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Documenti, 21/2023, 01/12/2023, pag. 690

I vescovi ad Assisi: dichiarazione per la pace

Conferenza episcopale italiana

Nel corso della 78a Assemblea generale straordinaria della CEI ad Assisi, il 15 novembre i vescovi italiani si sono espressi sulla guerra tra Hamas e Israele scoppiata dopo gli attacchi terroristici del 7 ottobre, approvando una Dichiarazione per la pace (www.chiesacattolica.it).

Come vescovi, riuniti in Assemblea generale ad Assisi, esprimiamo la nostra preoccupazione per l’escalation di violenza e odio di questi giorni, che sta assumendo proporzioni sempre più tragiche. Sentiamo impellente il compito di denunciare le logiche della contrapposizione e dell’individualismo, e di favorire la collaborazione e la riconciliazione. Sogniamo un mondo che sia davvero casa di tutti, dove il riconoscimento della dignità umana cammini di pari passo con il dovere di amare gli altri come fratelli e sorelle.

Guardiamo con particolare dolore alla situazione in Medio Oriente e rinnoviamo l’appello al «cessate-il-fuoco», facendo nostre le parole di papa Francesco: «Le armi si fermino, non porteranno mai la pace, e il conflitto non si allarghi! Basta! Basta, fratelli, basta! A Gaza, si soccorrano subito i feriti, si proteggano i civili, si facciano arrivare molti più aiuti umanitari a quella popolazione stremata. Si liberino gli ostaggi, tra i quali ci sono tanti anziani e bambini» (Angelus, 12 novembre 2023).

Insieme al Medio Oriente, il nostro pensiero va anche all’Ucraina, al Sud Sudan e ai tanti altri luoghi segnati da conflitti spesso dimenticati. Non possiamo rassegnarci al silenzio: sentiamo forte l’imperativo a comunicare il Vangelo dell’unità e della riconciliazione in un mondo sprofondato nelle tenebre ma desideroso di luce.

Da Assisi, la Città della pace, con l’intercessione di san Francesco, eleviamo la preghiera a Cristo nostra pace (Ef 2,14), che ha la forza per abbattere il muro di inimicizia. Egli sostenga l’impegno di tutti gli uomini e le donne di buona volontà, nella consapevolezza che la costruzione della pace è responsabilità di tutti. Non vogliamo che la cultura dell’odio e del pregiudizio continui a seminare divisione, distruzione e morte. Questa è una sfida da affrontare insieme, non più procrastinabile. Nel cantiere della pace c’è posto per tutti: «C’è bisogno di artigiani di pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro con ingegno e audacia» (Fratelli tutti, n. 225; Regno-doc. 17,2020,562).

 

15 novembre 2023.

Tipo Documento
Tema Pace - Guerra Pastorale - Liturgia - Catechesi
Area EUROPA
Nazioni

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Documenti, 2025-7

Parlare di pace

Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (Roma, 10-12 marzo 2025)

Dopo aver ricordato nella preghiera papa Francesco, ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dal 14 febbraio, il Consiglio permanente della CEI è entrato nel vivo del suo ordine del giorno. Si è parlato di giubileo e della necessità che esso sia accompagnato da «gesti concreti» che ne incarnino lo spirito, con particolare riferimento alla pace, all’ecologia e al mondo del carcere. Rapido, nel Comunicato finale, il cenno al Sinodo italiano, dal quale si coglie che sarà la Presidenza della CEI, assieme ai vescovi della Presidenza del Comitato nazionale del Sinodo, a stilare le Proposizioni in discussione alla II Assemblea del 31 marzo – 3 aprile. Ampio spazio è stato dato al tema della pace senza «se» e senza «ma», con ampia eco del magistero recente di Francesco: no alla retorica bellicistica, no all’innalzamento delle spese militari, no ai «nazionalismi antiumani». Quanto ai «temi della sicurezza e della difesa, è fondamentale che tali preoccupazioni non diventino tamburi di guerra» – affermano i presuli guardando all’Europa –. D’altra parte è opportuna una «Camaldoli europea», così come l’ha definita il cardinale presidente, il card. Matteo Maria Zuppi, anche come rilancio dell’impegno dei cattolici in politica che hanno vissuto una sorta di piccola primavera nella Settimana sociale di Trieste.

Documenti, 2025-3

Nell’anno del giubileo

Comunicato finale della sessione invernale (20-22.1.2025)

Consiglio episcopale permanente della Conferenza episcopale italiana (CEI)

Nel Comunicato finale del Consiglio permanente della CEI di gennaio (Roma, 20-22.1.2025) si segnalano sei temi e tre iniziative specifiche. I primi hanno riguardato l’evento giubilare, dal punto di vista sia di un «rinnovato impegno di evangelizzazione» sia di una sua doverosa ricaduta sociale; «i tentativi di gruppi e di singoli» cattolici di una «rinnovata presenza… nella vita politica del paese e dell’Europa», cui i vescovi guardano con favore; la questione della pace nel mondo; la prossima tappa del Cammino sinodale italiano; la tutela dei minori, rispetto alla quale si è accennato allo sviluppo dell’indagine nazionale affidata a due enti di ricerca (senza menzioni della contemporanea presentazione del rapporto della diocesi di Bolzano-Bressanone; cf. in questo numero a p. 118); e infine l’ora di religione.

Le tre iniziative specifiche sono il progetto della Caritas italiana denominato «Mi fido di noi», che favorisce l’accesso a un microcredito sociale grazie alla collaborazione di Caritas diocesane, fondazioni antiusura e Banca etica; la tappa delle Proposizioni, che costituiranno il testo-base per la II Assemblea sinodale, previo passaggio dal Consiglio permanente di marzo; e infine un nuovo documento sull’ora di religione, per «rilanciare il contributo» di questo insegnamento «come occasione in cui si esprime il servizio della Chiesa alla comunità scolastica».

 

Documenti, 2024-17

Un appello per la pace

Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana 
(Roma, 23-25 settembre 2024)

Non poteva iniziare i lavori senza rivolgere un pensiero alla pace il parlamentino dei vescovi italiani, riunito dal 23 al 25 settembre, che si è chiuso con un Appello per la pace rivolto in particolare al Medio Oriente e all’Ucraina. Per quanto riguarda lo specifico dell’ordine del giorno, i punti salienti sono tre. Il primo è l’Assemblea sinodale che si terrà dal 15 al 17 novembre: i vescovi hanno approvato i Lineamenti, di cui aveva discusso il Comitato sinodale il 7-8 settembre, e che presentano tre nuclei: «il rinnovamento della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali; la formazione alla fede e alla vita; la corresponsabilità» in uno stile «missionario», caratterizzato dalla «prossimità». Il secondo punto è la riforma degli uffici e dei servizi della CEI. Sono state individuate due macro aree, «annuncio e celebrazione della fede» e «testimonianza della vita cristiana», nelle quali «gli uffici e i servizi, con le relative attività e competenze, vengono ricompresi in alcuni poli pastorali». Il terzo è l’insegnamento della religione cattolica in vista del 40o anniversario della firma dell’Intesa del 1985. È stato steso un primo schema «con l’obiettivo di fare sintesi fra “cose antiche” e “cose nuove” per metterlo a disposizione dei bambini e dei giovani che oggi affrontano il cammino della crescita».