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Documenti, 19/2010

Avete fatto bene. Lettera ai seminaristi

Benedetto XVI
A pochi mesi dalla conclusione dell’anno sacerdotale (19 giugno 2009 – 11 giugno 2010) Benedetto XVI ha scritto questa Lettera ai seminaristi, firmata e diffusa il 18 ottobre, che sostituisce un ventilato documento sui seminari della Congregazione per l’educazione cattolica. Riassume in pochi punti gli elementi maggiori dell’esperienza formativa: la comunità, essere uomini di Dio, l’eucaristia, la penitenza, la pietà popolare, lo studio teologico, la maturità umana, una spiritualità inclusiva ed ecclesiale. Il tono è familiare e diretto: così, ad esempio, il papa racconta la reazione del sottotenente a cui aveva detto la sua decisione di farsi prete nel 1944: «Nella nuova Germania non c’è più bisogno di preti», per poi aggiungere: «anche oggi molti (lo) pensano». Sulla pietà popolare afferma: «Tende all’irrazionalità, talvolta forse anche all’esteriorità» e dev’essere sempre purificata, riferita al centro, ma merita il nostro amore, ed essa rende noi stessi in modo pienamente reale “popolo di Dio”».

Sempre e dovunque. Motu proprio che istituisce il dicastero per la nuova evangelizzazione

Benedetto XVI
«Ritengo opportuno offrire delle ri sposte adeguate perché la Chiesa intera (…) si presenti al mondo contemporaneo con uno slancio missionario in grado di promuovere una nuova evangelizzazione»: così Bene detto XVI motiva, nella lettera apostolica in forma di motu proprio da tata 21 settembre, l’istituzione del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, a pre siedere il quale è stato chiamato, sin dal 30 giugno scorso, mons. Rino Fisichella. «Sempre e dovunque» – è l’incipit latino del documento – è an che lo slogan che mons. Fisichella ha dichiarato di far proprio, mentre ha smentito il timore, sollevato dai gior na listi durante la conferenza stam pa di presentazione il 12 ottobre, che il nuovo organismo sia una sorta di grande sovrastruttura. «Non credo che papa Benedetto XVI sia l’uomo della burocrazia. Egli è l’uomo dell’annuncio» ha risposto l’arcivescovo, indicando poi tre grandi direttrici di lavoro: la sistematizzazione del magistero relativo all’evangelizzazione; la promozione del Catechismo – di cui nel 2012 ricorre il 20o della pubblicazione –; e l’uso di vecchi e nuovi media per finalità apostoliche.

Terra di santi, abbi speranza! Visita pastorale a Palermo, 3 ottobre 2010

Benedetto XVI
Domenica 3 ottobre Benedetto XVI si è recato in visita a Palermo, in occasione dell’incontro regionale delle famiglie e dei giovani organizzato dalla Conferenza episcopale siciliana. Nei tre appuntamenti della giornata – di cui qui riportiamo l’omelia alla concelebrazione eucaristica e la meditazione rivolta ai giovani e alle famiglie – il papa ha espresso il desiderio di «condividere gioie e speranze, fatiche e impegni, ideali e aspirazioni di questa comunità diocesana», dove accanto alla «fede fervida» e agli esempi luminosi «di santi e sante», convivono «precarietà,… mancanza di lavoro,… criminalità organizzata». Ha menzionato sempre la figura di don Pino Puglisi, il cui «cuore ardeva di autentica carità pastorale» (discorso al clero e ai religiosi); e, in particolare, ai giovani ha chiesto di non cedere «alle suggestioni della mafia, che è una strada di morte, incompatibile con il Vangelo» e alle famiglie, «piccole Chiese», di «vivere ben inserite nella “grande Chiesa”, cioè nella famiglia di Dio che Cristo è venuto a formare». Ritornando verso l’aeroporto di Punta Raisi, il papa ha poi deposto una corona di fiori sul luogo della strage di Capaci (23.5.1992).

