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Documenti, 17/2025, 01/10/2025, pag. 537

Teologia dell'ospitalità

Alberto Frigerio

Questo saggio del teologo Alberto Frigerio, professore incaricato di Etica della vita presso l’Istituto superiore di scienze religiose di Milano, si muove su più livelli. Dal lato antropologico l’autore lega l’allentamento del tradizionale valore dell’ospitalità nella modernità occidentale alla «crisi dell’universale cristiano» e allo sviluppo di una «visione monologica della soggettività», indicando per converso la «soggettività relazionale» di Lévinas e Ricoeur come base di una «filosofia dell’accoglienza ospitale». Sul versante biblico, ci si sofferma su Israele come «emblema dell’umanità straniera ospitata da Dio»: l’atteggiamento ospitale è dunque «imitazione dell’ospitalità divina». Nel Nuovo Testamento, l’ospitalità è accoglienza di Dio (theoxenia) ed esperienza dell’accoglienza trinitaria: nella vita della Chiesa diventa prassi istituzionalizzata.

Viene poi introdotto il concetto di politiche migratorie coi suoi modelli principali, oggi stretti tra la necessità di favorire l’inclusione degli immigrati e di mantenere la coesione sociale. La dottrina sociale della Chiesa afferma lo ius migrandi, ma lo condiziona al «perseguimento del bene comune», peraltro da declinare in senso universalistico. Le conclusioni evidenziano l’urgenza di «una legislazione internazionale» e di un’integrazione basata sulla «comunione nella diversità», alla ricerca di principi condivisi. L’immigrazione consente alla Chiesa di vivere pienamente la cattolicità, l’ecumenicità e il dialogo interreligioso.

Un excursus è dedicato al «carattere tipicamente femminile dell’ospitalità», che trova pienezza in Maria.

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Paradigmi economici

Alberto Frigerio

l saggio del teologo Alberto Frigerio, professore incaricato di Etica della vita presso l’Istituto superiore di scienze religiose di Milano, muove da una carrellata sulla teoria economia moderna, da Smith a Marx fino a Keynes: i presupposti smithiani, «lo scambio come indifferenza reciproca, il mercato come luogo di relazioni impersonali, la ricerca del mutuo interesse», sono base dell’attuale ed egemonico sistema capitalista. A ciò viene affiancata, e in qualche modo contrapposta, l’«economia civile» di Antonio Genovesi, secondo cui i presupposti dell’economia sono «fraternità, amicizia, reciprocità e assistenza» e «il mercato è parte della società civile che produce capitale sociale e beni relazionali». In tale visione l’autore rintraccia i presupposti dell’economia sociale di matrice cattolica: l’impresa cooperativa, l’impresa sociale, il terzo settore.

Nella seconda parte, un’indagine biblica sui temi della ricchezza e dell’economia sfocia nell’affermazione che «la Bibbia consente… di rinvenire i fondamenti del discorso economico, che si trovano nell’esigenza etica di giustizia e carità, che funge da correttivo alla logica utilitarista… in prospettiva relazionale». Segue una panoramica teologica che parte dalla controversia su precetti e consigli, passa per la riflessione di matrice francescana su lucrum e usura, e termina con la dottrina sociale della Chiesa. La conclusione insiste sull’importanza del dono nell’economia e sulla necessità di integrare «dimensione oblativa e dimensione mercantile».