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Documenti, 3/2016, 01/02/2016, pag. 96

Amati e ri-chi-amati per la compassione

Messaggio per la Quaresima-Pasqua 2016

Mons. Mauro Maria Morfino
«È la compassione a muovere la missione: compassione del Padre, “Padrone della messe”, resasi visibile in Gesù, il Figlio. All’origine di ogni missione non può che pulsare una viscerale compassione. Ogni missione è a pieno e permanente servizio della compassione e perciò ogni comunità cristiana è impegnata nella globalizzazione della compassione». Il messaggio per la Quaresima-Pasqua 2016, pubblicato l’11 marzo dal vescovo di Alghero-Bosa Mauro Maria Morfino, s’intitola Amati e ri-chi-amati per la compassione. Per accompagnare la comunità cristiana a farsi compassione, ed è un invito alla Chiesa locale a «dar volto alla carità, a concretizzare la Parola nella vita», portando dentro «le pieghe e le piaghe della storia» la stessa compassione del Padre e del Figlio, dalla quale siamo stati avvolti e convertiti, «perché in noi e tra noi e attraverso noi la compassione diventi carne e sangue, volto e mano, cuore e testa, stile e orizzonte, clima e metodo. Chi ci incontra per le strade del tempo possa esclamare: “Se questo o questa è così compassionevole, come sarà Dio?”». Il tema centrale della compassione si concretizza, tra l’altro, per la diocesi di Alghero-Bosa nel Fondo episcopale di solidarietà, deciso dal vescovo nel 2011, che si propone di aiutare in particolare quelle famiglie giovani che, con figli a carico, vivono il dramma della disoccupazione.

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Documenti, 2018-9

Dio smascherato

Lettera per la Quaresima e Pasqua 2018

Mons. Mauro Maria Morfino, vescovo di Alghero - Bosa

«“Se tu sei il figlio di Dio, scendi dalla croce!”... Le categorie che vengono menzionate sotto la croce, passanti e teologi/biblisti, come anche la categoria che patisce la medesima pena di Gesù, i ladri, pur non avendo tra loro nessuna affinità, tutti domandano a Gesù la medesima cosa: scendi e noi ti crederemo! È un ragionamento che appare di “buon senso” e che sottintende una certa teo-logia, una certa idea di Dio: Dio è il grande, il potente, il vittorioso». Con il Messaggio per la Quaresima e la Pasqua 2018 intitolato Dio smascherato, il vescovo di Alghero - Bosa mons. Mauro Maria Morfino ha proposto alla sua diocesi un percorso di meditazione sul vero volto di Dio, che si manifesta nella vulnerabilità di Gesù Cristo, cioè sulla croce. E per le 12 settimane dei due tempi liturgici suggerisce a tutti un’ora settimanale di meditazione di alcuni brani biblici, per «smascherare Dio» e per «smascherarci, per riscoprire quei tratti di figlia/o amato e cercato, quel tesoro d’irripetibile unicità e quella possibilità di bene, di vita e di relazioni vere che, impazienti sotto le maschere che ci siamo imposti, sono pronte ad avere finalmente parola nelle nostre storie personali». Questo ci spingerà «a fare una scelta di attenzione preferenziale per coloro nei quali Gesù si identifica (Mt 25)».

Documenti, 2015-11

Al pozzo oltre il pozzo

Messaggio per la Quaresima e la Pasqua del vescovo di Alghero-Bosa

Mons. Mauro Maria Morfino

«“L’uomo è un crepaccio assetato d’infinito”. Solo l’infinito che è Dio può saziare il cuore. È in questo “crepaccio” che Gesù ci si fa incontro. Non disprezzando o prosciugando l’acqua dei nostri tanti pozzi, ma semplicemente rivelandone la non esaustività, l’insufficienza e l’inadeguatezza». Uno «scavo del desiderio» accompagnato dal racconto giovanneo dell’incontro al pozzo tra Gesù e la donna di Samaria (Gv 4,1-42). È questo l’itinerario proposto dal vescovo di Alghero-Bosa, mons. Morfino, nel suo messaggio per la Quaresima e la Pasqua 2015. «Il Signore spinge la samaritana e noi a un rinnovato scavo del desiderio e indica un itinerario per non restare intrappolati nei tanti nostri pozzi, nei nostri molteplici possessi. Ascoltare ciò che rimane inappagato nel più intimo del nostro desiderio, è il cammino che in questa Quaresima e in questa Pasqua può diventare, per la nostra Chiesa, esperienza esodale di liberazione e di risurrezione», scrive Morfino, individuando nella preghiera il luogo che pone «di fronte alla volontà del Padre per compierla come figli nel Figlio», e che al contempo «sollecita a inoltrarsi progressivamente negli stessi desideri divini, a desiderare come Dio desidera».