D
Documenti
Documenti, 1/2018, 01/01/2018, pag. 1

Migranti e rifugiati in cerca di pace

Messaggio per la celebrazione della 51° Giornata della pace

Francesco

«Tutti gli elementi di cui dispone la comunità internazionale indicano che le migrazioni globali continueranno a segnare il nostro futuro. Alcuni le considerano una minaccia. Io, invece, vi invito a guardarle con uno sguardo carico di fiducia». È dedicato al tema dei migranti e dei rifugiati il messaggio del papa, pubblicato il 24 novembre, per la 51a Giornata mondiale della pace, che come da tradizione si celebra il 1° gennaio di ogni anno. Intitolato Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace, dopo aver ricostruito le cause delle grandi migrazioni di massa che caratterizzano i nostri giorni, e che proseguiranno ancora a lungo, il pontefice rivolge uno «sguardo contemplativo» verso queste persone che fuggono dalla fame e dalla guerra, e che non giungono a mani vuote, ma «portano un carico di coraggio, capacità, energie e aspirazioni, oltre ai tesori delle loro culture native, e in questo modo arricchiscono la vita delle nazioni che li accolgono». Francesco, infine, richiama alcune proposte concrete formulate nell’ultimo anno dal magistero della Chiesa in ordine all’accoglienza dei rifugiati: le quattro azioni elencate nell’ultimo Messaggio per la giornata del migrante e del rifugiato (cf. Regno-doc. 15,2017,449-452) e i 20 punti d’azione politica e pastorale elaborati, in due distinti documenti, dal Dicastero per lo sviluppo umano integrale (cf. Regno-doc. 21,2017,643-651).

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Attualità, 2025-20

Dialogo interreligioso: incontrarsi sul grande confine

Ignazio De Francesco

Il dialogo intorno alla dimensione rituale rappresenta una «straordinaria risorsa d’incontro» tra i sistemi religiosi. E se il processo di marginalizzazione del fenomeno religioso non risparmia il suo apparato rituale, gli studiosi registrano però una «resilienza dei riti funebri». Di qui l’interesse per uno sguardo più ravvicinato a «due grandi tradizioni relative alle esequie, quella cinese e quella islamica, entrambe cruciali per andare al cuore di queste civiltà», che viene qui condotto sia attraverso il ricorso a studi specifici, sia producendo vivaci testimonianze dirette. Nell’ortoprassi confuciana delle esequie risaltano l’ampiezza dei riti, la dilatazione del tempo, l’espressione della pietà filiale; nel «morire da musulmani» si integrano, con pudore e sobrietà, fede, pietà, etica e diritto, e si riconosce la centralità della prospettiva escatologica. Su questi «ampi fondali» viene infine proposta una rilettura sintetica del significato delle esequie cristiane.

 

Attualità, 2025-14

Bibbia - Guerra: la Scrittura armata

Il caso delle crociate

Ignazio De Francesco

Ricordati «di ciò che ti ha fatto Amalèk». Estratte dall’ultimo libro della Torah (Dt 25,17), queste parole sono entrate nel discorso rivolto alla nazione da Benjamin Netanyahu l’8 ottobre 2023, giorno successivo all’uccisione di 1.200 persone e al rapimento di oltre 250 da parte di Hamas e addentellati.

Documenti, 2025-9

Vorrei che tornassimo a sperare

Messaggio pasquale e benedizione «Urbi et orbi»; testamento spirituale

Francesco

Alle ore 9.47 del 21 aprile, Lunedì dell’Angelo, il card. Kevin Joseph Farrell, camerlengo di Santa romana Chiesa, ha annunciato la morte di papa Francesco: «Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro santo padre Francesco. Alle ore 7.35 di questa mattina il vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della sua Chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio e amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri ed emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio uno e trino». Il giorno prima, nella solennità di Pasqua, papa Francesco dalla Loggia centrale della basilica di San Pietro aveva rivolto ai fedeli il messaggio pasquale letto da mons. Diego Ravelli, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie. Lo stesso giorno della morte, la Sala stampa vaticana ha pubblicato il Testamento del santo padre Francesco.