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Attualità
Attualità, 12/2016, 15/06/2016, pag. 345

Da un coro per la comunità

La traduzione italiana del Talmud babilonese

Piero Stefani

Alle spalle della grande impresa di tradurre integralmente in italiano il Talmud babilonese ci sono molteplici fattori d’ordine culturale, organizzativo, tecnologico e istituzionale. Tra tutti questi aspetti privilegeremo il primo. Una delle caratteristiche più evidenti dell’universo talmudico è di essere, fin dal suo sorgere, espressione di una realtà collettiva. Si tratta di un immenso libro corale senza autore; nello stesso tempo, però, è anche un testo ricco di nomi di persona. È, per così dire, un coro composto da parti solistiche in costante dialogo reciproco. Si tratta di un lavoro collettivo senza essere per questo una raccolta anonima di sapienza popolare. Non ci sarebbe infatti il Talmud se non ci fossero state le varie generazioni di chakamim («sapienti, saggi»).

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