Documenti, 1/2004, 01/01/2004, pag. 56
Una Chiesa di tutti e per tutti
Consiglio ecumenico delle Chiese
«Storicamente l’invalidità è stata interpretata come perdita, come qualcosa che rappresenta la tragedia umana», ma
«non potrebbe essere un dono di Dio, piuttosto che una
condizione limitante con la quale una persona deve vivere?». Fra questi due poli si sviluppa la riflessione teologica di questo documento, elaborato dal Consiglio ecumenico delle Chiese con la partecipazione della Commissione Fede e
costituzione e approvato dal Comitato centrale del 26
agosto-2 settembre 2003.
Pubblicato nell’anno dedicato dall’Unione Europea alle persone disabili e scritto da persone disabili, genitori e altre figure che sperimentano in vari modi la vita accanto a loro, esso è una tappa nel corso del viaggio che sta portando
alcune Chiese «alla consapevolezza crescente del fatto che le persone disabili invitano la Chiesa a esplorare nuovamente la comprensione del Vangelo e la propria natura». Nel dibattito su un argomento così delicato e controverso, segnato da precomprensioni storiche difficili da intaccare, il testo offre spunti e prospettive sui maggiori temi teologici, nella speranza di rendere «capaci le Chiese di interagire con il
discorso sulle disabilità» e aiutarle «a sollevare i temi
dell’inclusione, dell’attiva partecipazione e del pieno
coinvolgimento nella vita spirituale e sociale della Chiesa in particolare e nella società in generale».
Originale: stampa (20.10.2003) da sito Internet: www.cec-coe.org. Nostra traduzione dall’inglese.
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