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Documenti, 9/2021, 01/05/2021, pag. 306

Odio on-line

Gruppo di lavoro istituito dal Ministero per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione

L’odio, dice il vocabolario, è un «sentimento di forte e persistente avversione, per cui si desidera il male o la rovina altrui». Le responsabilità subentrano «quando dal desiderio del male altrui si passa all’azione, per favorire o realizzare tale male», e «gli strumenti digitali offrono nuove modalità per passare dall’espressione di odio all’azione tangibile». È la premessa del Rapporto finale rilasciato il 5 febbraio 2021 dal «Gruppo di lavoro sul fenomeno dell’odio on-line», istituito lo scorso novembre dal Ministero per l’innovazione tecnologica di concerto con il Ministero della giustizia e il Dipartimento per l’editoria della Presidenza del consiglio. I sedici membri del gruppo, che hanno anche ricevuto dall’esterno proposte e documenti (vedi elenchi a p. 315), si dicono consapevoli che «il tema dell’odio (on-line e non) è un terreno scivoloso: nel tener conto del difficile equilibrio tra diritto all’informazione, libertà d’espressione, rischio di censura, non si può non pensare a come l’amplificazione tecnica fornisca ossigeno alla generazione di un ambiente comunicativo tossico nel quale i discorsi d’odio diventano una merce comune». Le loro «Raccomandazioni» finali si articolano in tre direzioni: attività di prevenzione, rivolte alla scuola, alle famiglie, alle aziende e ai media; interventi normativi, in chiave soprattutto di contenimento e moderazione; sostegno all’infodiversità.

 

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