Terra di santi, abbi speranza! L'augurio di pace a Palermo. Omelia alla messa al Foro italico

Benedetto XVI
Domenica 3 ottobre Benedetto XVI si è recato in visita a Palermo, in occasione dell’incontro regionale delle famiglie e dei giovani organizzato dalla Conferenza episcopale siciliana. Nei tre appuntamenti della giornata – di cui qui riportiamo l’omelia alla concelebrazione eucaristica e la meditazione rivolta ai giovani e alle famiglie – il papa ha espresso il desiderio di «condividere gioie e speranze, fatiche e impegni, ideali e aspirazioni di questa comunità diocesana», dove accanto alla «fede fervida» e agli esempi luminosi «di santi e sante», convivono «precarietà,… mancanza di lavoro,… criminalità organizzata». Ha menzionato sempre la figura di don Pino Puglisi, il cui «cuore ardeva di autentica carità pastorale» (discorso al clero e ai religiosi); e, in particolare, ai giovani ha chiesto di non cedere «alle suggestioni della mafia, che è una strada di morte, incompatibile con il Vangelo» e alle famiglie, «piccole Chiese», di «vivere ben inserite nella “grande Chiesa”, cioè nella famiglia di Dio che Cristo è venuto a formare». Ritornando verso l’aeroporto di Punta Raisi, il papa ha poi deposto una corona di fiori sul luogo della strage di Capaci (23.5.1992).

Terra di santi, abbi speranza! Le radici e i rami. Ai giovani e alle famiglie in Piazza Politeama

Benedetto XVI
Domenica 3 ottobre Benedetto XVI si è recato in visita a Palermo, in occasione dell’incontro regionale delle famiglie e dei giovani organizzato dalla Conferenza episcopale siciliana. Nei tre appuntamenti della giornata – di cui qui riportiamo l’omelia alla concelebrazione eucaristica e la meditazione rivolta ai giovani e alle famiglie – il papa ha espresso il desiderio di «condividere gioie e speranze, fatiche e impegni, ideali e aspirazioni di questa comunità diocesana», dove accanto alla «fede fervida» e agli esempi luminosi «di santi e sante», convivono «precarietà,… mancanza di lavoro,… criminalità organizzata». Ha menzionato sempre la figura di don Pino Puglisi, il cui «cuore ardeva di autentica carità pastorale» (discorso al clero e ai religiosi); e, in particolare, ai giovani ha chiesto di non cedere «alle suggestioni della mafia, che è una strada di morte, incompatibile con il Vangelo» e alle famiglie, «piccole Chiese», di «vivere ben inserite nella “grande Chiesa”, cioè nella famiglia di Dio che Cristo è venuto a formare». Ritornando verso l’aeroporto di Punta Raisi, il papa ha poi deposto una corona di fiori sul luogo della strage di Capaci (23.5.1992).

Agenda per il bene comune. Introduzione di mons. Miglio - XLVI Settimana sociale cattolici italiani

A. Miglio
«Cattolici nell’Italia di oggi. Un’agenda di speranza per il futuro del paese» recitava il tema della XLVI Settimana sociale, che ha richiamato a Reggio Calabria, dal 14 al 17 ottobre 2010, 1.200 delegati, provenienti da 184 diocesi e impegnati su un programma di cui mons. Miglio, presidente del Comitato scientifico e organizzatore, ha sottolineato, nel discorso introduttivo, tre aspetti: «Il ruolo forte affidato, attraverso la prolusione (del card. Bagnasco: cf. riquadro a p. 599), all’ascolto delle parole del magistero, che restano orientamento saldo e imprescindibile nell’operazione di declinazione del bene comune»; «la costante presenza di momenti di preghiera e di celebrazione eucaristica, che stanno a significare che questa stessa operazione di declinazione del bene comune mantiene il suo fondamento e il suo culmine nell’ascolto della Parola e nella celebrazione dell’eucaristia»; infine «lo spazio in proporzione rilevante lasciato al confronto e all’ascolto reciproco», che hanno realmente fatto «di questa Settimana, come del cammino che l’ha preparata, un laboratorio per la crescita dei credenti e della loro responsabilità per il bene comune».

