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Documenti, 3/2020, 01/02/2020, pag. 106

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Leggi anche

Documenti, 2025-11

La verità con amore

Le omelie e i discorsi del primo mese di papa Leone XIV

Leone XIV

Nelle pochissime settimane intercorse dall’elezione di Leone XIV al soglio pontificio (8 maggio; cf. Regno-doc. 9,2025,257; Regno-att. 10,2025,257 e 259), cominciano a emergere dai suoi discorsi e omelie alcuni temi ricorrenti. Per esempio la centralità della fede in Gesù Cristo e l’«impegno irrinunciabile per chiunque nella Chiesa eserciti un ministero di autorità: sparire perché rimanga Cristo, farsi piccolo perché lui sia conosciuto e glorificato…, spendersi fino in fondo perché a nessuno manchi l’opportunità di conoscerlo e amarlo» (ai cardinali, il 9 maggio). E poi la continuità con papa Francesco nella ricerca di verità, giustizia, pace e fraternità (ai cardinali, il 10 maggio, e ai giornalisti, il 12). L’importanza della tradizione e la disponibilità della Santa Sede a favorire i processi di pace (alle Chiese cattoliche orientali, 14 maggio). L’importanza della verità per costruire relazioni pacifiche, tuttavia mai disgiunta dalla carità (al corpo diplomatico, 16 maggio). Lo spirito missionario (omelia per l’inizio del ministero petrino, il 18 maggio, e incontro con la curia romana e i dipendenti della Santa Sede, il 24). Il solido impegno per il dialogo ecumenico e interreligioso, con «la ricerca del ristabilimento della piena e visibile comunione tra tutti coloro che professano la medesima fede», e sviluppo della sinodalità (incontro con i rappresentanti delle altre confessioni cristiane e delle altre religioni, il 19 maggio).

 

Documenti, 2025-11

Un’Assemblea postsinodale nel 2028

Segreteria generale del Sinodo

A chi si stava domandando che ne sarebbe stato del percorso del Sinodo della Chiesa universale – nonché delle varie iniziative delle Chiese locali – una risposta è arrivata con la Lettera sul processo di accompagnamento della fase attuativa del Sinodo (15 marzo) inviata dal card. Mario Grech, segretario generale del Sinodo, a tutti i vescovi e tramite loro al popolo di Dio. Come previsto dalla costituzione Episcopalis communio, sono infatti tre le fasi di questo percorso: quella preparatoria, quella celebrativa e quella attuativa, iniziata con il Documento finale dell’ottobre 2024 (Regno-doc. 21,2024,647). Sui passi che ciascuna Chiesa avrà pensato di compiere nella direzione della sinodalità, poi, e sulle acquisizioni dei 10 gruppi di studio che a giugno dovrebbero terminare i propri lavori, vi sarà un’Assemblea ecclesiale nell’ottobre del 2028. Di questa nuova assise non vengono definite nel dettaglio la composizione e la finalità, ma si trovano delle indicazioni di massima: la composizione sarà più simile alle assemblee ecclesiali continentali che alle assemblee sinodali, che sono e rimangono «sostanzialmente un’assemblea di vescovi»; quanto alla finalità, il card. Grech indica la necessità di «rendere concreta la prospettiva dello scambio di doni tra le Chiese» e di permettere al papa d’«ascoltare e confermare gli orientamenti ritenuti validi per la Chiesa tutta».

Documenti, 2025-11

Non è possibile «sbattezzarsi»

Dicastero per i testi legislativi

«Il registro di battesimo non è una lista di membri, bensì una registrazione dei battesimi che hanno avuto luogo. Avendo come sola finalità quella di attestare un “fatto” storico ecclesiale, esso non intende accreditare la fede religiosa delle singole persone o il fatto che un soggetto sia membro della Chiesa. Infatti, i sacramenti ricevuti e le registrazioni effettuate non limitano in alcun modo la libera volontà di quei fedeli cristiani che, in forza di essa, decidono di abbandonare la Chiesa». Con la Nota esplicativa sul divieto di cancellazioni nel registro parrocchiale dei battesimi, pubblicata il 17 aprile, il Dicastero per i testi legislativi ha chiarito che non è possibile, secondo il diritto canonico, la cancellazione di un battesimo dal registro parrocchiale dei battesimi (chiamata colloquialmente «sbattezzo»). Si può invece fare aggiungere come annotazione un atto formale di defezione dalla Chiesa cattolica, come stabilito già nel 2006 dall’allora Pontificio consiglio per i testi legislativi.

Il 25 ottobre 2024 il Dicastero per i testi legislativi era poi intervenuto con una nota Circa l’effetto di varie «questioni di genere» sui registri parrocchiali a chiarire «la corretta modalità di annotare nel registro dei battesimi i nomi dei genitori del battezzato, qualora il bambino sia figlio naturale di una persona che vive in un’unione omosessuale, o adottato da una coppia di persone omosessuali, o frutto di fecondazione eterologa, di “utero in affitto”» (cf. riquadro a p. 326).