D
Documenti
Documenti, 19/2018, 01/11/2018, pag. 618

Memoria, libertà e unità

Viaggio apostolico in Lituania, Lettonia ed Estonia (22-25 settembre 2018)

Francesco

«Celebrare i cento anni dell’indipendenza significa soffermarsi un poco nel tempo, recuperare la memoria del vissuto per prendere contatto con tutto quello che vi ha forgiati come nazione e trovarvi le chiavi che vi permettano di guardare le sfide del presente e proiettarsi verso il futuro in un clima di dialogo e di unità tra tutti gli abitanti, in modo che nessuno rimanga escluso»: è la memoria, associata alla libertà e all’unità, il filo conduttore del viaggio apostolico di Francesco in Lituania, Lettonia ed Estonia (22-25.9.2018) a cento anni dall’indipendenza dei tre paesi che si affacciano sul mar Baltico. Nell’incontro con le autorità civili a Vilnius, il pontefice si è soffermato sulla violenza delle ideologie totalitarie che per decenni hanno dominato la Lituania, non riuscendo però a spezzare «la capacità d’ospitare e armonizzare le differenze». Alla preghiera ecumenica a Riga, in Lettonia, il papa ha richiamato la necessaria unità che la missione esige oggi, senza soffermarsi sulle ferite del passato ma incentrandosi «sulla preghiera del Maestro», mentre durante l’incontro ecumenico con i giovani in Estonia Francesco ha esortato a non fare «della nostra vita cristiana un museo di ricordi. La vita cristiana è vita, è futuro, è speranza! Non è un museo. Lasciamo che lo Spirito Santo ci faccia contemplare la storia nella prospettiva di Gesù risorto, così la Chiesa, così le nostre Chiese saranno in grado di andare avanti accogliendo in sé le sorprese del Signore».

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.

Leggi anche

Attualità, 2025-20

Dialogo interreligioso: incontrarsi sul grande confine

Ignazio De Francesco

Il dialogo intorno alla dimensione rituale rappresenta una «straordinaria risorsa d’incontro» tra i sistemi religiosi. E se il processo di marginalizzazione del fenomeno religioso non risparmia il suo apparato rituale, gli studiosi registrano però una «resilienza dei riti funebri». Di qui l’interesse per uno sguardo più ravvicinato a «due grandi tradizioni relative alle esequie, quella cinese e quella islamica, entrambe cruciali per andare al cuore di queste civiltà», che viene qui condotto sia attraverso il ricorso a studi specifici, sia producendo vivaci testimonianze dirette. Nell’ortoprassi confuciana delle esequie risaltano l’ampiezza dei riti, la dilatazione del tempo, l’espressione della pietà filiale; nel «morire da musulmani» si integrano, con pudore e sobrietà, fede, pietà, etica e diritto, e si riconosce la centralità della prospettiva escatologica. Su questi «ampi fondali» viene infine proposta una rilettura sintetica del significato delle esequie cristiane.

 

Attualità, 2025-14

Bibbia - Guerra: la Scrittura armata

Il caso delle crociate

Ignazio De Francesco

Ricordati «di ciò che ti ha fatto Amalèk». Estratte dall’ultimo libro della Torah (Dt 25,17), queste parole sono entrate nel discorso rivolto alla nazione da Benjamin Netanyahu l’8 ottobre 2023, giorno successivo all’uccisione di 1.200 persone e al rapimento di oltre 250 da parte di Hamas e addentellati.

Documenti, 2025-9

Vorrei che tornassimo a sperare

Messaggio pasquale e benedizione «Urbi et orbi»; testamento spirituale

Francesco

Alle ore 9.47 del 21 aprile, Lunedì dell’Angelo, il card. Kevin Joseph Farrell, camerlengo di Santa romana Chiesa, ha annunciato la morte di papa Francesco: «Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro santo padre Francesco. Alle ore 7.35 di questa mattina il vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della sua Chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio e amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri ed emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio uno e trino». Il giorno prima, nella solennità di Pasqua, papa Francesco dalla Loggia centrale della basilica di San Pietro aveva rivolto ai fedeli il messaggio pasquale letto da mons. Diego Ravelli, maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie. Lo stesso giorno della morte, la Sala stampa vaticana ha pubblicato il Testamento del santo padre Francesco.