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Documenti, 7/2016, 01/04/2016, pag. 245

Dichiarazione di Marrakech

Sui diritti delle minoranze religiose nei paesi a maggioranza musulmana

250 leader del mondo islamico
«Sviluppare una giurisprudenza del concetto di “cittadinanza”, che sia comprensiva dei diversi gruppi. Tale giurisprudenza deve essere radicata nella tradizione e nei principi islamici e consapevole dei cambiamenti globali» per contrastare l’uso inconcepibile della «religione allo scopo di aggredire i diritti delle minoranze religiose nelle nazioni musulmane». È l’obiettivo della dichiarazione intitolata In nome di Dio il clemente, il misericordioso, sottoscritta il 27 gennaio da 250 leader religiosi, intellettuali ed esperti di fede islamica, riuniti a Marrakech sotto l’egida del re Mohammed VI del Marocco e del Forum per la promozione della pace nelle società islamiche per discutere dei diritti delle minoranze religiose nei paesi a maggioranza musulmana. Alla base dell’iniziativa la considerazione che «in molte parti del mondo musulmano si sono deteriorate in modo pericoloso negli ultimi tempi a causa dell’uso della violenza e della lotta armata come mezzo per dirimere i conflitti e imporre il proprio punto di vista». Fra i promotori dell’iniziativa vi è anche l’associazione Religions for peace, la principale organizzazione attiva dal 1970 per la promozione della pace e del dialogo fra le più importanti religioni al mondo.

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