Nuova generazione in politica

A. Bagnasco
Della prolusione che il presidente della CEI, card. Bagnasco, ha pronunciato il 14 ottobre scorso, in apertura della XLVI Settimana sociale, offerta come «quadro di riferimento… nel quale affrontare gli argomenti posti in programma», riportiamo il c. 4: «La questione antropologica e l’unità dei cattolici in politica» (www.settimanesociali.it).

Educare alla vita buona del Vangelo. Orientamenti pastorali dell'Episcopato italiano per il decennio

A. Bagnasco; Benedetto XVI
La scelta di «dedicare un’attenzione specifica al campo educativo» si radica nella volontà di farsi «discepoli del Signore Gesù, il Maestro che non cessa di educare a un’umanità nuova e piena». È così che il card. Angelo Bagnasco, presidente della CEI, presenta gli Orientamenti pastorali per il decennio 2010-2020, pubblicati il 28 ottobre, dal titolo Educare alla vita buona del Vangelo. Cinque sono i capitoli in cui si snoda il testo: le finalità specifiche dell’educazione cristiana (c. 1); la grande tradizione spirituale a cui la Chiesa attinge per «formare alla vita secondo lo Spirito» (c. 2); le condizioni di una relazione educativa efficace (c. 3); il tema dell’alleanza educativa, che ha come soggetto portante la comunità cristiana, d’intesa con il primato educativo della famiglia e con la responsabilità specifica di scuola, università e media (c. 4); infine, alcune indicazioni di una possibile progettazione pastorale, che faccia forza sulla formazione permanente degli adulti e delle famiglie e sul rilancio della vocazione educativa di religiosi, associazioni e movimenti ec clesiali (c. 5). Cf. Regno-att. 12,2010,378ss.

La Chiesa nel Medio Oriente. Assemblea speciale del Sinodo dei vescovi - Roma, 10-24.10.2010

Antonios Naguib
Per la prima volta i patriarchi e vescovi dei paesi mediorientali si sono riuniti a Roma dal 10 al 24 ottobre nel l’Assemblea speciale per il Medio Orien te del Sinodo dei vescovi, sul tema «La Chiesa cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza. “La moltitudine di coloro che erano di ventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola” (At 4,32)», per confrontarsi su come dare ai loro fedeli «le ragioni della loro presenza» (A. Naguib, Relatio ante disceptationem). Una presenza in costante diminuzione numerica (cf. riquadro alle pp. 628-629), con problemi di scarsa comunione interconfessionale quando non di conflitto, in un contesto di altissima instabilità politica e di difficile convivenza con la maggioranza islamica, spesso di pe sante discriminazione o anche per secuzione. Con l’invito «a una conversione personale e collettiva» (Messaggio) e dopo aver consegnato al papa 44 «proposte», i pastori delle Chiese mediorientali ritornano alle loro travagliate comunità, attendendo il documento con il quale fra qualche mese Benedetto XVI concluderà il processo sinodale.

La Chiesa nel Medio Oriente. Più fede, comunione e amore. Relatio ante disceptationem

Antonios Naguib
Per la prima volta i patriarchi e vescovi dei paesi mediorientali si sono riuniti a Roma dal 10 al 24 ottobre nel l’Assemblea speciale per il Medio Orien te del Sinodo dei vescovi, sul tema «La Chiesa cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza. “La moltitudine di coloro che erano di ventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola” (At 4,32)», per confrontarsi su come dare ai loro fedeli «le ragioni della loro presenza» (A. Naguib, Relatio ante disceptationem). Una presenza in costante diminuzione numerica (cf. riquadro alle pp. 628-629), con problemi di scarsa comunione interconfessionale quando non di conflitto, in un contesto di altissima instabilità politica e di difficile convivenza con la maggioranza islamica, spesso di pe sante discriminazione o anche per secuzione. Con l’invito «a una conversione personale e collettiva» (Messaggio) e dopo aver consegnato al papa 44 «proposte», i pastori delle Chiese mediorientali ritornano alle loro travagliate comunità, attendendo il documento con il quale fra qualche mese Benedetto XVI concluderà il processo sinodale.

