Una finanza per il bene comune
La pandemia di questi anni si è aggiunta alle preesistenti tensioni sociali e alle preoccupazioni legate al clima nel far presagire una «trasformazione sistemica». Per affrontare alla luce dei principi della dottrina sociale cristiana le «problematiche politiche e personali legate al mondo dell’economia e della finanza» che tale trasformazione implica, la Segreteria della Commissione degli episcopati dell’Unione Europea (COMECE) ha pubblicato lo scorso 16 novembre un documento programmatico dal titolo Un sistema finanziario che serva il bene comune in un’epoca di cambiamenti radicali. Vi ha contribuito un apposito Gruppo di lavoro sull’etica finanziaria, costituito presso la COMECE e composto da A. Autiero, P. Dembinski, J. Kamerling, Martin Maier, D. Sugranyes Bickel. L’analisi del documento, dopo aver descritto il contesto socio-economico generato dalla pandemia, si articola su tre livelli (macroeconomico, intermedio e microeconomico) di «dilemmi» relativi ai diversi rapporti che si vanno instaurando tra economia e finanza, al fine di «aiutare gli operatori del settore a compiere scelte meglio informate e a prendere decisioni finalizzate al bene comune».
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