D
Documenti
Documenti, 7/2022, 01/04/2022, pag. 226

Ucraina: accoglienza e solidarietà

Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (Roma, 21-23 marzo 2022)

Al centro del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (CEI), che si è svolto a Roma dal 21 al 23 marzo ed era l’ultimo presieduto dal card. Gualtiero Bassetti, c’è stato «quanto sta accadendo in Ucraina», che suscita «dolore e preoccupazione» e una preghiera corale dell’organismo CEI perché «questa “inutile strage” del nostro tempo sia fermata». Il Consiglio permanente – si legge nel Comunicato finale (24 marzo) – ha manifestato l’intenzione di esprimere «vicinanza e solidarietà alla Chiesa ucraina attraverso la visita di una delegazione di vescovi italiani». E ha ribadito l’impegno per l’accoglienza dei profughi, chiedendo però «un unico modello convenzionale per tutti i rifugiati che continuano ad approdare nelle nostre terre, evitando disparità di trattamento e avviando un superamento dei centri di accoglienza straordinaria (CAS) per una scelta di servizi di accoglienza personalizzati nei comuni».

Ha anche deliberato il cronoprogramma operativo del primo anno del Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia, mentre rispetto al tema di un’eventuale commissione d’indagine sulle violenze sessuali su minori e persone vulnerabili in ambito ecclesiale – chiesta da più parti – ha affermato che «i vescovi intendono promuovere una migliore conoscenza del fenomeno per valutare e rendere più efficaci le misure di protezione e prevenzione».

Stampa da file in nostro possesso.

La guerra in Ucraina, che sta provocando morte e distruzione oltre ad alimentare tensioni e inquietudini a livello internazionale, è stata al centro delle riflessioni e delle preghiere del Consiglio episcopale permanente che si è riunito a Roma, dal 21 al 23 marzo, sotto la guida del card. presidente Gualtiero Bassetti.

Nel ribadire la disponibilità all’accoglienza dei profughi e nell’invocare un iter veloce di riconoscimento della protezione temporanea, i vescovi – che venerdì 25 marzo si uniranno al santo padre per l’Atto di consacrazione al Cuore immacolato di Maria della Russia e dell’Ucraina – si sono soffermati sulla pace, richiamando il magistero pontificio e i documenti della Conferenza episcopale italiana (CEI) sul tema. Inoltre hanno formulato la richiesta di manifestare la solidarietà della Chiesa che è in Italia alla Chiesa ucraina con un gesto concreto, la cui realizzazione è stata affidata al discernimento del presidente, e di vivere un momento di preghiera per la pace durante le celebrazioni della Domenica delle palme. Durante i lavori, i vescovi si sono concentrati sul Cammino sinodale che in tutte le diocesi italiane ha permesso di attivare percorsi di ascolto e coinvolgimento di numerose persone e realtà, facendo riscoprire il senso di appartenenza alla comunità e mostrando il volto di una Chiesa accogliente e attenta. In vista delle prossime tappe, il Consiglio ha approvato il cronoprogramma elaborato dal Gruppo di coordinamento nazionale che contiene le linee operative per raggiungere gli obiettivi prefissati per il primo anno. Rientra in questo processo di ascolto anche il tema dei ministeri istituiti: è stata presentata infatti una prima Nota che recepisce le indicazioni magisteriali dei due motu proprio sui ministeri dell’accolitato, del lettorato e del catechista, orientando la prassi concreta delle Chiese che sono in Italia e facendo sì che questi percorsi rientrino nell’alveo del Cammino sinodale in quanto opportunità per rinnovare la «forma Ecclesiae» in chiave più comunionale.

Un approfondimento ha riguardato lo stato dell’arte delle attività di prevenzione, formazione e accoglienza per le vittime di abusi promosse attraverso i servizi diocesani per la tutela dei minori e i 140 centri d’ascolto già costituiti. Al riguardo i vescovi intendono promuovere una migliore conoscenza del fenomeno per valutare e rendere più efficaci le misure di protezione e prevenzione. Nel riaffermare l’impegno a favore dei sofferenti e dei loro familiari, il Consiglio permanente ha auspicato l’avvio di un dialogo costruttivo e scevro da polarizzazioni sterili sul fine vita.

