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Documenti, 17/2003, 01/09/2003, pag. 533

Statuto aggiornato

Azione cattolica italiana
Dopo più di trent’anni lo Statuto dell’Azione cattolica italiana, «carta di grande valore simbolico, perché dice la nostra identità» (Bignardi), viene modificato all’interno della prima Assemblea nazionale straordinaria dell’associazione, dal tema «La storia si fa profezia. L’Azione cattolica per una nuova missione» (Roma, Domus Pacis, 12-14 settembre 2003). Il nuovo Statuto sostituisce quello del 1969, approvato ad experimentum all’indomani del concilio Vaticano II, e che ha visto, secondo le parole della presidente nazionale Paola Bignardi, l’Azione cattolica impegnata «a tradurre in esperienza le intuizioni conciliari». La versione presentata in assemblea è stata approvata dal Consiglio nazionale il 31 agosto, dopo che una prima stesura, approvata il 20-22 giugno, aveva dato luogo a diverse richieste di modifica. La discussione che ha animato i mesi precedenti all’assemblea, come pure gli interventi nel corso dei lavori, ha riguardato principalmente la struttura delle associazioni diocesane (artt. 21-23), il ruolo della presidenza nazionale e il rischio di una deriva movimentistica (art. 28), nonché l’assenza nello Statuto (art. 40) dell’indicazione sulla natura giuridica (associazione pubblica o privata di fedeli). Il documento è ora all’esame della Conferenza episcopale italiana, a cui spetta la ratifica.

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Dopo più di trent’anni lo Statuto dell’Azione cattolica italiana, «carta di grande valore simbolico, perché dice la nostra identità» (Bignardi), viene modificato all’interno della prima Assemblea nazionale straordinaria dell’associazione, dal tema «La storia si fa profezia. L’Azione cattolica per una nuova missione» (Roma, Domus Pacis, 12-14 settembre 2003). Il nuovo Statuto sostituisce quello del 1969, approvato ad experimentum all’indomani del concilio Vaticano II, e che ha visto, secondo le parole della presidente nazionale Paola Bignardi, l’Azione cattolica impegnata «a tradurre in esperienza le intuizioni conciliari». La versione presentata in assemblea è stata approvata dal Consiglio nazionale il 31 agosto, dopo che una prima stesura, approvata il 20-22 giugno, aveva dato luogo a diverse richieste di modifica. La discussione che ha animato i mesi precedenti all’assemblea, come pure gli interventi nel corso dei lavori, ha riguardato principalmente la struttura delle associazioni diocesane (artt. 21-23), il ruolo della presidenza nazionale e il rischio di una deriva movimentistica (art. 28), nonché l’assenza nello Statuto (art. 40) dell’indicazione sulla natura giuridica (associazione pubblica o privata di fedeli). Il documento è ora all’esame della Conferenza episcopale italiana, a cui spetta la ratifica.