Attualità, 8/2011, 15/04/2011, pag. 224
Italia - Emergenza profughi: senza progetto. La confusa gestione del governo, l'Europa indifferente
La gestione dell’emergenza dei profughi africani, che a partire da febbraio hanno cominciato ad affluire a migliaia sulle coste italiane, soprattutto in seguito all’aggravarsi della crisi libica,1 è stata caratterizzata particolarmente nelle prime fasi da un approccio confuso e rallentato da parte del governo. Molti fattori sono stati co-determinanti, in parte interni alla politica italiana e in parte legati a quella europea e internazionale: la generale «distrazione» della maggioranza, concentrata su altre priorità; alcuni riflessi populisti, caratteristici in particolare della componente leghista e intensificati di proposito anche in vista delle elezioni amministrative; una sottovalutazione della portata continentale dei movimenti migratori dall’Africa verso l’Europa e una conseguente sopravvalutazione, viceversa, dell’utilità di accordi bilaterali con i paesi di partenza; la distanza/inesistenza dell’Europa, strumentalmente chiamata in aiuto da un governo italiano in generale euroscettico, peraltro nel momento di maggiore crisi dell’idea di Unione Europea come soggetto politico unico nello scacchiere internazionale.
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