Documenti, 9/2016, 01/05/2016, pag. 265
La vigilanza dei vescovi sugli abusi
Lettera apostolica motu proprio
Francesco
In linea di continuità con quanto caldeggiato dalla Pontificia commissione per la protezione dei minori e dal Consiglio dei cardinali nel 2015, papa Francesco ha reso noto il 4 giugno scorso il motu proprio Come una madre amorevole. In esso viene dato seguito alla richiesta di avere uno strumento di sanzione efficace nei confronti dei vescovi (o eparchi o superiori maggiori) che non applichino le direttive sulla protezione dei minori causando loro, quindi, un ulteriore «danno grave».
Il testo pone una duplice novità: da un lato specifica che all’interno delle «cause gravi» che possono portare alla rimozione del vescovo, come già previsto dal Codice di diritto canonico (can. 193), rientra «la negligenza dei vescovi nell’esercizio del loro ufficio, in particolare relativamente ai casi di abusi sessuali compiuti su minori e adulti vulnerabili»; dall’altro istituisce una procedura processuale specifica al termine della quale la Congregazione per la dottrina della fede può arrivare a un decreto di rimozione del vescovo. Quest’ultimo atto deve ottenere un’«approvazione specifica» del papa, con l’aiuto di «un apposito collegio di giuristi».
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