Il volume di Scornajenghi ricostruisce il contesto della cosiddetta secessione aventiniana con l’acribia dello storico che sonda archivi e confronta fonti e bibliografie, riconsegnandoci così tutta la tragicità di quegli avvenimenti, i quali vengono letti dal lato dell’impegno degli esponenti del Partito popolare fondato da Sturzo e altri, nel 1919, alla fine del primo conflitto mondiale.
Il volume è uno strumento agile e interessante che si muove su terreni poco noti al grande pubblico, ma che riguardano da vicino, con sempre più intensità, la nostra quotidianità: dallo smartphone (con l’idea d’essere ovunque raggiungibili, sempre on-line, in un eterniday atemporale) a ChatGpt.
Lo sforzo della famiglia religiosa dossettiana ha un indubbio valore: indicare come l’impegno di Giuseppe Dossetti non fu mai condotto in solitaria, ma nel quadro di un lavoro comunitario, con l’augurio che questo sarebbe divenuto preminente rispetto a punti di vista personali.
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