D
Documenti
Documenti, 3/2022, 01/02/2022, pag. 78

In attesa dell’Assemblea generale

Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (Roma, 24-26 gennaio 2022)

I rumori di guerra in Ucraina, l’elezione del presidente della Repubblica, il referendum sull’eutanasia sono i temi d’attualità che hanno fatto da sfondo al recente Consiglio permanente della CEI (Roma, 24-26.1.2022), dal quale si stavano aspettando anche alcuni segnali relativi alle questioni ecclesiali più urgenti: il Sinodo; i ministeri del lettorato e accolitato ora aperti anche alle donne; come reagire all’onda delle inchieste diocesane o nazionali sulle violenze sui minori nella Chiesa, che stanno scuotendo i confratelli europei. Su tutti e tre gli ambiti verranno istruite riflessioni da discutere alla prossima Assemblea generale di maggio e su cui deciderà la prossima Presidenza. Intanto sul Sinodo prende corpo, con le nomine dei membri, il Gruppo di coordinamento nazionale del Cammino sinodale; sui ministeri femminili due commissioni episcopali prepareranno un testo da discutere a maggio; sulle violenze il Consiglio permanente ha detto nel Comunicato finale – anche se in conferenza stampa è stata spesa una parola in più su una possibile commissione d’indagine – che «la ricerca della giustizia nella verità non accetta giudizi sommari, ma si favorisce sostenendo quel cambiamento autentico promosso dalla rete dei servizi diocesani per la tutela dei minori e dai centri di ascolto che vanno sempre più crescendo».

 

Stampa (27.1.2022) da sito web chiesacattolica.it.

La preoccupazione per la situazione in Ucraina e le altre zone di conflitto ha accompagnato i lavori del Consiglio episcopale permanente che si è svolto a Roma, dal 24 al 26 gennaio 2022, sotto la guida del card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana. Aderendo all’invito del santo padre, che ha indetto per il 26 gennaio una giornata di preghiera perché prevalgano le ragioni del dialogo e il bene supremo della pace sia salvaguardato, i vescovi hanno aperto l’ultima giornata dei lavori con la celebrazione della santa messa per la pace nell’amata terra ucraina. Al termine, il cardinale presidente ha espresso la sua angoscia per i «rumori di guerra che echeggiano intorno a noi» e per l’ipotesi avanzata dai governanti di imboccare «strade senza ritorno». «Uniti a papa Francesco, che domenica scorsa ha fatto sentire forte la sua voce perché il Signore ci salvi dalla guerra e doni ai reggitori dei popoli la forza di scegliere la via della collaborazione, anche noi – ha affermato – invochiamo il Signore nostro Gesù Cristo, principe della pace, e la Vergine santissima, particolarmente venerata in Ucraina nella basilica della Madre di Dio di Zarvanytsia, perché ci sia risparmiato un terribile flagello».

Questa sessione invernale del Consiglio permanente è coincisa con l’avvio delle votazioni per eleggere il presidente della Repubblica. Da qui l’auspicio dei presuli che il Parlamento in seduta comune sappia cogliere il desiderio di unità espresso dal paese. L’esempio di Sergio Mattarella, come uomo e statista, è un punto di riferimento nelle scelte che devono essere compiute alla luce della Costituzione.

Durante i lavori, i vescovi si sono concentrati sull’analisi della realtà odierna, ricordando l’importanza di partire da un ascolto autentico e profondo, secondo quanto chiesto da papa Francesco e nel solco del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia. In questa delicata fase per la vita sociale del paese, ma anche di fermento per le comunità ecclesiali, appare decisivo non risparmiare le energie e la creatività per creare un coinvolgimento più ampio possibile. Un ruolo decisivo possono giocarlo i giovani e i laici. In quest’ottica, il Consiglio permanente si è confrontato sulla specificità dei ministeri del lettorato, dell’accolitato e del catechista, in vista della ricezione e dell’adattamento dei documenti del papa e della lettera della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti.

