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Documenti, 3/2011, 01/02/2011, pag. 108

Chiarezza morale, impegno educativo. La Chiesa ha parlato al Paese. Comunicato finale

Episcopato italiano
«Bagnasco chiede sobrietà: il disagio morale si respira» (Corriere della sera 25.1.2011). Dei 300 e più titoli che i quotidiani italiani hanno dedicato, nella seconda metà di gennaio, alla comunità ecclesiale italiana di fronte all’ultima inchiesta giudiziaria che ha coinvolto il premier Berlusconi – il cosiddetto «Rubygate» – una buo na parte (tra attese, resoconti e reazioni) ha ruotato intorno alla prolusione che il card. Bagnasco ha pronunciato in apertura del Consiglio permanente della CEI svoltosi ad Ancona (cf. ampiamente Regno-att. 2,2011,1ss). Nel Comunicato finale diffuso il giorno dopo la fine dell’incontro, oltre a sottolineare la «forte unità di giudizio» e la «profonda condivisione», tra i vescovi del Consiglio, «del tono e ancor prima dei contenuti» dell’intervento del loro presidente, si fa riferimento agli altri importanti impegni che la CEI ha davanti a sé nei prossimi mesi: la pubblicazione del documento conclusivo dell’ultima Settimana sociale e del Messaggio d’invito al XXV Congresso eucaristico nazionale che si terrà appunto ad Ancona a settembre e la prossima Assemblea generale, dedicata ai «soggetti e metodi dell’educazione alla fede» nella comunità ecclesiale.

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Documenti, 2014-7

Chierici e minori: linee guida / 2

Episcopato italiano
Il Consiglio permanente della CEI nella riunione di fine gennaio (cf. Regno-doc. 3,2014,975ss) ha licenziato il nuovo testo delle Linee guida per i casi di abuso sessuale nei confronti di minori da parte di chierici. Come indica la Nota redazionale della stessa CEI, la prima versione (Regno-doc. 11,2012,362), che era stata approvata dall’Assemblea dei vescovi nel maggio 2012, ha ricevuto «alcune osservazioni e suggerimenti » da parte della Congregazione per la dottrina della fede con una comunicazione del 7 maggio 2013. Così, «recependo tali indicazioni e suggerimenti, la Conferenza episcopale italiana ha provveduto a rivedere le disposizioni del testo originario e a riformulare i periodi segnalati come richiesto». Il testo – che qui pubblichiamo e le cui parti variate sono evidenziate in colore – integra il precedente laddove dichiara la necessità «morale» che il vescovo contribuisca «al bene comune» e ribadisce che la «presentazione della denuncia in ambito canonico non comporta né implica in alcun modo la privazione o la limitazione del diritto di sporgerla innanzi alla competente autorità giudiziaria civile».
Documenti, 2013-11

Pulsare con il cuore di papa Francesco. LXV Assemblea generale della CEI

Francesco, Episcopato italiano
«Il dialogo con le istituzioni culturali, sociali, politiche, è un compito vostro (…). Anche il lavoro di fare forte le conferenze regionali, perché siano la voce di tutte le regioni (…). Anche il lavoro, (…) per ridurre un po’ il numero delle diocesi tanto pesanti. Non è facile, ma c’è una commissione per questo». Le parole del papa ai vescovi italiani, che indicano un cammino e assegnano responsabilità precise alla Conferenza episcopale, sono state al cuore della LXV Assemblea generale della CEI, celebrata a Roma dal 20 al 24 maggio. Il gesto significativo e solenne di rinnovare la professio fidei insieme al successore di Pietro (23 maggio) ha suggellato i lavori, durante i quali i vescovi si sono confrontati con un paese «segnato dalla povertà di prospettive e dalla mancanza di lavoro, che lacerano la carne della gente». Una situazione che richiede assistenza, ma anche «segni di prossimità», molto spesso già «posti dai parroci e dalle comunità cristiane», e un «rinnovato impegno per il compito educativo», direzione nella quale è stata approfondita la figura degli educatori nella comunità cristiana. L’Assemblea generale ha definito inoltre tema e titolo del prossimo Convegno ecclesiale nazionale di Firenze 2015, che sarà: «In Gesù Cristo il nuovo umanesimo».
Documenti, 2013-11

Pulsare con il cuore di papa Francesco. Comunicato finale (della LXV Assemblea generale)

Episcopato italiano
«Il dialogo con le istituzioni culturali, sociali, politiche, è un compito vostro (…). Anche il lavoro di fare forte le conferenze regionali, perché siano la voce di tutte le regioni (…). Anche il lavoro, (…) per ridurre un po’ il numero delle diocesi tanto pesanti. Non è facile, ma c’è una commissione per questo». Le parole del papa ai vescovi italiani, che indicano un cammino e assegnano responsabilità precise alla Conferenza episcopale, sono state al cuore della LXV Assemblea generale della CEI, celebrata a Roma dal 20 al 24 maggio. Il gesto significativo e solenne di rinnovare la professio fidei insieme al successore di Pietro (23 maggio) ha suggellato i lavori, durante i quali i vescovi si sono confrontati con un paese «segnato dalla povertà di prospettive e dalla mancanza di lavoro, che lacerano la carne della gente». Una situazione che richiede assistenza, ma anche «segni di prossimità», molto spesso già «posti dai parroci e dalle comunità cristiane», e un «rinnovato impegno per il compito educativo», direzione nella quale è stata approfondita la figura degli educatori nella comunità cristiana. L’Assemblea generale ha definito inoltre tema e titolo del prossimo Convegno ecclesiale nazionale di Firenze 2015, che sarà: «In Gesù Cristo il nuovo umanesimo».