Documenti, 1/2004, 01/01/2004, pag. 9
Giovanni Paolo II: Spiritus et sponsa. Quarantesimo anniversario della Sacrosanctum concilium
«È vissuta la liturgia come “fonte e culmine” della vita ecclesiale? La riscoperta del valore della parola di Dio… ha trovato un riscontro positivo all’interno delle nostre celebrazioni? Fino a che punto la liturgia è entrata nel concreto vissuto dei fedeli e scandisce il ritmo delle singole comunità? È compresa come via di santità, forza interiore del dinamismo apostolico e della missionarietà ecclesiale?» (n. 6). Così come la giornata di studio promossa dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, nel cui contesto è stata pubblicata (4.12.2003), la lettera apostolica Spiritus et Sponsa intende celebrare la «fondamentale importanza» per la vita della Chiesa della costituzione conciliare sulla sacra liturgia Sacrosanctum concilium, a 40 anni dalla promulgazione (cf. Regno-att. 22,2003,747).
Con l’occasione Giovanni Paolo II non ha mancato di riproporre interrogativi esigenti, volti ad approfondire il cammino del rinnovamento sul versante della fedeltà ai nuovi libri liturgici, del riferimento costante alla parola di Dio, della centralità della celebrazione domenicale e dell’intensificazione della vita di preghiera. Le ultime righe della lettera accennano al tema degli «abusi anche gravi» (n. 15) verificatisi nell’attuazione delle nuove norme liturgiche, a proposito dei quali la Ecclesia de eucharistia (aprile 2003) richiedeva ai competenti dicasteri un «documento più specifico» (n. 52).
Originali: stampe (23.12.2003) da sito Internet: www.vatican.va.
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