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Documenti, 5/1987, 01/03/1987, pag. 137

La pace è di ordine etico

Giovanni Paolo II al corpo diplomatico

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Documenti, 2005-3

Quattro sfide per l'umanità

Giovanni Paolo II al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede
«La Chiesa cattolica, per la sua natura universale, è sempre direttamente coinvolta e partecipe alle grandi cause per le quali l’uomo di oggi soffre e spera. Essa non si sente straniera alcun popolo, perché ovunque c’è un cristiano suo membro, tutto il corpo della Chiesa ne è coinvolto; ben più, ovunque c’è un uomo, lì v’è per noi un vincolo di fratellanza». Nel discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede (10.1.2005), che annualmente fa una rassegna delle questioni internazionali aperte e le propone con una propria rilettura prospettica all’attenzione dei rappresentanti della diplomazia mondiale, il papa ha quest’anno ripreso il tema della giornata mondiale della pace Le quattro sfide poste davanti all’umanità, che Giovanni Paolo II ha indicato sono: la vita, il pane, la pace, la libertà. L’ordine stesso con cui sono state enumerate non ne esprime l’importanza gerarchica, ma prospetta uno sviluppo storico-morale.
Documenti, 2004-3

Costruire la pace, rispettare le religioni

Giovanni Paolo II al corpo diplomatico
Al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede Costruire la pace, rispettare le religioni �Sopraffatta dagli eventi che si sono succeduti in Medio Oriente� lo scorso anno, la pace rimane al primo posto tra le sollecitudini del papa nel momento in cui, all�inizio del 2004, getta insieme agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede �uno sguardo sul mondo�. L�aiuto della...
Documenti, 2003-3

Tre imperativi per cambiare

Giovanni Paolo II al corpo diplomatico
Tre imperativi a favore della vita, del diritto e della solidarietà, e tre imperativi contro la morte, l'egoismo e la guerra, rappresentano la consegna di Giovanni Paolo II ai responsabili politici chiamati a servire il bene comune, perché possano contrastare il «sentimento di paura che dimora sovente nel cuore dei nostri contemporanei». Posta in apertura del tradizionale discorso ai membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, ricevuti in udienza il 13 gennaio, l'esortazione si determina concretamente nella successiva analisi di alcune urgenti e circostanziate questioni, quali, in negativo, il conflitto in Medio Oriente, gli altri conflitti dimenticati e la possibile guerra in Iraq, e in positivo, il procedere del processo di unificazione europea e i progressi compiuti verso la pace in alcune aree cruciali dell'Africa: a riprova, conclude il papa, che «ormai l’indipendenza degli stati non può più essere concepita, se non nell’interdipendenza». A proposito dell'ampio passaggio dedicato all'Unione Europea e all'attesa che nel «futuro Trattato costituzionale... figuri un riferimento alle Chiese e alle istituzioni religiose», cf. ampiamente Regno-att. 2,2003,12.