D
Documenti
Documenti, 25/2015, 03/07/2015, pag. 22

Dopo Garissa

Card. John Njue; leader delle Chiese cristiane in Kenya
«Condanniamo fermamente l’efferato attacco terroristico che ha colpito promettenti giovani kenioti e tutti coloro che stavano facendo il loro dovere al college universitario. Auspichiamo che il governo vada a fondo al problema del terrorismo e della radicalizzazione perché tali episodi non si ripetano più». Un accorato appello al governo perché garantisca un’adeguata sicurezza in tutto il paese, alle istituzioni educative perché siano vigilanti su possibili deviazioni terroristiche dei ragazzi e ai leader religiosi perché desistano da ogni tipo di insegnamento e predicazione dell’odio. Lo ha lanciato il card. John Njue, presidente della Conferenza episcopale cattolica del Kenya, in seguito all’attentato terroristico al College universitario di Garissa (2.4.2015), che ha mietuto 148 vittime tra studenti e personale, molte delle quali di religione cristiana. Il cardinale ha pubblicato l’8 aprile un «messaggio di solidarietà» al paese nel quale si è rivolto ai familiari delle vittime e ai feriti nel corpo e nell’anima, assicurando la vicinanza e le preghiera della comunità cattolica. Negli stessi giorni è stata pubblicata anche una dichiarazione congiunta dei leader delle principali confessioni cristiane del Kenya, che ha tra i suoi firmatari lo stesso card. Njue.

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.