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Documenti, 5/2015, 06/02/2015, pag. 5

L'opzione preferenziale per le vittime

Intervento all'Anglophone Conference 2014

Mons. Diarmuid Martin
«La crisi delle violenze sessuali sui minori non è un capitolo chiuso nella storia della Chiesa. Le violenze possono ancora verificarsi e si verificano». Intervenendo alla sessione 2014 della Anglophone Conference, lo scorso 7 luglio, l’arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin è tornato sullo scandalo delle violenze sessuali che ha sconvolto e ferito profondamente anche la Chiesa cattolica in Irlanda. Il suo discorso si è concentrato sul ruolo della Chiesa nella guarigione delle vittime, cammino da lui definito una necessità «ecclesiologica e teologica», prima che una questione per psicoterapeuti. Le violenze «rimarranno una ferita nel fianco della Chiesa fino al giorno in cui ogni singola vittima non avrà ottenuto la guarigione personale che merita». Martin ha parlato, per analogia, della necessità per la Chiesa di «un’opzione fondamentale per le vittime», rilevando con disappunto che ci sono ancora oggi «persone che sminuiscono la realtà delle violenze o che prendono scorciatoie per stabilire norme e linee guida». L’arte di guarire, ha detto, s’impara solo nell'umiltà: «L’arroganza non è mai la via verso la guarigione. (...) Non siamo qui per dire alle vittime che cosa devono fare ma per trovare insieme nuovi modi di interagire con rispetto e attenzione».

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