Nel corso dei lavori è stata avviata una prima riflessione sull’adeguamento degli Orientamenti e norme per i seminari alla luce della Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis, ed è stato presentato un report sui tribunali ecclesiastici e le strutture giuridico-pastorali.

Distinte comunicazioni hanno riguardato l’iniziativa «Mediterraneo frontiera di pace», il Congresso eucaristico nazionale (Matera, 22-25 settembre), le convenzioni con gli istituti di vita consacrata, la traduzione dei testi eucologici delle memorie dei nuovi dottori della Chiesa. Sono stati presi in esame alcuni adempimenti, tra cui l’approvazione del programma dell’Assemblea generale (Roma, 23-27 maggio), del Messaggio per la Giornata del 1° maggio, del calendario delle attività della CEI per il prossimo anno pastorale, di alcune indicazioni amministrative riguardo al completamento di opere legate ai beni culturali ecclesiastici e all’edilizia di culto.

Una particolare riflessione ha toccato il tema della fine dello stato di emergenza legata alla pandemia; sarà inviata una nota di indicazione da parte della Presidenza. Si è provveduto anche ad alcune nomine.

Un sentito e corale ringraziamento è stato espresso al cardinale presidente, al suo ultimo Consiglio permanente, per la paternità con cui ha accompagnato la Chiesa che è in Italia in questi cinque anni.

Crisi internazionale:
gesti concreti di vicinanza e solidarietà

Il dolore e la preoccupazione per quanto sta accadendo in Ucraina hanno attraversato l’intera sessione primaverile del Consiglio permanente. L’invocazione del presidente perché «questa “inutile strage” del nostro tempo sia fermata» è diventata preghiera corale, condivisione di un impegno comune per l’accoglienza dei profughi e per la costruzione della pace. Grande risonanza hanno avuto infatti le parole di papa Francesco, pronunciate dal 23 febbraio a oggi e culminate nell’udienza del 23 marzo: «Chiediamo al Signore della vita che ci liberi da questa morte della guerra. Con la guerra tutto si perde, tutto. Non c’è vittoria in una guerra: tutto è sconfitto. Che il Signore invii il suo Spirito perché ci faccia capire che la guerra è una sconfitta dell’umanità, ci faccia capire che occorre invece sconfiggere la guerra. Lo Spirito del Signore ci liberi tutti da questo bisogno di autodistruzione, che si manifesta facendo la guerra». Nei diversi interventi è emersa la necessità di recuperare la tensione all’educazione alla pace centrale nel magistero pontificio e in diversi documenti della CEI.

I vescovi del Consiglio permanente hanno quindi approfondito il tema dell’accoglienza dei profughi, in maggioranza donne e minori, sollecitati dalla testimonianza del direttore della Caritas italiana, don Marco Pagniello, che ha guidato una delegazione al confine con l’Ucraina, in Romania, Moldavia e Polonia per manifestare la solidarietà della Chiesa che è in Italia. Proprio mentre erano in corso i lavori del Consiglio permanente, centinaia di cittadini ucraini sono arrivati nel nostro paese, grazie ai voli umanitari organizzati dalla Caritas italiana in collaborazione con Solidaire e il supporto di Open Arms, e presi in carico da una ventina di Caritas diocesane.

Mentre si è apprezzata la scelta di un’accoglienza diffusa sul territorio e l’impegno di famiglie, parrocchie e istituti religiosi, comunità greco-cattoliche ucraine, con il coordinamento delle Caritas e il sostegno della Migrantes, in collaborazione con le prefetture e la Protezione civile, è stato auspicato un iter veloce di riconoscimento della protezione temporanea, per permettere l’inserimento nel mondo del lavoro e l’autonomia, la partecipazione degli alunni alla vita scolastica – in Italia o attraverso il collegamento con le scuole in Ucraina – la tutela sanitaria, la mobilità nel territorio europeo. A questo proposito si è richiamata l’esigenza di un unico modello convenzionale per tutti i rifugiati che continuano ad approdare nelle nostre terre, evitando disparità di trattamento e avviando un superamento dei centri di accoglienza straordinaria (CAS) per una scelta di servizi di accoglienza personalizzati nei comuni. Una preoccupazione particolare è stata segnalata in ordine ai minori non accompagnati o accompagnati da figure adulte o parentali diverse dai genitori, perché sia attivato da subito il percorso con i servizi sociali e il Tribunale dei minori per un affidamento familiare.

