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Documenti, 17/2025, 01/10/2025, pag. 501

Sinodalità: i no e i sì

Card. Víctor Manuel Fernandez

«Riconosciamo che la chiamata alla sinodalità è un segno dei tempi, che dobbiamo sostenere con convinzione perché è un bene per la Chiesa. Il rischio più grande è quello di perdere l’occasione di realizzare un vero rinnovamento, un rinnovamento di cui tutta la Chiesa ha bisogno per non scomparire. Affinché la sinodalità significhi davvero un passo verso una Chiesa più evangelica e fedele a Gesù Cristo, dovremmo smettere di sentirla come un obbligo, e assumerla come una grande sfida di cui innamorarci, come un orizzonte luminoso per il futuro del nostro ministero».

Intervenendo il 6 settembre al corso di formazione per i vescovi di recente nomina, con una relazione intitolata «Sinodalità: perché no e perché sì», il prefetto del Dicastero per la dottrina della fede card. Víctor Manuel Fernández – già braccio destro e interprete fedele del magistero di papa Francesco – ha chiarito il significato di sinodalità alla luce delle priorità del nuovo pontificato, cioè unità collegiale e missionarietà, riaffermando nel contempo il senso profondo di una delle linee portanti del pontificato bergogliano. Essa infatti è stata assunta e fatta propria anche da Leone XIV, anche se le decisioni finali del processo sinodale sulla sinodalità stessa che si è svolto dal 2021 al 2024 sono ancora tutte da prendere.

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