Non è mancato un approfondimento sui risvolti pastorali legati alle misure pubbliche di prevenzione e contrasto del contagio COVID-19, con un nuovo invito al senso di responsabilità e alla vaccinazione. Ancora una volta è stata espressa preoccupazione circa l’iniziativa referendaria che punta a liberalizzare l’omicidio del consenziente ed è stato ribadito l’impegno a implementare e rafforzare l’azione di tutela contro la piaga degli abusi.

Distinte comunicazioni sono state offerte sull’incontro «Mediterraneo frontiera di pace», in programma a Firenze dal 23 al 27 febbraio, sul lavoro seguito alla pubblicazione delle tre istruzioni della Congregazione per l’educazione cattolica sull’affiliazione, l’aggregazione e l’incorporazione degli istituti di studi superiori di teologia, su una proposta di contributo per le diocesi impegnate in lavori su edifici esistenti o in nuove costruzioni per via dell’aumento del costo delle materie prime. Infine il Consiglio permanente – che ha scelto il tema dell’Assemblea generale di maggio – ha provveduto ad alcune nomine, fra le quali quella del presidente e dei membri del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani, e del Gruppo di coordinamento nazionale del Cammino sinodale che sarà in carica fino a settembre 2022.

In ascolto della realtà

Come vivere questo tempo segnato dalla pandemia, i cui strascichi diventano sempre più evidenti nel campo dell’economia, dell’occupazione e della salute pubblica? Attorno a questa domanda, che sintetizza preoccupazione e propositività, si è articolato il confronto del Consiglio episcopale permanente, scaturito dalla condivisione dell’analisi offerta dal cardinale presidente nella sua Introduzione.

L’ascolto, tema portante del primo momento del Cammino sinodale universale e delle Chiese che sono in Italia, è essenziale per comprendere la realtà e per disegnare percorsi di riflessione, accompagnamento e azione. Sebbene non sia mancato qualche rallentamento nella fase iniziale, l’ascolto sinodale è stato avviato con entusiasmo nelle comunità ecclesiali sparse sul territorio. Questo fermento che sta caratterizzando le Chiese locali, hanno notato i vescovi, non può essere tradito e va favorito per cogliere ciò che Dio dice attraverso il suo popolo. Ecco perché, hanno ricordato i presuli, è fondamentale coinvolgere quante più componenti possibili in questa fase di ascolto, con un’attenzione particolare ai giovani. In questo tempo, che è dono ma anche responsabilità, sono loro a poter svolgere un ruolo cruciale per la ripresa ecclesiale e civile del paese.

Le parole del cardinale presidente, che ha definito le nuove generazioni una «riserva di grande speranza» su cui la Chiesa conta, sono state infatti riprese e rilanciate dai membri del Consiglio permanente, per i quali la disponibilità dei giovani a mettersi in gioco, la loro capacità di dare risposte appropriate e significative, l’impegno a dialogare senza pregiudizi, la competenza nel trovare strade nuove e originali per diffondere la parola di Dio sono tutti aspetti che non possono essere trascurati, ma chiedono di essere valorizzati. Soprattutto nell’ambito del Cammino sinodale che, non a caso, è stato preceduto dalla celebrazione del Sinodo dei vescovi dedicato a «I giovani, la fede e il discernimento vocazionale».

Moltissimi ragazzi, proprio nelle difficoltà provocate dalla pandemia, hanno ritrovato nella preghiera una fonte di coraggio e di forza, mentre altri portano addosso le ferite di un tempo inedito: la Chiesa che è in Italia – è stato sottolineato – è chiamata a prendersene cura, pur nella varietà delle situazioni, a incontrali e ad ascoltarli.

Il senso della ministerialità

La volontà dei vescovi di promuovere e praticare, come ha evidenziato il cardinale presidente, «un ascolto per la misericordia» che parta «dai suoni e dai rumori che ci sono, cioè dalla realtà concreta, che è sempre abitata dallo Spirito», si intreccia con il desiderio di camminare insieme, con tutti. In questo orizzonte, il Cammino sinodale si presenta come una straordinaria opportunità per rafforzare il ruolo dei laici, in linea con le indicazioni di papa Francesco che, con Spiritus Domini e Antiquum ministerium, ha concesso alle donne di accedere ai ministeri del lettorato e dell’accolitato e ha istituito il ministero del catechista.

