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Documenti, 17/2019, 01/10/2019, pag. 533

Contro l'aiuto al suicidio

CEI – Consiglio permanente, sessione autunnale (23-25 settembre 2019)

Conferenza episcopale italiana

Il pronunciamento della Corte costituzionale reso noto lo stesso giorno della chiusura del Consiglio permanente della CEI (25 settembre) ha ottenuto il primo piano nel Comunicato finale del parlamentino dei vescovi (26 settembre). Partendo dall’affermazione che «alla Chiesa sta a cuore la dignità della persona», i vescovi hanno risposto al pronunciamento chiedendo di «respingere la tentazione di usare la medicina per assecondare una possibile volontà di morte del malato, fornendo assistenza al suicidio o causandone direttamente la morte con l’eutanasia» – riecheggiando le parole del papa.

All’ordine del giorno c’era inoltre la discussione degli Orientamenti pastorali per il prossimo quinquennio. I vescovi desiderano una «Chiesa in stato di missione», che viva una connotazione comunitaria e possa avere alcuni «tratti qualificanti»: la centralità della Parola, il discernimento, la fraternità, i poveri, il dialogo. E oltre ai numerosi appuntamenti che hanno messo in calendario viene dato spazio anche alla «proposta di assumere la sinodalità come stile e come evento, sullo sfondo del primo convegno ecclesiale del 1976».

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Documenti, 2025-19

Rapporto sulla tutela: la CEI risponde

Conferenza episcopale italiana

Il 16 ottobre la Conferenza episcopale italiana ha pubblicato sul proprio sito una nota intitolata Tutela dei minori e degli adulti vulnerabili: l’impegno delle Chiese in Italia, reagendo alle osservazioni contenute nel II Rapporto annuale sulle politiche e procedure della Chiesa. Periodo di riferimento 2024, pubblicato dalla Pontificia commissione per la tutela dei minori (cf. qui a p. 599; www.chiesacattolica.it).

 

Documenti, 2025-17

Riconciliazione e servizio alla pace

Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (Gorizia, 22-24 settembre 2025)

«Dobbiamo, come Chiesa italiana e come Chiese europee, portare il nostro sostegno al Continente, per un suo consolidamento come realtà di democrazia, pace e libertà, per la difesa della persona umana in un mondo che appare tanto in movimento. Abbiamo dunque bisogno, oggi più che mai, di esempi concreti come quello di Gorizia per dimostrare che la pace non è un’utopia per ingenui, ma è la vocazione dell’Italia, dell’Europa e di ogni società umana degna di questo nome». Così si è espresso il card. Matteo Maria Zuppi il 22 settembre, aprendo a Gorizia i lavori del Consiglio episcopale permanente in sessione autunnale. L’Introduzione del cardinale presidente si è concentrata prevalentemente sul ruolo delle Chiese in Italia e in Europa per la promozione della pace, con un convinto riconoscimento dell’indispensabile compito del Continente per la democrazia e la difesa dei diritti umani. «L’Europa unita ha reso possibile molte cose... proprio perché si è fondata sulla cooperazione, nella coscienza di avere un destino comune di pace tra i paesi dell’Europa... e del mondo. Questi frutti mostrano come l’Europa esista e sia una via verso il futuro, forse più di quanto i cittadini avvertano a causa della distanza delle istituzioni comunitarie. Non solo l’Italia, ma l’Europa può diventare maestra di pace».

Il Consiglio permanente ha poi approvato il Documento finale del Cammino sinodale italiano, rielaborato dopo la bocciatura della seconda Assemblea sinodale in aprile, e definito il percorso prossimo per il sinodo italiano.

Documenti, 2025-11

Un appello per la pace

Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana – Comunicato finale (Roma, 27 maggio 2025)

C’è molta attualità nel Comunicato finale della sessione straordinaria del Consiglio permanente della CEI del 27 maggio scorso: si parla di papa Leone XIV, al quale i vescovi esprimono «obbedienza filiale» nella «memoria di quanto ricevuto» da papa Francesco. Si parla di pace «disarmata e disarmante», come l’ha definita Leone XIV sulla scia del predecessore, riferita all’Ucraina e alla Striscia di Gaza in particolare. Si parla poi dei referendum dei primi di giugno, lasciando intendere che i vescovi porrebbero un «sì» al quesito sulla cittadinanza ai migranti, anche se sarebbe meglio «una riforma complessiva della legge». Si parla di carceri e del loro affollamento; si parla d’«infinita dignità della persona dal concepimento alla morte naturale», facendo indiretto riferimento da un lato alla sentenza della Corte costituzionale relativa a un minore e alle sue due «madri», dall’altro alla legge toscana sul fine vita. Ma al centro del Consiglio straordinario c’era il prosieguo del Cammino sinodale italiano dopo l’Assemblea del marzo scorso, definita «vivace e creativa». I vescovi hanno steso un «cronoprogramma che prevede un’intensa attività di stesura del testo da presentare alla votazione all’Assemblea sinodale» di ottobre, passando da tutti gli organismi della CEI e dal Comitato sinodale.