I cattolici in Medio Oriente

D. Sala
Durante la prima Congregazione generale dell’Assemblea speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei vescovi, tenutasi l’11 ottobre, il segretario generale del Sinodo mons. Nikola Eterovic ha tenuto la propria relazione, nella quale tra l’altro ha fornito alcuni dati statistici riguardo alla presenza dei cristiani cattolici nelle Chiese mediorientali. Oltre Gerusalemme e i territori palestinesi, il Sinodo ha compreso nell’espressione «Medio Oriente» i seguenti paesi: Arabia Saudita, Bahrein, Cipro, Egitto, Emirati arabi uniti, Giordania, Israele, Iran, Iraq, Kuwait, Libano, Oman, Qatar, Siria, Turchia e Yemen.

La Chiesa nel Medio Oriente. Un cammino di conversione. Messaggio al popolo di Dio

Assemblea speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei vescovi
Per la prima volta i patriarchi e vescovi dei paesi mediorientali si sono riuniti a Roma dal 10 al 24 ottobre nel l’Assemblea speciale per il Medio Orien te del Sinodo dei vescovi, sul tema «La Chiesa cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza. “La moltitudine di coloro che erano di ventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola” (At 4,32)», per confrontarsi su come dare ai loro fedeli «le ragioni della loro presenza» (A. Naguib, Relatio ante disceptationem). Una presenza in costante diminuzione numerica (cf. riquadro alle pp. 628-629), con problemi di scarsa comunione interconfessionale quando non di conflitto, in un contesto di altissima instabilità politica e di difficile convivenza con la maggioranza islamica, spesso di pe sante discriminazione o anche per secuzione. Con l’invito «a una conversione personale e collettiva» (Messaggio) e dopo aver consegnato al papa 44 «proposte», i pastori delle Chiese mediorientali ritornano alle loro travagliate comunità, attendendo il documento con il quale fra qualche mese Benedetto XVI concluderà il processo sinodale.

La Chiesa nel Medio Oriente. Comunione e testimonianza. Proposizioni - Elenco finale

Assemblea speciale per il Medio Oriente del Sinodo dei vescovi
Per la prima volta i patriarchi e vescovi dei paesi mediorientali si sono riuniti a Roma dal 10 al 24 ottobre nel l’Assemblea speciale per il Medio Orien te del Sinodo dei vescovi, sul tema «La Chiesa cattolica nel Medio Oriente: comunione e testimonianza. “La moltitudine di coloro che erano di ventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola” (At 4,32)», per confrontarsi su come dare ai loro fedeli «le ragioni della loro presenza» (A. Naguib, Relatio ante disceptationem). Una presenza in costante diminuzione numerica (cf. riquadro alle pp. 628-629), con problemi di scarsa comunione interconfessionale quando non di conflitto, in un contesto di altissima instabilità politica e di difficile convivenza con la maggioranza islamica, spesso di pe sante discriminazione o anche per secuzione. Con l’invito «a una conversione personale e collettiva» (Messaggio) e dopo aver consegnato al papa 44 «proposte», i pastori delle Chiese mediorientali ritornano alle loro travagliate comunità, attendendo il documento con il quale fra qualche mese Benedetto XVI concluderà il processo sinodale.

Il Regno Documenti 19 2010. La rivista completa

Redazione
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