Si tratta, è stato ribadito, di una svolta importante, da non cogliere come supplenza alla mancanza di sacerdoti ma come occasione per far comprendere meglio il senso della ministerialità, sempre ancorata alla vocazione battesimale. I presuli si sono confrontati sulla specificità dei ministeri, sui criteri per l’ammissione, sulle modalità del servizio e sulla necessità di percorsi formativi adeguati in vista della ricezione e dell’adattamento da parte della Conferenza episcopale italiana dei documenti del papa e della Lettera della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti del 3 dicembre 2021. La Commissione episcopale per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi e la Commissione episcopale per la liturgia sono impegnate nella riflessione e nella elaborazione di un testo da sottoporre all’Assemblea generale che possa attuare quanto previsto dal documento vaticano in modo agile, attraverso l’offerta di linee di indirizzo comuni che individuino i criteri fondamentali e salvaguardino la peculiarità delle tre figure, senza tralasciare possibilità di adattamento alle esigenze dei diversi contesti territoriali.

Una responsabilità morale

Nel corso dei lavori il Consiglio permanente si è soffermato sulle misure pubbliche di prevenzione e contrasto del contagio COVID-19 e su alcune possibili ricadute in ambito ecclesiale. Due anni fa il diffondersi della malattia a causa della trasmissione del SARS-CoV-2 – un ceppo di coronavirus prima non identificato dall’uomo – ha generato un’emergenza inedita e gravissima, che il papa ha saputo cogliere con incisività e profondità.

In questi mesi, è stato ricordato, la Conferenza episcopale italiana ha espresso la forte raccomandazione, rivolta particolarmente ai ministri ordinati, agli operatori pastorali e liturgici, ad accedere il più possibile alla vaccinazione, invitando anche le conferenze episcopali regionali e ciascun vescovo, sentiti i consigli di partecipazione, a formulare messaggi o esortazioni per invitare alla vaccinazione tutti i fedeli e, in particolar modo, gli operatori pastorali coinvolti nelle attività caratterizzate da un maggiore rischio di contagio.

I vescovi si sono soffermati sull’obbligo morale a vaccinarsi, peraltro ribadito da papa Francesco (Discorso al corpo diplomatico del 10 gennaio 2022) e dal Comitato nazionale per la bioetica (28 maggio 2020). Questo, hanno osservato, risponde a criteri etici fondamentali che sono chiamati ad armonizzarsi tra loro. Al principio della tutela della vita fisica, bene fondamentale della persona, corrisponde la responsabilità della cura del proprio benessere fisico e spirituale. Il pur sempre valido principio di libertà e di autodeterminazione non può non considerare il valore della solidarietà e le implicanze sociali della situazione di salute o di malattia. Per questo, l’obbligo morale si prefigura come impegno etico, come scelta responsabile della persona che mette in gioco la sua libertà per la cura della sua salute e di quella della società. Un impegno che riguarda tutti e, specialmente, quanti sono chiamati a operare in ambito pastorale.

I vescovi, al contempo, hanno chiesto alla Segreteria generale di preparare un nuovo testo di riflessione biblico-spirituale e di orientamento pastorale sulla situazione attuale che aiuti a rileggere questi due anni di pandemia. Il documento, da condividere per la Quaresima 2022, si propone di incentivare e stimolare la creatività pastorale, per offrire alle comunità nuovo slancio e attrattiva.

Accanto ai più fragili

Il Consiglio permanente ha anche espresso profonda vicinanza e condivisione a quanti si trovano in condizioni di fragilità, ricordando che la sacralità di ogni vita umana non viene meno neppure quando la malattia e la sofferenza sembrano intaccarne il valore. Grande risonanza, in questo senso, ha trovato la preoccupazione espressa dal cardinale presidente circa l’iniziativa referendaria che punta a liberalizzare l’eutanasia, che si profila come omicidio del consenziente, facendo leva su situazioni che richiederebbero ben altro tipo di risposte. In tempi come questi – hanno ribadito i vescovi – la tentazione della cultura dello scarto si fa ancora più insidiosa e può creare il terreno favorevole all’introduzione di norme che scardinano i presidi giuridici a difesa della vita umana. È nelle situazioni di estrema fragilità che il nostro ascolto si fa accompagnamento e aiuto, necessari a ritrovare ragioni di vita.

