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Documenti, 21/2023, 01/12/2023, pag. 682

Dubia: risponde Fernandez

Dicastero per la dottrina della fede

Nel mese di luglio il Dicastero per la dottrina della fede ha ricevuto diverse richieste di chiarimento su alcuni aspetti dottrinali da parte di vescovi, nella maggior parte dei casi emeriti. Il nuovo prefetto del dicastero, l’argentino Víctor Manuel Fernández, appena nominato nel ruolo il 1° luglio e creato cardinale il 30 settembre, ha sottoposto a papa Francesco le risposte ai Dubia (dubbi) che gli erano stati presentati e ne ha ricevuto l’approvazione. Pubblichiamo:

la Risposta ai cardd. Walter Brandmüller, Raymond Leo Burke, Juan Sandoval Íñiguez, Robert Sarah e Joseph Zen Ze-kiun, che il 10 luglio avevano sottoposto al Dicastero per la dottrina della fede cinque dubbi sulla «reinterpretazione» della divina rivelazione, la benedizione delle unioni omosessuali, la sinodalità, l’ordinazione sacerdotale delle donne, il perdono; in questo caso le risposte sono firmate dal papa stesso;

la Risposta a una serie di domande, proposte da s. em. il card. Dominik Duka op, riguardo all’amministrazione dell’eucaristia ai divorziati che vivono in una nuova unione; le domande sono arrivate il 13 luglio, la risposta è stata approvata il 25 settembre;

le Risposte del Dicastero a s.e. mons. Negri, vescovo di Santo Amaro in Brasile, riguardo alla «possibile partecipazione ai sacramenti del battesimo e del matrimonio da parte di persone transessuali e di persone omoaffettive»; la domanda è del 14 luglio, la risposta è stata approvata dal papa il 31 ottobre.

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Leggi anche

Documenti, 2024-5

Gestis verbisque

Nota del Dicastero per la dottrina della fede sulla validità dei sacramenti

La materia e la forma «rappresentano l’elemento sensibile e oggettivo del sacramento», mentre «l’intenzione del ministro… rappresenta il suo elemento interiore e soggettivo». Essa, tuttavia, «tende per sua natura a manifestarsi anche esternamente attraverso l’osservanza del rito stabilito dalla Chiesa, cosicché la grave modifica degli elementi essenziali introduce anche il dubbio sulla reale intenzione del ministro, inficiando la validità del sacramento celebrato» (n. 19). L’invalidità dei sacramenti celebrati, con la conseguenza di dover ripetere il rito, è il problema che ha indotto il Dicastero per la dottrina della fede, con l’incoraggiamento e l’espressa approvazione di papa Francesco, a pubblicare il 3 febbraio questa «nota». In essa il Dicastero, con ampie citazioni del magistero conciliare e postconciliare, offre «alcuni elementi di carattere dottrinale» sulla validità della celebrazione dei sacramenti, «prestando attenzione anche ad alcuni risvolti disciplinari e pastorali» (n. 4). Le conclusioni sono chiare: «Appare sempre più urgente maturare un’arte del celebrare che, tenendosi a distanza tanto da un rigido rubricismo quanto da una fantasia sregolata, conduca a una disciplina da rispettare, proprio per essere autentici discepoli» (n. 27).

 

 

Documenti, 2024-3

Sulla ricezione di Fiducia supplicans

Comunicato stampa del Dicastero per la dottrina della fede

Il 4 gennaio, di fronte alle reazioni seguite alla dichiarazione Fiducia supplicans (Regno-doc. 1,2024,8 e 16), il Dicastero per la dottrina della fede ha pubblicato su L’Osservatore romano un Comunicato stampa circa la ricezione di Fiducia supplicans, in cui sono affrontate le principali questioni emerse dopo la pubblicazione. L’accusa di blasfemia è rigettata decisamente, sulla base del fatto che «il documento è chiaro e classico sul matrimonio e sulla sessualità».

Rispetto alle possibili difficoltà di contesti locali in cui rispetto all’omosessualità «ci sono forti questioni culturali e perfino legali, che richiedono tempo e strategie pastorali che vanno oltre i breve termine», «resta importante che queste conferenze episcopali non sostengano una dottrina differente da quella della Dichiarazione approvata dal papa, in quanto è la dottrina di sempre, ma piuttosto che propongano la necessità di uno studio e di un discernimento per agire con prudenza pastorale in un tale contesto».

In sostanza il comunicato stampa ribadisce che la vera novità magisteriale di Fiducia supplicans sta nell’insegnamento sulle benedizioni, e nell’invito a distinguere in proposito tra forme «liturgiche o ritualizzate» – da evitare nel caso delle coppie «irregolari» – e forme «spontanee o pastorali», che sono la modalità più adatta a valorizzare «la fede semplice del popolo di Dio, che anche in mezzo ai suoi peccati esce dall’immanenza e apre il suo cuore per chiedere l’aiuto di Dio». Queste ultime sono descritte come «benedizioni di pochi secondi, senza Rituale e senza Benedizionale».