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Documenti, 5/2019, 01/03/2019, pag. 179

Per amore sentinelle e profeti

Per il XXV anniversario dell’uccisione di don Giuseppe Diana

Mons. Angelo Spinillo, vescovo di Aversa

Il 19 marzo 1994 veniva ucciso a Casal di Principe don Giuseppe Diana. Si accingeva a celebrare la messa nella sua chiesa parrocchiale di San Nicola, nel quartiere dalle case blindate, nella città capitale del clan dei casalesi, che sotto il potere di Francesco Schiavone controllava la provincia di Caserta. Fu un omicidio di matrice camorrista, e il vescovo di allora, mons. Raffaele Nogaro, definì don Diana «il simbolo della risurrezione delle nostre terre» (Regno-att. 8,1994,212).

Oggi, 25 anni dopo, qual è la situazione di Aversa e della sua Chiesa? Per ricordare la testimonianza di don Giuseppe Diana il vescovo, mons. Angelo Spinillo, ha presentato il 14 novembre Per amore sentinelle e profeti, una lettera pastorale al popolo di Dio che è nella Chiesa aversana per il XXV anniversario dell’uccisione di don Giuseppe Diana. Secondo il vescovo «il fiorire di tante forme di volontariato, l’impegno ad associarsi (…), la diffusione di una più condivisa cultura della legalità, il coinvolgimento sempre più ampio di cittadini nella custodia del creato e nel rispetto dell’ambiente, una rinnovata attenzione alla cultura, tante positive forme d’accoglienza e d’integrazione per gli stranieri immigrati, sono i segni che la nostra comunità è in cammino e che, dall’assassinio di don Peppe Diana, ancora tra tante difficoltà e contraddizioni, s’è avviato un cammino nuovo verso le mete che i “segni dei tempi” propongono a tutta l’umanità».

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