La guerra in un mondo globalizzato
Discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede
Dalla minaccia del nucleare alle situazioni d’ingiustizia, dalla guerra in atto in Ucraina alla pena di morte come strumento di repressione in Iran, papa Francesco, nell’annuale discorso di inizio anno al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede (pronunciato il 9 gennaio scorso), ha manifestato le sue preoccupazioni nei confronti dell’umanità: essa sta vivendo «la terza guerra mondiale di un mondo globalizzato, dove i conflitti interessano direttamente solo alcune aree del pianeta, ma nella sostanza coinvolgono tutti».
Rispondendo alle nuove necessità della pace, nella seconda parte del suo ampio discorso il papa ha ripercorso la Pacem in terris, l’enciclica di Giovanni XXIII di cui nel 2023 ricorre il 60° anniversario. Ha ribadito che «ogni essere umano è persona, cioè una natura dotata d’intelligenza e di volontà libera», e quindi è soggetto di «diritti e di doveri che sono perciò universali, inviolabili, inalienabili», e ha fatto sua l’idea portante del documento di papa Roncalli: anche per Francesco la pace è possibile alla luce di quattro beni fondamentali, che sono la verità, la giustizia, la solidarietà e la libertà.
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