Card. Martini e la morte. Quella sera a Milano
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Oggi il male minore è aiutare gli ucraini a difendersi; e la nonviolenza è essere presenti come resistenza attiva, ancorché non armata, per aiutarli a sopravvivere. Sono queste le scelte possibili. Il pacifismo che chiede la resa agli aggrediti, che cerca di dare ragioni a Putin per una trattativa indifferente a ogni valore in gioco è un pacifismo finto.
L’aggressione di Putin all’Ucraina è già costata migliaia di morti. «Fiumi di sangue e di lacrime», come ha detto papa Francesco. Un’altra «inutile strage», in nome della volontà di potenza che è diventata, oltre ogni previsione, l’esercizio brutale della potenza. Il potere di un autocrate torna a mostrare la propria forza demoniaca.
Post hoc, propter hoc. Un’inversione logica del rapporto causa-effetto, giustificandone il risultato a posteriori. Poi, l’affermazione che si è trattato della cosa migliore possibile. Infine, la gara a intestarsi il merito. Un intero ceto politico inadeguato, appiattito sul proprio interesse descritto come l’ideale del paese, ha dato l’ennesima prova di non sapere riprendere in mano la storia del paese.
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