Nel corso dei lavori i membri del Consiglio permanente hanno chiesto di vivere un momento di preghiera per la pace durante le celebrazioni della Domenica delle palme e di esprimere vicinanza e solidarietà alla Chiesa ucraina attraverso la visita di una delegazione di vescovi italiani. Quest’ultima proposta è stata affidata al discernimento del presidente della CEI. Le diocesi italiane, intanto, si stanno attivando per una giornata di raccolta fondi da inviare alla Caritas, entro il 15 maggio. I vescovi hanno infine rinnovato l’invito a intensificare la preghiera perché si ponga la parola «fine» all’atrocità di un conflitto folle. Aderendo alla proposta del santo padre, insieme ai presuli di tutto il mondo, venerdì 25 marzo si uniranno al santo padre nell’Atto di consacrazione al Cuore immacolato di Maria della Russia e dell’Ucraina.

Tutte le diocesi coinvolte
nel Cammino sinodale

I vescovi si sono soffermati sul Cammino sinodale che ha preso avvio in tutte le diocesi, coinvolgendo numerose persone e diverse realtà: dagli organismi diocesani di partecipazione, agli uffici diocesani, alle aggregazioni e ai movimenti, alle parrocchie, alle unità e comunità pastorali, fino alle scuole, agli ospedali e ad altri ambienti di vita. Se in alcune diocesi sono stati perfino i bambini e i ragazzi a partecipare alla consultazione sinodale attraverso modalità pensate specificamente per loro, in altre sono state sperimentate forme di ascolto delle istituzioni civili e momenti di incontro con altre confessioni cristiane o tradizioni religiose. Alcune équipe diocesane, in collaborazione con le Caritas, hanno attivato gruppi sinodali in situazioni di forte marginalità, quali centri di accoglienza per gli immigrati e carceri. Dalle testimonianze raccolte attraverso i referenti diocesani, emerge dunque un clima positivo e vivace, segnato da una chiara tensione spirituale. Si registra un crescente interesse attorno al Cammino sinodale di cui si va cogliendo la portata di novità: questo tempo dedicato all’ascolto ha, di fatto, favorito la partecipazione e sostenuto il senso di appartenenza alla comunità ecclesiale.

Al di là di qualche inevitabile difficoltà, il Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia ha attivato processi importanti per le persone e per i territori, che avranno ricadute positive anche a lungo termine. Secondo i vescovi, il metodo della conversazione spirituale che consente di vivere un’esperienza di reale ascolto e condivisione, ad esempio, può diventare uno stile permanente della pastorale ordinaria. Così come la valorizzazione delle competenze dei laici e la sinergia con i consacrati. Di fondamentale importanza, è stato rilevato, è poi il fatto di aver immaginato e dato vita a modalità e percorsi nuovi di comunicazione e di incontro con le persone là dove vivono, mostrando il volto di una Chiesa materna e accogliente a cui sta a cuore la storia di ciascuno.

Sempre in merito al Cammino sinodale, il Consiglio episcopale permanente ha deliberato il cronoprogramma che contiene le linee operative – pensate dal Gruppo di coordinamento nazionale – per la finalizzazione del primo anno. Il compito dei prossimi mesi sarà quello di convergere su un testo che servirà da base per la prosecuzione del percorso. L’Assemblea generale della CEI, che si terrà a Roma dal 23 al 27 maggio, e la sessione autunnale del Consiglio episcopale permanente (settembre 2022) rappresentano due snodi chiave per il raggiungimento di tale obiettivo. In questa fase dovranno anche essere costituiti gli organismi previsti per il Cammino sinodale (Comitato nazionale e Giunta).

Dopo il primo incontro nazionale in presenza dei referenti diocesani (18-19 marzo), che ha ottenuto un riscontro favorevole, è stata condivisa e approvata la proposta di un secondo appuntamento (13-15 maggio), sempre in presenza, al quale parteciperà un vescovo in rappresentanza delle Conferenze episcopali regionali. Le stesse Conferenze regionali provvederanno, in questi mesi, a nominare due delegati (di cui possibilmente una donna) che porteranno il loro contributo al confronto sul Cammino sinodale durante l’Assemblea generale di maggio.

