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Documenti, 1/2009, 01/01/2009, pag. 32

Un unico sacramento di Cristo. Lectio all’apertura del cammino sinodale del clero di Milano

L. Monari
«Vorrei mettermi davanti a voi con immenso rispetto, come davanti all’opera del Signore che è prima di tutto da riconoscere e ammirare». Con queste parole mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia, ha aperto lo scorso 28 ottobre 2008, nel Duomo di Milano, l’Assemblea sinodale del clero ambrosiano, in una celebrazione presieduta dall’arcivescovo card. Dionigi Tettamanzi. La lectio, centrata sul tema «In ascolto della parola di Dio per una Chiesa aperta al futuro», descrive, attraverso i passi evangelici, un percorso che parte dalla figura del discepolo di Cristo e giunge fino alla vocazione del presbitero. Entrambi sono irresistibilmente attratti da Cristo, dalla sua opera di liberazione e, per tutti e due, la gloria si trova nel «divenire strumenti dell’azione del Signore risorto» nella missione di annunciatori della Parola alle genti: «Siamo mandati a parlare e ad agire in persona Christi. Attraverso di noi la carne gloriosa di Cristo rimane e agisce dentro la storia».

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Documenti, 2006-11

Nodi e prospettive

Mons. L. Monari - CEI - 56° Assemblea generale
Il tema che ha caratterizzato la 56a Assemblea della Conferenza episcopale italiana (Roma, 15-19.5.2006; cf. Regno-att. 10,2006,310) è stato la vita del prete; non la definizione teologica quanto le forme della sua esperienza quotidiana, dello stile pastorale e della spiritualità. L’ampia relazione di mons. Luciano Monari, vescovo di Piacenza e vicepresidente della CEI, ha sviluppato l’identità del presbitero, la sua umanità, il discepolato e il ministero. L’attenzione alla vita affettiva, all’appartenenza al presbiterio, alle condizioni pratiche e a una regola generale di vita sono fra le accentuazioni più originali. Il discorso di Benedetto XVI conferma le scelte della CEI e accenna al rapporto con le istituzioni pubbliche («una sana laicità dello stato comporta senza dubbio che le realtà temporali si reggano secondo norme loro proprie, alle quali appartengono però anche quelle istanze etiche che trovano il loro fondamento nell’essenza stessa dell’uomo»). Nel comunicato finale si puntualizzano gli appuntamenti pastorali più rilevanti: il Convegno ecclesiale nazionale di Verona, la pastorale giovanile, la celebrazione del centenario delle settimane sociali (2007).
Documenti, 2004-21

Debitori del Vangelo ai giovani

Mons. L. Monari, vescovo di Piacenza-Bobbio
«Ogni uomo, e soprattutto il giovane, è l’artista della sua vita; ogni uomo è chiamato a creare un’opera d’arte con quel materiale concreto di cui dispone. Credo che la pastorale giovanile debba fare leva su questa caratteristica dell’età giovanile perché solo i giovani stessi possono diventare protagonisti del loro cammino di maturazione e di amore». L’icona evangelica di Cristo dodicenne nel tempio di Gerusalemme apre la lettera pastorale «Perché mi cercavate?». Debitori del Vangelo ai giovani, presentata dal vescovo mons. Monari lo scorso 3 settembre come programma per l’anno 2004-2005 nella Chiesa piacentina e bobbiese. Dopo una riflessione sui nodi problematici della trasmissione del Vangelo alle giovani generazioni – il «silenzioso divorzio» che sembra essersi prodotto fra i giovani e la Chiesa, respinti dalle distorte immagini di questa come opprimente e senza cuore invece che madre premurosa, la visione della vita come consumo e il timore del futuro –, il vescovo invita a «credere che (nei giovani) c’è un impulso irresistibile che li conduce verso il mondo e verso Dio», e a «porre le generazioni giovani in contatto con la rivelazione perché prendano posizione di fronte a essa». L’annuncio del Vangelo ai giovani «dovrà dunque essere un’iniziazione alla vita in comunione con Dio» permettendo loro «d’interpretare ogni evento entro l’orizzonte aperto dalla rivelazione».