Milani e Mazzolari, preti così
Pellegrinaggio a Bozzolo e a Barbiana
«Ho detto più volte che i parroci sono la forza della Chiesa in Italia, e lo ripeto. Quando sono i volti di un clero non clericale… essi danno vita a un vero e proprio “magistero dei parroci”» (a Bozzolo, sulla tomba di don Primo Mazzolari). «Cari preti, con la grazia di Dio, cerchiamo di essere uomini di fede, una fede schietta, non annacquata; e uomini di carità, carità pastorale verso tutti coloro che il Signore ci affida come fratelli e figli» (a Barbiana, presso la tomba di don Lorenzo Milani). Con il pellegrinaggio compiuto il 20 giugno a Bozzolo, nella diocesi di Cremona, e a Barbiana, nella diocesi di Firenze, papa Francesco ha voluto rendere omaggio a due parroci italiani del Novecento: don Primo Mazzolari, 1890-1959, e don Lorenzo Milani, 1923-1967. Essi, pur avendo vissuto un rapporto difficile e conflittuale con le gerarchie ecclesiastiche dell’epoca, hanno segnato profondamente il cattolicesimo italiano del dopoguerra, svolgendo un «magistero delle periferie» che il papa addita a modello di profezia e di fedeltà al Vangelo, alla Chiesa e ai poveri, per tutti i preti e per tutti i cristiani.
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