La tutela dei minori e le questioni sociali

Un altro tema sul quale il Consiglio permanente si è confrontato è stato quello del contrasto e della prevenzione degli abusi sui minori e le persone vulnerabili. Mons. Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia e presidente del Servizio nazionale per la tutela dei minori, ha presentato una fotografia della situazione concernente le attività di prevenzione, formazione e accoglienza per le vittime. A oggi, a fronte di una sostanziale coincidenza numerica tra i Servizi diocesani costituiti e le 226 diocesi italiane, si rileva come già in 140 di esse siano stati attivati anche i cosiddetti Centri di ascolto, raggiungendo un’incidenza di presenza territoriale che supera il 70% del totale. Al riguardo i vescovi intendono promuovere una migliore conoscenza del fenomeno per valutare e rendere più efficaci le misure di protezione e prevenzione.

In merito alla proposta di legge sul fine vita, i vescovi hanno confermato la necessità di intraprendere un cammino educativo che si possa realizzare anche attraverso quel «nuovo metodo di partecipazione» formulato dal cardinale presidente nella sua introduzione. La Chiesa, da sempre prossima ai sofferenti e ai loro familiari anche nelle condizioni più fragili e critiche, auspica l’avvio di un dialogo costruttivo e fondato sulla dignità inviolabile della persona. Un confronto autentico, scevro da polarizzazioni sterili, può infatti generare una responsabilità condivisa, incentrata sul rispetto del malato e su un accompagnamento ricco di compassione, che respinge con forza abbandono e soppressione anticipata, frutti della cultura dello scarto.

Varie
Verso l’Assemblea

Il Consiglio permanente ha approvato il programma dell’Assemblea generale, che si svolgerà a Roma dal 23 al 27 maggio sul tema «In ascolto delle narrazioni del popolo di Dio. Il primo discernimento: quali priorità stanno emergendo per il Cammino sinodale?».

Lettorato, accolitato, catechista

È stata presentata ai vescovi una Nota che recepisce e traduce le indicazioni magisteriali contenute nei due motu proprio che consentono di rendere sempre più evidente il ruolo delle donne e dei laici nella missione evangelizzatrice della Chiesa. La Nota aiuterà a orientare la prassi concreta delle Chiese che sono in Italia sui ministeri istituiti del lettore, dell’accolito e del catechista. Con questo testo, che sarà discusso nel corso dell’Assemblea generale, la Conferenza episcopale italiana intende inserire il tema dei «ministeri istituiti» nel Cammino sinodale, in modo che possa diventare anche un’opportunità per riflettere su una Chiesa che valorizza la dignità battesimale di ogni membro del popolo di Dio e si struttura in funzione della missione della comunità.

Congresso eucaristico

È stata condivisa la bozza di programma del Congresso eucaristico nazionale che si terrà a Matera, dal 22 al 25 settembre, sul tema: «Torniamo al gusto del Pane. Per una Chiesa eucaristica e sinodale». L’evento, che si svolgerà in diversi luoghi della città, prevede anche alcune testimonianze provenienti da varie diocesi e raccolte in questi mesi di preparazione.

Mediterraneo frontiera di pace

Tracciando un bilancio dell’iniziativa «Mediterraneo frontiera di pace», i vescovi hanno sottolineato la necessità di non disperdere impegni e propositi consolidati dall’incontro, continuando a sostenerne messaggio e intenti. Tale proposta sarà consegnata all’Assemblea generale di maggio, durante la quale sarà dato spazio al racconto dei frutti, nell’intenzione di proseguire il percorso che ha avuto a Bari, nel 2020, e a Firenze, nel febbraio scorso, due tappe fondamentali. Particolarmente apprezzate sono state le due «opere segno» in favore dei giovani che costituiscono l’eredità concreta dell’incontro di Firenze: la seconda edizione dello stage tenuto insieme a «Rondine cittadella della pace» e il «Consiglio dei giovani del Mediterraneo», con sede a Firenze e curato dalla Fondazione Giorgio La Pira, dall’Opera della gioventù La Pira ODV, dal Centro internazionale studenti Giorgio La Pira, dal Centro internazionale studenti Giorgio La Pira fondazione e dalla Fondazione Giovanni Paolo II per il dialogo, la cooperazione e lo sviluppo ONLUS.

