre 2019 e pubblicato il 3 marzo 2020 (in traduzione italiana il 12 ottobre), è stato elaborato fra il 2014 e il 2019 nel nono quinquennio di lavoro della Commissione. La difficoltà metodologica e l’ampiezza delle tematiche hanno richiesto un grande lavoro e 11 bozze prima di arrivare alla redazione finale. Organizzato in cinque capitoli, il testo prende in esame il tema, oggi in crisi nella pratica pastorale, di reciprocità tra fede e sacramenti, soffermandosi in particolare sulle ripercussioni sul matrimonio sacramentale.

Il cuore del trattato, il secondo capitolo, rende conto della reciprocità tra fede e sacramenti, sulla cui base poi nel capitolo terzo si prendono in esame i tre sacramenti dell’iniziazione cristiana, e nel quarto il matrimonio. Lo specifico tema matrimoniale, più volte sollevato non solo da Benedetto XVI e da Francesco, ma anche da diversi Sinodi, necessitava di una chiarificazione, soprattutto in merito al parallelismo tra matrimonio sacramentale e naturale.

Documenti, 2019-11

La libertà religiosa per il bene di tutti

Commissione teologica internazionale

Dalla dichiarazione conciliare Dignitatis humanae a oggi, il contesto storico in cui si colloca il tema della libertà religiosa è significativamente mutato, rendendo necessario aggiornare l’analisi di una questione che non può dirsi risolta, e pone anzi problemi nuovi. Parte da questa considerazione lo studio della Commissione teologica internazionale intitolato La libertà religiosa per il bene di tutti. Approccio teologico alle sfide contemporanee, elaborato dal 2014 al 2018 dalla Sottocommissione libertà religiosa e pubblicato il 26 aprile.

Dopo che l’evoluzione della comprensione ecclesiale ha riconosciuto che «lo stato non può essere né teocratico, né ateo», il nuovo rischio che s’individua nella contemporaneità è collegato alla deriva che ha assunto l’atteggiamento della neutralità «come indifferenza che finge l’irrilevanza della cultura religiosa e dell’appartenenza religiosa nella costituzione del soggetto democratico reale», una sorta di «totalitarismo morbido» che impone «di fatto… l’emarginazione, se non l’esclusione, dell’espressione religiosa dalla sfera pubblica». E questo ha tra le sue conseguenze anche le forme di radicalizzazione religiosa qualificate come fondamentalismo.