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Attualità
Attualità, 16/2003, 15/08/2003, pag. 565

Teologia cristiana e altre fedi

R. Williams
In un futuro, un incontro autentico con i vicini di altre fedi non potrà avere luogo senza uno stile e una preparazione a un nuovo modo di essere cirstiani. Alla scuola dell'universalità del Vangelo, guidati dal suo spirito di tolleranza e di pace, i cristiani dovranno essere a un tempo capaci di approfondire l'integrità della loro fede e di aprirsi alla fede dell'altro nella sua diversità. Le domande che lo Studio del mese affronta, attraverso i contributi del teologo cattolico Jacques Dupuis e dell'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, riguardano la valutazione teologica che come cristiani dobbiamo dare delle altre tradizioni religiose e quali atteggiamenti promuovere verso coloro che appartengono ad altre fedi. Tre i luoghi di maturazione: una rivalutazione del «dissenso interno» alle diverse tradizioni religiose come opportunità di sviluppo del dialogo, il rapporto con la modernità e la distiznione positiva del rapporto tra comunità di fede e società civile.

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Documenti, 2014-5

L'eredità della Riforma

R. Williams, già arcivescovo di Canterbury
«I temi principali dell’autentica teologia della Riforma non soltanto rappresentano una ripresa di molte delle idee più radicali del pensiero patristico, ma offrono anche una risorsa per affrontare le crisi sociali contemporanee altrettanto solida e profonda della tradizione della dottrina sociale cattolica. Non che esse siano rivali, sono anzi interpretazioni complementari ». Nell’ambito del Congresso internazionale verso il giubileo della Riforma nel 2017, organizzato a Zurigo dalla Federazione delle Chiese protestanti svizzere e dalla Chiesa evangelica in Germania dal 6 al 10 ottobre 2013 su «500 anni di Riforma: sfide e significato oggi», l’ex arcivescovo di Canterbury Rowan Williams il 6 ottobre ha sviluppato il tema «L’eredità della Riforma». In un’ampia analisi il teologo anglicano mette a fuoco tre aspetti della teologia protestante che conservano un’importanza permanente per la vitalità della comunità cristiana nel suo insieme, e altri tre più ambivalenti che necessitano di un superamento, sintetizzando l’aspirazione della Riforma a «una fede cristiana che non richiede alcun tipo di “infantilizzazione” del fedele».
Attualità, 2011-22

Regno Unito - Chiesa anglicana: all'altezza della democrazia. Riaprire il dibattito sullo sviluppo

R. Williams, D. Sala
Nel corso dell’anno, mentre il governo conservatore di David Cameron è alle prese con una crisi economica che mostra profili sempre più allarmanti anche per la Gran Bretagna e con una crisi sociale che si è manifestata con gli scontri e i saccheggi di agosto, con il movimento «Occupy the London Stock Exchange» in ottobre e con un’ondata di scioperi, la Chiesa anglicana inglese ha assunto un atteggiamento via via sempre più critico nei confronti dell’esecutivo, fino a prese di posizione che hanno richiamato alla memoria il precedente del 1985, quando l’allora arcivescovo di Canterbury Robert Runcie entrò in rotta di collisione con il governo di Margaret Thatcher con il rapporto intitolato Faith in the City sulla povertà urbana.
Documenti, 2011-19

Williams e gli idoli dell'alta finanza

R. Williams
Nelle scorse settimane, a Londra, la piazza antistante la cattedrale anglicana di St Paul, adiacente alla City, è stata teatro di una manifestazione di protesta del movimento «Occupy the London Stock Exchange», che lo stesso arcivescovo di Canterbury, R. Williams, ha definito «espressione di una profonda e diffusa esasperazione nei confronti delle istituzioni finanziarie», anche se l’evolversi della vicenda ha finito per contrapporre i manifestanti ai responsabili religiosi della cattedrale. Con un articolo sul Financial Times, l’1 novembre scorso, lo stesso primate anglicano ha tentato di dare a quella manifestazione una prospettiva più concreta, ponendosi nella scia della nota pubblicata dal Pontificio consiglio della giustizia e della pace in vista del G20 di Cannes. Ne riproduciamo la seconda parte.