Nell’occasione il Consiglio permanente ha espresso il suo ringraziamento al card. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, ai numerosi volontari e all’intera arcidiocesi per le energie e le risorse profuse nell’organizzazione e per la buona riuscita dell’evento.

Beni culturali ecclesiastici e edilizia di culto

Il Consiglio ha approvato alcune indicazioni amministrative riguardo al completamento di opere legate ai beni culturali ecclesiastici e all’edilizia di culto.

Seminari

I vescovi hanno avviato una prima riflessione sull’adeguamento degli Orientamenti e norme per i seminari alla luce della Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis. L’obiettivo è quello di proporre un primo schema orientativo della nuova Ratio nationalis, elaborato dalla Commissione episcopale per il clero e la vita consacrata, all’Assemblea generale così che se ne possa discutere collegialmente.

Convenzioni con istituti di vita consacrata

Nel corso dei lavori sono stati presentati gli schemi di convenzione elaborati dal tavolo di lavoro promosso dalla Commissione mista vescovi – istituti di vita consacrata e società di vita apostolica. Tali schemi saranno definitivamente presentati, dopo eventuali integrazioni, all’Assemblea generale. Si tratta di un lavoro utile a regolamentare la presenza e l’attività della vita consacrata all’interno di una diocesi, a incrementare le relazioni tra i superiori maggiori e i vescovi, favorendo la presenza della vita consacrata e valorizzandone i carismi in seno alla Chiesa locale. Il lavoro della Commissione mista rappresenta un riferimento per possibili sviluppi successivi.

Tribunali ecclesiastici e strutture giuridico-pastorali

Sono stati presentati due report: il primo sulla situazione delle strutture giudiziali dei Tribunali ecclesiastici dopo la riforma del motu proprio Mitis iudex Dominus Iesus, con una «mappatura» dei tribunali in Italia (interdiocesani, metropolitani, diocesani), contenente riferimenti utili e diocesi afferenti; un secondo report sulle strutture di indagine pregiudiziale e pastorale come richiesto dallo stesso motu proprio del santo padre. In attuazione del Mitis iudex Dominus Iesus, la prossimità del fedele al Tribunale si sta concretizzando anche mediante la realizzazione dell’indagine pregiudiziale e pastorale, nell’ambito della pastorale matrimoniale diocesana unitaria, e mediante l’opera dei consultori familiari, dei servizi diocesani e delle parrocchie.

Memorie dei nuovi dottori della Chiesa

Si è provveduto a una prima valutazione delle traduzioni dei testi eucologici delle memorie dei nuovi dottori della Chiesa: san Gregorio di Narek, abate; san Giovanni di Avila, presbitero; santa Ildegarda di Bingen, vergine; della memoria di Marta, Maria e Lazzaro e della memoria di santa Faustina Kowalska, vergine.

Adempimenti

Il Consiglio ha approvato la pubblicazione del Messaggio per la Giornata del 1° maggio («“La vera ricchezza sono le persone”. Dal dramma delle morti sul lavoro alla cultura della cura») curato dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace. È stata presentata la proposta di ripartizione dei fondi dell’otto per mille per l’anno in corso, la cui approvazione spetterà all’Assemblea generale. Il Consiglio ha infine approvato il calendario delle attività della CEI per l’anno pastorale 2022-2023.

* * *

Nel corso dei lavori, il Consiglio episcopale permanente ha provveduto alle seguenti nomine:

– membri del Collegio dei revisori dei conti della Caritas italiana: don Claudio Francesconi, prof. Marco Pinci, dott. Paolo Saraceno;

– assistente ecclesiastico nazionale dell’Associazione medici cattolici italiani (AMCI): card. Edoardo Menichelli, arcivescovo emerito di Ancona-Osimo;

– assistente ecclesiastico nazionale dell’Associazione cattolica internazionale a servizio della giovane (ACISJF): mons. Andrea Manto (Roma);

– coordinatore nazionale della pastorale dei cattolici cinesi in Italia: don Paolo Kong Xianming.

 

Roma, 24 marzo 2022.

 

Tipo Documento
Tema Pastorale - Liturgia - Catechesi
Area EUROPA
Nazioni