Documenti, 9/2010, 01/05/2010, pag. 316
Quei cattolici che fecero laica l'Europa.Romano Prodi al Convegno sull'edizione dei dispacci Pacelli
«Nei vent’anni tra le due guerre, in Europa … è mancata la concordia di intenti». Romano Prodi ha iniziato così il discorso tenuto a Münster il 24 marzo scorso in occasione della pubblicazione on-line dei dispacci inviati da Eugenio Pacelli, all’epoca nunzio a Monaco (1917-1924) e poi a Berlino (1925-1929), alla Santa Sede. «La caduta delle dogane, le regole economiche comuni, lo stesso euro, non permettono più ai nazionalismi di costituire l’elemento trainante della politica europea. Ed è anche per questo che assistiamo a una ripresa di tutte le forze populiste … Queste tendenze immettono nuovamente nel mercato politico e delle opinioni pubbliche un fattore che, nell’Europa fra le guerre … è stato pericolosamente decisivo, cioè l’e lemento della pau ra». Lo strumento che Prodi suggerisce per correggere la rotta verso l’irrile vanza politica dell’Europa è il recupero di un disegno comune fondato sul dialogo e sulla mediazione. Ma, in questa direzione, ha incontrato difficoltà non marginali nella sua attività di governo «su alcuni temi riguardo ai quali una saggia mediazione è assolutamente necessaria per la convivenza ci vile e per la concreta applicazione dei principi stessi».
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