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Documenti, 21/2015

Nostra aetate, cinquant'anni dopo

Alla Conferenza della Commissione europea luterana per la Chiesa e l'ebraismo (KKJ)

Piero Stefani
Ospite della Chiesa luterana di Venezia, si è tenuta dal 14 al 17 maggio la Conferenza della Commissione europea luterana per la Chiesa e l’ebraismo (LKKJ), che aveva per tema «La raffigurazione dell’ebraismo nell’educazione ecclesiastica». In quella sede, a Piero Stefani è stata chiesta una riflessione sulla Nostra aetate, la dichiarazione conciliare dedicata alle relazioni della Chiesa cattolica con le religioni non cristiane, e in particolare con l’ebraismo, nel 50° anniversario della sua approvazione (28.10.1965). L’intervento evidenzia e percorre gli snodi e le questioni di un testo che è stato definito «modesto» (perché «non riesce ad argomentare in modo adeguato quanto afferma»), ma «decisivo» («una vera e propria svolta dotata di grandi e tutt’altro che esaurite conseguenze»): l’elezione di Israele, l’asimmetria del dialogo teologico, il «rifiuto del Vangelo», la «responsabilità ebraica» nella morte di Gesù e la questione dell’antisemitismo.

Una risposta alle domande dei Lineamenta

In preparazione al Sinodo di ottobre 2015

Conferenza episcopale tedesca
La seconda consultazione, un anno dopo quella in vista del Sinodo straordinario, sebbene meno parte-cipata, ha tuttavia «risvegliato in molti fedeli grandi attese dal Sinodo dei vescovi, da cui sperano un ulteriore sviluppo della dottrina della Chiesa e della sua pastorale del matrimonio e della famiglia». Lo scrivono i vescovi tedeschi pubblicando (20 aprile), per il secondo anno consecutivo, sul loro sito web – anche in lingua italiana –, una sintesi delle risposte alle domande per l’approfondimento della Relatio Synodi contenute nei Lineamenta (cf. Regno-doc. 5,2015,8ss). Terminata la consultazione, che ha tenuto conto anche «delle opinioni dei responsabili diocesani della pastorale del matrimonio e della famiglia, dei centri di educazione familiare e in diverse diocesi anche dei voti delle commissioni di consulenza diocesana», la Conferenza episcopale tedesca ha formulato le sue risposte, «che trattano alcuni temi fondamentali in modo particolare», nelle quali si è lasciata guidare dalla «svolta pastorale che il Sinodo straordinario ha iniziato a delineare, radicandosi nel Vaticano II e nel magistero di papa Francesco», e sostiene «espressamente una “pastorale capace di riconoscere l’opera libera del Signore anche fuori dagli schemi consueti”».

La gioia della famiglia

CCEE-SECAM
Come pastori «ci impegniamo a essere più presenti con tutte le famiglie in qualsiasi situazione si trovino». È uno dei passaggi del messaggio finale del seminario su «La gioia della famiglia» organizzato in collaborazione tra il Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (CCEE) e il Simposio delle conferenze episcopali di Africa e Madagascar (SECAM) a Mumemo, in Mozambico, dal 29 al 31 maggio. Conclusi i lavori, i vescovi europei e africani hanno diffuso un testo in cui riepilogano i temi trattati nel corso dell’evento, promosso anche in vista del Sinodo ordinario di ottobre (www.ccee.eu).

Sinodo sulla famiglia: risposte

In preparazione al Sinodo di ottobre 2015

Chiesa cattolica in Lussemburgo
Partendo da un’analisi della Relatio Synodi, «questi tre argomenti: i divorziati risposati, la vita di coppia fuori del matrimonio e le coppie omosessuali appaiono come i “punti caldi” del Sinodo. Ciò non sminuisce l’importanza degli altri temi, specialmente quello del linguaggio utilizzato. In questa prospettiva, è importante avanzare fin dall’inizio la questione preliminare relativa al “principio di realtà” che deve sempre orientare la prassi cristiana». Lo scorso 25 marzo, un gruppo di lavoro ad hoc della Chiesa cattolica in Lussemburgo ha pubblicato una sintesi delle risposte alle domande contenute nei Lineamenta in vista del Sinodo di ottobre, «frutto dei lavori di gruppo organizzati dal Servizio della pastorale con la partecipazione di volontari attivi nei cammini di preparazione al matrimonio e in vari movimenti cattolici». Un discernimento posto, nel solco aperto da papa Francesco, in «prospettiva pastorale, ove la morale cattolica è compresa come un insieme di criteri che si adattano alle diverse situazioni umane, specialmente a situazioni tormentate. (...) Lungi dal discernere a partire da norme inflessibili o dottrine immutabili, siamo invitati a coltivare uno spirito di apertura e di accoglienza».

Un rapporto in risposta ai Lineamenta

In preparazione al Sinodo di ottobre 2015

Conferenza dei vescovi svizzeri
In preparazione al Sinodo di ottobre, la Chiesa cattolica svizzera ha coinvolto i fedeli in dibattiti e consultazioni di gruppo, attraverso la mediazione della Segreteria della Commissione pastorale, a dimostrazione del profondo interesse che riscuotono i temi della coppia, del matrimonio e della famiglia. Nonostante non ci sia unanimità su tutti i punti, nel rapporto «emergono grandi affinità e tendenze generali», a partire da una costatazione previa: «Il Sinodo dei vescovi e i fedeli in Svizzera continuano a condurre un “dialogo tra sordi”». «Mentre i Lineamenta – continua il testo – muovendosi all’interno della dottrina della Chiesa, partono da un’ininterrotta continuità della tipologia e dell’ideale di famiglia, i fedeli partono nelle loro considerazioni dalle sfaccettate esperienze familiari che hanno vissuto». In tale prospettiva, il rapporto vuole descrivere nel modo più preciso possibile il punto di vista della maggioranza dei cattolici svizzeri, per i quali il cardine dal quale partire è «l’esperienza relazionale, sessuale, matrimoniale e familiare fatta nella propria vita o nella vita delle persone vicine».