Circa la piaga degli abusi su minori e persone vulnerabili, il Consiglio permanente ha confermato l’impegno – già espresso nella 75ª Assemblea generale straordinaria (22-25 novembre 2021) – a implementare e rafforzare l’azione di tutela. La ricerca della giustizia nella verità non accetta giudizi sommari, ma si favorisce sostenendo quel cambiamento autentico promosso dalla rete dei servizi diocesani per la tutela dei minori e dai centri di ascolto, che vanno sempre più crescendo. Come ricordato durante l’Assemblea, «la Chiesa vuole essere sempre accanto alle vittime, a tutte le vittime, alle quali intende continuare a offrire ascolto, sostegno e vicinanza, non dimenticando mai la sofferenza che hanno provato».

Varie

Assemblea generale di maggio

«In ascolto delle narrazioni del popolo di Dio» è il tema principale dell’Assemblea generale di maggio, che avrà come sottotitolo: «Il primo discernimento: quali priorità stanno emergendo per il Cammino sinodale?». Ascolto, narrazioni, discernimento, priorità: sono queste le traiettorie sulle quali l’Assemblea si concentrerà, confrontandosi, insieme ai rappresentanti dell’intero popolo di Dio, su quanto sarà emerso nella consultazione capillare avvenuta in tutte le Chiese locali. La scelta delle priorità sulle quali proseguire con un secondo anno di ascolto è uno dei momenti più delicati e importanti del Cammino sinodale. Intanto il Consiglio permanente ha nominato il Gruppo di coordinamento nazionale del cammino sinodale che sarà in carica fino a settembre 2022 (cf. «Nomine»).

Incontro sul Mediterraneo

Sarà un esercizio di ascolto e sinodalità l’evento «Mediterraneo frontiera di pace», in programma a Firenze dal 23 al 27 febbraio prossimi. Dopo l’incontro di due anni fa a Bari, in questa seconda edizione il dibattito tra i vescovi e alcuni esperti sarà incentrato sulla vita delle comunità cristiane all’interno delle città, nel tracciato del Documento sulla fratellanza universale per la pace mondiale e la convivenza comune. Il parallelo invito del sindaco di Firenze, dott. Dario Nardella, a cento sindaci di città mediterranee a discutere della stessa questione permetterà di allargare e arricchire la riflessione.

Sostegno alle diocesi

Il Consiglio ha approvato la proposta di un sostegno alle diocesi che hanno in corso lavori su edifici esistenti o per nuove costruzioni, presentate all’Ufficio nazionale per i beni culturali e l’edilizia di culto nel 2021: la situazione pandemica ha infatti provocato un aumento sui costi delle forniture e degli oneri per la sicurezza.

Istituti di studi superiori di teologia

Ai vescovi è stato offerto un aggiornamento sul lavoro che si sta sviluppando alla luce delle indicazioni emerse e pubblicate nelle tre istruzioni della Congregazione per l’educazione cattolica sull’affiliazione, l’aggregazione e l’incorporazione degli istituti di studi superiori (8 dicembre 2020). Il Consiglio ha invitato il Comitato CEI per gli studi superiori di teologia e di scienze religiose a proseguire nello studio delle questioni aperte, aggiornando le parti in causa, come fatto fino a ora.

Nomine

Nel corso dei lavori, il Consiglio episcopale permanente ha provveduto alle seguenti nomine:

– rappresentante della CEI nel Consiglio di amministrazione dell’Università cattolica del Sacro Cuore: Russo s.e.r. mons. Stefano, segretario generale della CEI.

– Direttore dell’Ufficio liturgico nazionale: Giardina don Alberto (Trapani), con decorrenza 1° giugno 2022.

– Direttore dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto: Franceschini don Luca (Massa Carrara - Pontremoli), con decorrenza 1° febbraio 2022.

– Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani: presidente: Renna s.e.r. mons. Luigi, amministratore apostolico di Cerignola - Ascoli Satriano e arcivescovo eletto di Catania; segretario: Nerozzi prof. Sebastiano; membri: Ruzza s.e.r. mons. Gianrico, vescovo di Civitavecchia - Tarquinia e amministratore apostolico di Porto - Santa Rufina; Toso s.e.r. mons. Mario, vescovo di Faenza - Modigliana; Calvano prof.ssa Gabriella; Costa padre Giacomo, sj; Elicio suor Angela, fma; Gatti prof. Sergio; Granata prof.ssa Elena; Grandi prof. Giovanni; Palladinetti dott.ssa Daniela; Viglietti sig. Mario.

– Presidente della Confederazione delle confraternite delle diocesi d’Italia: Bisignano dott. Rino (Altamura - Gravina - Acquaviva delle Fonti).

– Presidente nazionale del Movimento di impegno educativo di azione cattolica (MIEAC): Milazzo prof. Giovanni Battista (Palermo).

– Membri del Gruppo di coordinamento nazionale del Cammino sinodale: Castellucci s.e.r. mons. Erio, arcivescovo abate di Modena - Nonantola e vescovo di Carpi, vice presidente CEI e referente per l’Italia del Sinodo dei vescovi; Brambilla s.e.r. mons. Franco Giulio, vescovo di Novara; Martinelli s.e.r. mons. Paolo, vescovo ausiliare di Milano; Bulgarelli mons. Valentino, sottosegretario CEI, direttore dell’Ufficio catechistico nazionale e responsabile del Servizio nazionale per gli studi superiori di teologia e di scienze religiose, segretario del Cammino; Corrado dott. Vincenzo, direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della CEI, responsabile della comunicazione; Anni dott. Gioele; Capuzzi dott.ssa Lucia; Costa padre Giacomo, sj; De Simone prof.ssa Giuseppina; Griffini dott.ssa Chiara; Spezzati suor Nicla, asc; Triani prof. Pierpaolo; Verderame diac. Paolo.

* * *

Inoltre la Presidenza, nella riunione del 24 gennaio 2022, ha proceduto alle seguenti nomine:

– Membri del Consiglio di presidenza del Servizio nazionale tutela dei minori: Franco padre Salvatore, omi; Griffini dott.ssa Chiara.

– Membri del Consiglio nazionale della scuola cattolica (CNSC):

a) Membri designati dai rispettivi organismi - Per la CISM: Dal Molin don Roberto, sdb. Per l’USMI: Alfieri suor Anna Monia, im. Per la FISM: Dosio dott.ssa Patrizia; Forte dott. Bruno; Giardinelli dott.ssa Immacolata; Giordano avv. Stefano; Pesenti dott. Massimo; Purziani don Gesualdo (Senigallia). Per la FIDAE: De Boni padre Sebastiano, rci; Denora padre Vitangelo Carlo Maria, sj; D’Ippolito suor Mariella, fma; Murru suor Paola, fma. Per la CONFAP: Robazza suor Manuela, fma. Per l’AGESC: Santin sig. Giuliano. 

b) Membri di diritto: Giuliodori s.e.r. mons. Claudio, assistente ecclesiastico generale dell’Università cattolica del Sacro Cuore e presidente della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università; Diaco prof. Ernesto, direttore dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università; Cicatelli prof. Sergio, coordinatore scientifico del Centro studi per la scuola cattolica; Redaelli sig. Giampiero, presidente nazionale FISM; Kaladich prof.ssa Virginia, presidente nazionale FIDAE; Zambon dott.ssa Catia, presidente nazionale AGESC; Ciccimarra padre Francesco, presidente nazionale AGIDAE; Sabbadini don Massimiliano (Milano), presidente nazionale CONFAP;

C) Membri di libera nomina: Vacchina dott.ssa Paola; Tonarini dott. Massimiliano; Castelli don Giuseppe (Roma); Beriozza comm. Liliana; Malizia don Guglielmo, sdb.

 

Roma, 27 gennaio 2022.

 

Tipo Documento
Tema Pastorale - Liturgia - Catechesi
Area EUROPA
Nazioni