D
Documenti
Documenti, 19/2021, 01/11/2021, pag. 637

Una nazione, una legge

Conferenza dei vescovi cattolici della Nigeria

«Per assicurare la pace e l’unità della nazione si deve porre fine allo status di cui gode l’islam nella nostra Costituzione, imposto in via di fatto». Lo ha dichiarato la Conferenza dei vescovi cattolici della Nigeria in un Memorandum alla Commissione del Senato per la revisione della Costituzione del 1999 della Repubblica federale della Nigeria (come modificata), datato 26-27 maggio 2021 e pubblicato l’11 giugno. Agli occhi dei vescovi del paese più popoloso dell’Africa, la Costituzione del 1999 che ha stabilito la quarta Repubblica e l’avvento della democrazia in Nigeria non è equa, poiché conferisce uno status speciale all’islam pur affermando che non vi è una religione di stato. Attualmente all’interno della federazione adottano la sharia 12 stati su 36: per i vescovi l’applicazione della sharia tramite fondi pubblici equivale all’adozione dell’islam come religione da parte di questi stati. Di conseguenza chiedono che tutti i riferimenti alla sharia e a qualsiasi altra legge discriminatoria o divisiva siano rimossi dalla Costituzione.

In questo paese, nel quale gli attacchi anticristiani si sono moltiplicati negli ultimi anni, nel 2015, secondo l’istituto Pew Research Center (USA), i musulmani rappresentavano il 50% della popolazione contro il 48,1% dei cristiani.

La lettura dell'articolo è riservata agli abbonati a Il Regno - attualità e documenti o a Il Regno digitale.
Gli abbonati possono autenticarsi con il proprio codice abbonato. Accedi.