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Attualità
Attualità, 12/2012, 15/06/2012, pag. 375

Carron - Nomina di Scola: Lettera al nunzio mons. Bertello

J. Carron
Eccellenza reverendissima, rispondo alla sua richiesta permettendomi di offrirle in tutta franchezza e confidenza, ben consapevole della responsabilità che mi assumo di fronte a Dio e al santo padre, alcune considerazioni sullo stato della Chiesa ambrosiana.(...)

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Documenti, 2012-11

Abbiamo tanta strada da fare. Lettera del presidente della Fraternità di Comunione e liberazione

J. Carron
Se CL «è continuamente identificato con l’attrattiva del potere… qualche pretesto dobbiamo aver dato». Tanto è franca nei contenuti, quanto è diretta nella forma – una lettera a uno dei più diffusi quotidiani italiani, La Repubblica – la parola che il presidente della Fraternità di Comunione e liberazione (CL), don J. Carrón, ha ritenuto di pronunciare in pubblico lo scorso 1° maggio. Alla sua origine, le inchieste giu diziarie sulla sanità nella Regione Lombardia che stanno coinvolgendo, direttamente o indirettamente, politici e amministratori notoriamente legati al movimento fondato da don Giussani, tra cui lo stesso presidente della Regione Roberto Formigoni. Ed è proprio la preoccupazione di salvaguardare la memoria e il carisma di don Luigi Giussani – ciò che Claudia Vites, moglie di uno degli arrestati, aveva definito in una precedente lettera al Corriere della sera il 19 aprile «un sussulto di gelosia per la propria identità, per quello che Giussani pensava al momento della fondazione» –, a emergere con forza da questa lettera, anche in considerazione del fatto che il 22 febbraio scorso CL e la curia di Milano avevano annunciato l’avvio dell’iter della causa di beatificazione.
Documenti, 2005-5

In morte di don Giussani

Giovanni Paolo II, J. Ratzinger, D. Tettamanzi, J. Carron
Le esequie di don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e liberazione morto il 22 febbraio scorso, sono state celebrate nel duomo di Milano il 24, presiedute dall’arcivescovo, card. Tettamanzi – che ha rivolto un indirizzo di saluto prima del congedo del feretro –, mentre l’omelia è stata pronunciata dal card. Ratzinger. «Il cristianesimo è un incontro, una storia di amore, è un avvenimento»: questo è per Ratzinger il cuore dell’insegnamento di Giussani, che è stato capace di andare oltre le inevitabili «valli oscure del discernimento, delle avversità, delle opposizioni, delle contrarietà ideologiche». Considerando superati i momenti delle frizioni a livello diocesano, e in particolare con l’associazionismo storico, il messaggio del papa (che porta la stessa data del secondo ricovero al Gemelli; cf. riquadro a p. 132) parla del «grande attaccamento (di Giussani) anche alla sua diocesi e ai suoi pastori», definendo il fondatore di CL un «fervente sacerdote ambrosiano». Infine il tributo di don J. Carrón, il successore designato, al fondatore – «La nostra fede è stata ed è plasmata dalla presenza di don Giussani, dal suo sguardo, dal suo impeto di vita» – e allo stile più tipico di CL: «Questo è il realizzarsi più capillare del metodo dell’incarnazione. Solo il mistero diventato presenza affettivamente attraente può dare all’uomo la chiarezza e l’energia affettiva adeguata per accoglierlo».
Attualità, 2005-5

Questo nostro popolo

Don J. Carron
Le esequie di don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e liberazione morto il 22 febbraio scorso, sono state celebrate nel duomo di Milano il 24, presiedute dall’arcivescovo, card. Tettamanzi – che ha rivolto un indirizzo di saluto prima del congedo del feretro –, mentre l’omelia è stata pronunciata dal card. Ratzinger. «Il cristianesimo è un incontro, una storia di amore, è un avvenimento»: questo è per Ratzinger il cuore dell’insegnamento di Giussani, che è stato capace di andare oltre le inevitabili «valli oscure del discernimento, delle avversità, delle opposizioni, delle contrarietà ideologiche». Considerando superati i momenti delle frizioni a livello diocesano, e in particolare con l’associazionismo storico, il messaggio del papa (che porta la stessa data del secondo ricovero al Gemelli; cf. riquadro a p. 132) parla del «grande attaccamento (di Giussani) anche alla sua diocesi e ai suoi pastori», definendo il fondatore di CL un «fervente sacerdote ambrosiano». Infine il tributo di don J. Carrón, il successore designato, al fondatore – «La nostra fede è stata ed è plasmata dalla presenza di don Giussani, dal suo sguardo, dal suo impeto di vita» – e allo stile più tipico di CL: «Questo è il realizzarsi più capillare del metodo dell’incarnazione. Solo il mistero diventato presenza affettivamente attraente può dare all’uomo la chiarezza e l’energia affettiva adeguata per accoglierlo».