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Documenti, 15/2023, 01/09/2023, pag. 508

Il «nuovo ecumenismo» tradizionalista

Alla 16° Assemblea generale della Conferenza delle Chiese europee (KEK)

Bartolomeo I

Dal 14 al 20 giugno si sono riuniti a Tallinn, in Estonia, circa 300 rappresentanti delle Chiese che fanno parte della Conferenza delle Chiese europee (KEK) sul tema «Sotto la benedizione di Dio - Dare forma al futuro». L’intervento più significativo, intitolato «Celebrare l’unità in mezzo alle differenze», è stato quello pronunciato il 18 giugno dal patriarca ecumenico Bartolomeo I, che ha sottolineato come tutte le Chiese cristiane siano chiamate a lavorare insieme per un’Europa che continui a basarsi sull’identità e sui valori cristiani: «Dobbiamo mirare a un’Europa in cui i cristiani – e tutte le persone di buona volontà – lavorino per la giustizia e accolgano gli stranieri… Questo è il modo giusto per far rinascere l’Europa cristiana».

E insieme ha messo in guardia dal «nuovo ecumenismo», «un’unità delle Chiese cristiane attorno a quelli che sono etichettati come “valori tradizionali”», che «è addirittura arrivato al punto di consacrare il presidente della Federazione russa Vladimir Putin come suo campione politico, e il patriarca Cirillo della Chiesa ortodossa russa come suo leader spirituale». Così è diventato una «forza di divisione e distruzione», come si vede nel «brutale attacco della Russia contro l’Ucraina e nella sua giustificazione da parte della Chiesa come salvataggio di essa dalla pretesa seduzione di un Occidente ateo, secolarizzato e liberale». Nata nel 1959, la KEK è oggi composta da 113 membri ortodossi, anglicani, evangelici, vecchicattolici, uniti e metodisti in Europa.

 

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Bartolomeo I

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Bartolomeo I, arcivescovo di Costantinopoli e patriarca ecumenico

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