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Documenti, 11/2021, 01/06/2021, pag. 354

Ambiente, lavoro, futuro

Instrumentum laboris della 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani (Taranto, 21-24.10.2021)

Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani

Da un lato la presente situazione sociale del nostro paese, segnata, come quella del resto del mondo, da un modello di vita «inconsapevole dei limiti del pianeta» e nella quale ha fatto «irruzione» il COVID-19; dall’altra il magistero sociale di papa Francesco, sviluppato nelle encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti e nell’esortazione apostolica Querida Amazonia. Sono i due poli sui quali è costruito l’Instrumentum laboris della 49a Settimana sociale dei cattolici italiani, firmato dal vescovo Filippo Santoro a nome del Comitato scientifico e organizzatore. L’assise, che rispetto alla data prevista è stata posticipata e si svolgerà a Taranto dal 21 al 24 ottobre prossimi, si muove nella prospettiva di «dare un contributo per sostenere e orientare la formazione di un nuovo modello di sviluppo capace di ridefinire il rapporto tra economia ed ecosistema, ambiente e lavoro, vita personale e organizzazione sociale». L’ampiezza dell’orizzonte nel quale prepararsi a quello che vuole essere un «cammino di popolo» è ben delineata dalle «Domande per il lavoro comune» poste al termine del documento, che spaziano dalla recezione della Laudato si’ al livello delle nostre comunità, al buon uso possibile delle tecnologie digitali, alle iniziative concrete per la «costruzione di un nuovo modello di sviluppo a sostenibilità integrale».

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Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani

Ascolto, denuncia, raccolta di buone pratiche, proposta: saranno le linee portanti della 48a edizione delle Settimane sociali, in programma a Cagliari dal 26 al 29 ottobre, come viene illustrato dall’Instrumentum laboris elaborato dal Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani, e pubblicato il 7 settembre, «un testo aperto che, raccogliendo i primi frutti del percorso compiuto in tante diocesi e associazioni nei mesi della preparazione, intende offrire la base di riferimento comune per un ordinato svolgimento dei lavori assembleari». Per affrontare i preoccupanti e strutturali problemi del lavoro nel paese e far sì che l’Italia si muova in una direzione di responsabilità e di impresa costruttiva, il documento scommette sulla diffusione delle buone pratiche («imparare e diffondere ciò che già si fa»), sulla formazione delle persone e sulla creazione di nuovi posti di lavoro. In questa chiave si punta alla risorsa rappresentata dall’Europa, «perché è da lì che molte iniziative si possono realizzare». L’Instrumentum laboris si pone in generale una prospettiva più lunga dell’orizzonte delineato dall’appuntamento di Cagliari: «Denuncia, ascolto, raccolta di buone pratiche, proposta possono così diventare lo spartito di un’azione diffusa e quotidiana che in tanti, nelle diverse comunità, potranno d’ora in avanti suonare».