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Documenti, 17/2017, 01/10/2017, pag. 535

La Parola, il Pane, i poveri

Visita pastorale a Cesena e a Bologna

Francesco

Ha avuto una forte accentuazione sui temi sociali la visita che papa Francesco ha compiuto il 1° ottobre a Cesena, per commemorare i 300 anni dalla nascita di papa Pio VI, e a Bologna, nell’ambito del Congresso eucaristico diocesano (cf. anche in questo numero a p. 567). Da Cesena, dove ha raccomandato un rinnovato impegno nella politica – «Una politica… responsabile e quindi coraggiosa e prudente nello stesso tempo; che faccia crescere il coinvolgimento delle persone, la loro progressiva inclusione e partecipazione; che non lasci ai margini alcune categorie, che non saccheggi e inquini le risorse naturali»; a Bologna, dove ai segni dell’accoglienza inclusiva verso i migranti e i poveri (cf. il riquadro a p. 536) si è accompagnata una declinazione del tema eucaristico che si concretizza nella carità. «Dall’eucaristia ai poveri, andiamo a incontrare Gesù. Avete riprodotto la scritta che il card. Lercaro amava vedere incisa sull’altare: “Se condividiamo il pane del cielo, come non condivideremo quello terrestre?”. Ci farà bene ricordarlo sempre. La Parola, il Pane, i poveri: chiediamo la grazia di non dimenticare mai questi alimenti-base, che sostengono il nostro cammino».

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Francesco

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Il focus del viaggio è stato il rapporto con l’islam, soprattutto in Indonesia, dove nell’ex capitale Giacarta si è svolto il momento forse più simbolico dell’intero viaggio, con la celebrazione interreligiosa nella moschea più grande del Sud-est asiatico insieme ai rappresentanti di tutte le fedi riconosciute dallo Stato.

Durante tutti gli incontri papa Francesco ha sottolineato il valore dell’unità nella diversità (che è anche il motto nazionale dell’Indonesia) e dell’armonia delle differenze: «L’armonia nel rispetto delle diversità si raggiunge quando ogni visione particolare tiene conto delle necessità comuni e quando ogni gruppo etnico e confessione religiosa agiscono in spirito di fraternità, perseguendo il nobile fine di servire il bene di tutti. La consapevolezza di partecipare a una storia condivisa, nella quale ciascuno porta il proprio contributo e dove è fondamentale la solidarietà di ogni parte verso il tutto, aiuta a individuare le giuste soluzioni, a evitare l’esasperazione dei contrasti e a trasformare la contrapposizione in fattiva collaborazione» (Giacarta, 4 settembre).

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