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Documenti, 7/2010, 01/04/2010, pag. 207

Tra attualità e progettazione pastorale. CEI - Comunicato finale del Consiglio permanente

Conferenza episcopale italiana
La prosecuzione dell’esame, avviato a gennaio (cf. Regno- oc.3,2010,116), della bozza degli Orientamenti pastorali degli anni Dieci, e l’approvazione di una lettera per i quarant’anni del documento-base Il rinnovamento del - la catechesi hanno caratterizzato il lavoro ordinario della sessione di primavera del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (22-25.3.2010). Celebrato nell’imminenza delle elezioni regionali, e guardando alla prossima Settimana sociale dei cattolici italiani (Reggio Ca - labria, 14-17.10.2010) il Consiglio ha anche indicato nuovamente i «valori non negoziabili» (cf. riquadro alle pp. 208- 09) come «la ragione e la missione dell’impegno dei cattolici nell’azione politica e sociale». Infine, plaudendo alla lettera indirizzata da Benedetto XVI ai cattolici d’Irlanda (cf. in questo numero alle pp. 193ss), per la prima volta i vescovi italiani si sono pronunciati in pubblico sul fenomeno delle violenze sessuali dei sacerdoti ai danni di minori, raccomandando la vicinanza alle vittime e alle loro famiglie, «parte vulnerata e offesa della Chiesa stessa», e il rigore nell’applicare le leggi, civili e canoniche.

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Leggi anche

Documenti, 2025-19

Rapporto sulla tutela: la CEI risponde

Conferenza episcopale italiana

Il 16 ottobre la Conferenza episcopale italiana ha pubblicato sul proprio sito una nota intitolata Tutela dei minori e degli adulti vulnerabili: l’impegno delle Chiese in Italia, reagendo alle osservazioni contenute nel II Rapporto annuale sulle politiche e procedure della Chiesa. Periodo di riferimento 2024, pubblicato dalla Pontificia commissione per la tutela dei minori (cf. qui a p. 599; www.chiesacattolica.it).

 

Documenti, 2025-17

Riconciliazione e servizio alla pace

Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (Gorizia, 22-24 settembre 2025)

«Dobbiamo, come Chiesa italiana e come Chiese europee, portare il nostro sostegno al Continente, per un suo consolidamento come realtà di democrazia, pace e libertà, per la difesa della persona umana in un mondo che appare tanto in movimento. Abbiamo dunque bisogno, oggi più che mai, di esempi concreti come quello di Gorizia per dimostrare che la pace non è un’utopia per ingenui, ma è la vocazione dell’Italia, dell’Europa e di ogni società umana degna di questo nome». Così si è espresso il card. Matteo Maria Zuppi il 22 settembre, aprendo a Gorizia i lavori del Consiglio episcopale permanente in sessione autunnale. L’Introduzione del cardinale presidente si è concentrata prevalentemente sul ruolo delle Chiese in Italia e in Europa per la promozione della pace, con un convinto riconoscimento dell’indispensabile compito del Continente per la democrazia e la difesa dei diritti umani. «L’Europa unita ha reso possibile molte cose... proprio perché si è fondata sulla cooperazione, nella coscienza di avere un destino comune di pace tra i paesi dell’Europa... e del mondo. Questi frutti mostrano come l’Europa esista e sia una via verso il futuro, forse più di quanto i cittadini avvertano a causa della distanza delle istituzioni comunitarie. Non solo l’Italia, ma l’Europa può diventare maestra di pace».

Il Consiglio permanente ha poi approvato il Documento finale del Cammino sinodale italiano, rielaborato dopo la bocciatura della seconda Assemblea sinodale in aprile, e definito il percorso prossimo per il sinodo italiano.

Documenti, 2025-11

Un appello per la pace

Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana – Comunicato finale (Roma, 27 maggio 2025)

C’è molta attualità nel Comunicato finale della sessione straordinaria del Consiglio permanente della CEI del 27 maggio scorso: si parla di papa Leone XIV, al quale i vescovi esprimono «obbedienza filiale» nella «memoria di quanto ricevuto» da papa Francesco. Si parla di pace «disarmata e disarmante», come l’ha definita Leone XIV sulla scia del predecessore, riferita all’Ucraina e alla Striscia di Gaza in particolare. Si parla poi dei referendum dei primi di giugno, lasciando intendere che i vescovi porrebbero un «sì» al quesito sulla cittadinanza ai migranti, anche se sarebbe meglio «una riforma complessiva della legge». Si parla di carceri e del loro affollamento; si parla d’«infinita dignità della persona dal concepimento alla morte naturale», facendo indiretto riferimento da un lato alla sentenza della Corte costituzionale relativa a un minore e alle sue due «madri», dall’altro alla legge toscana sul fine vita. Ma al centro del Consiglio straordinario c’era il prosieguo del Cammino sinodale italiano dopo l’Assemblea del marzo scorso, definita «vivace e creativa». I vescovi hanno steso un «cronoprogramma che prevede un’intensa attività di stesura del testo da presentare alla votazione all’Assemblea sinodale» di ottobre, passando da tutti gli organismi della CEI e dal Comitato sinodale.