Attualità, 8/2011, 15/04/2011, pag. 243
La libertà e Dio. Pareyson, Dostoevskij e il «crogiolo del dubbio»
Pareyson ha presentato la sua ultima filosofia co me un’ontologia della liber tà, che doveva de cli narsi come un’ermeneutica filosofica dell’esperienza religiosa, e che si pre senta in concreto come un ripensamento filosofico del cristianesimo.1 La natura filosofica di questa ermeneutica risiede nel fatto che essa doveva saper trarre dall’esperienza religiosa significati e motivi universalmente umani, capaci cioè di suscitare e richiamare l’interesse, se non il consenso, di ogni essere umano, credente o non credente. Si trattava per Pareyson non di rinnovare o aggiornare il cristianesimo, ma di «ritrovarlo» passando attraverso la crisi moderna dell’ateismo e del nichilismo. Non è possibile infatti per lui ritrovare il cristianesimo grazie a un semplice richiamo alla tradizione; tale richiamo de ve essere allo stesso tempo un approfondimento creativo, richiesto e dettato dalla crisi stessa, crisi che non può essere ignorata, ma deve essere affrontata e vissuta in tutta la sua radicalità.
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