Documenti, 20/2015, 06/06/2015, pag. 1
Come pellegrino di pace e di dialogo
Interventi nel viaggio apostolico a Sarajevo (6 giugno 2015)
Francesco
«Oggi, cari fratelli e sorelle, si leva ancora una volta da questa città il grido del popolo di Dio e di tutti gli uomini e le donne di buona volontà: mai più la guerra!». È stato un viaggio breve, ma dal forte valore simbolico quello che ha condotto papa Francesco a Sarajevo, nella martoriata Bosnia ed Erzegovina, lo scorso 6 giugno. Pace e dialogo. Queste le due parole che sono risuonate con maggiore forza e insistenza in tutte le occasioni che papa Bergoglio ha avuto di incontrare la popolazione locale: dalle autorità civili ai leader religiosi, dai sacerdoti e religiosi ai giovani. Pace come impegno; e dialogo (a tutti i livelli) come strumento per la reciproca conoscenza e la ricomposizione delle diversità in una convivenza fraterna, rispettosa della dignità di ogni uomo. «Fare la pace è un lavoro artigianale (...). Beati coloro che seminano pace con le loro azioni quotidiane, con atteggiamenti e gesti di servizio, di fraternità, di dialogo, di misericordia».
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