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Documenti, 5/2001

Convertirsi al perdono

Messaggio di Giovanni Paolo II per la quaresima
Il perdono è "una delle forme più elevate dell'esercizio della carità", ed è "l'unica via della pace". Nell'annuale Messaggio di Giovanni Paolo II per la quaresima, che ha per tema "La carità non tiene conto del male ricevuto (1Cor 13,5)" ed è stato presentato in Vaticano lo scorso 9 febbraio, si saldano nel segno del perdono il tradizionale motivo quaresimale della fraternità e la sollecitudine per la pace. L'appello ad assumere radicalmente il comandamento evangelico dell'amore per i nemici, a chiedere, accettare e donare il perdono, tocca la vita personale e quella sociale, i rapporti tra i popoli e le nazioni e quelli che coinvolgono direttamente la comunità ecclesiale, con una nuova, convinta sottolineatura dei gesti operati nel corso del giubileo: "I numerosi e tragici conflitti che dilaniano l’umanità, scaturiti talvolta anche da malintesi motivi religiosi, hanno scavato solchi di odio e di violenza tra popoli e popoli". Per questo il papa si è "fatto voce della richiesta di perdono della Chiesa a Dio per i peccati dei suoi figli... La "purificazione della memoria" costituisce soprattutto la rinnovata confessione della misericordia divina, una confessione che la Chiesa, ai suoi diversi livelli, è chiamata ogni volta a fare propria con rinnovata convinzione". L'Osservatore romano 10.2.2001, 4.

Stato della Città del Vaticano: nuova legge fondamentale

Giovanni Paolo II
Lo Stato della Città del Vaticano "esiste a conveniente garanzia della libertà della Sede apostolica e come mezzo per assicurare l’indipendenza reale e visibile del romano pontefice nell’esercizio della sua missione nel mondo". Il capo dello Stato è il pontefice, che lo amministra attraverso la Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano, nominata dal papa per 5 anni. La Legge fondamentale di riferimento – la "Costituzione" dello Stato – datava al 7 giugno 1929, lo stesso giorno della ratifica dei Trattati lateranensi, e da allora era stata via via integrata da modifiche successive per aggiornarla alle necessità di uno stato moderno (cf. riquadro di commento a p. 140). Per dare"forma sistematica e organica ai mutamenti" il 26 novembre scorso Giovanni Paolo II ha promulgato una nuova Legge fondamentale, che è entrata in vigore il 22 febbraio 2001; Le novità più rilevanti consistono nella distinzione tra potere legislativo, esercitato dalla Pontificia commissione, e potere esecutivo, esercitato dal presidente della Commissione (cf. riquadro a p. 142), e nell’abolizione dell’ufficio del governatore, che era comunque vacante dal 1952. La Segreteria di stato vede fissato con precisione il proprio ruolo di tramite ordinario di comunicazione tra il Governatorato e il pontefice, oltre a gestire i rapporti esteri. Acta apostolicae sedis. Supplemento per le leggi e disposizioni dello Stato della Città del Vaticano 71(2000) 18, 26.11.2000, 75-80.

Legge fondamentale: le principali novità

Legge fondamentale : le principali novit� Legge fondamentale: le principali novità A corredo della nuova Legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano, pubblichiamo una nota di commento che contestualizza il testo legislativo richiamandone i principali antefatti storici e indicando gli aspetti di maggiore novità e rilievo (L�Osservatore romano 2.2.2001, 5). Il 7...

Stato vaticano, provvedimenti e nomine

D. S.
Stato vaticano, provvedimenti e nomine   Stato vaticano, provvedimenti e nomine Il 22 febbraio 2001, contestualmente all'entrata in vigore della nuova Legge fondamentale dello Stato della Città del Vaticano, Giovanni Paolo II ha adottato alcuni provvedimenti: � ha confermato presidente della Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano il card. Edmund Casimir Szoka,...

Notificazione a p. Dupuis

Congregazione per la dottrina della fede
La Notificazione della Congregazione per la dottrina della fede a proposito del libro di Jacques Dupuis "Verso una teologia del pluralismo religioso" (ed. it. Queriniana, Brescia 1997), resa nota il 26 febbraio, accettata e firmata dal teologo gesuita di origine belga, segna la fine della procedura ordinaria di esame della dottrina contenuta nel suo testo iniziata dal dicastero romano nel 1998 (la versione ufficiale della Notificazione è data in quattro lingue: inglese, italiano, francese e spagnolo). Il documento della Congregazione per la dottrina della fede, che si muove nell’orizzonte della dichiarazione Dominus Iesus, "non intende esprimere un giudizio sul pensiero soggettivo dell’autore; ma si propone piuttosto di enunciare la dottrina della Chiesa a riguardo di alcuni aspetti delle suddette verità dottrinali", con la preoccupazione "di confutare opinioni erronee o pericolose, a cui, indipendentemente dalle intenzioni dell’autore, il lettore può pervenire a motivo di formulazioni ambigue o spiegazioni insufficienti". Contemporaneamente il superiore generale della Compagnia di Gesù, p. P.-H. Kolvenbach, ha rilasciato una breve dichiarazione stampa (cf. riquadro), in cui prende atto della fine del procedimento verso p. Dupuis e afferma la serietà della ricerca scientifica e l’adesione al magistero della Chiesa, pur riconoscendo lo scarto fra quest’ultimo e l’elaborazione teologica del libro in esame per riferimento alla Dominus Iesus. Sullo stesso numero de L’Osservatore romano, firmato con tre asterischi, un articolo di commento della Notificazione definisce il quadro magisteriale nel dibattito teologico sulla "presenza del pluralismo religioso", indicando nel dialogo ecumenico, caratterizzato dalla sua "accuratezza epistemologica", "un modello di riferimento significativo per il dialogo interreligioso". L’Osservatore romano 26-27.2.2001, 11-12. Sul testo di p. Dupuis e il procedimento della Congregazione per la dottrina della fede cf. Regno-att. 4,1998,101-105; 4,1999,87; 8,1999,265.

Notificazione

Congregazione per la dottrina della fede Santa Sede Congregazione per la dottrina della fede Notificazione a p. Dupuis La Notificazione della Congregazione per la dottrina della fede a proposito del libro di Jacques Dupuis "Verso una teologia del pluralismo religioso" (ed. it. Queriniana, Brescia 1997), resa nota il 26 febbraio, accettata e firmata dal teologo gesuita...

Dichiarazione di p. Kolvenbach

P.-A. Kolvenbach
Dichiarazione di p. Kolvenbach Dichiarazione di p. Kolvenbach A seguito della Notificazione della Congregazione per la dottrina della fede a proposito del volume di p. Jacques Dupuis Verso una teologia cristiana del pluralismo religioso, lo stesso 26 febbraio il preposito generale della Compagnia di Gesù, p. Peter Hans Kolvenbach, ha inviato ai membri della Compagnia la dichiarazione...

Articolo di commento

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Congregazione per la dottrina della fede Santa Sede Congregazione per la dottrina della fede Notificazione a p. Dupuis La Notificazione della Congregazione per la dottrina della fede a proposito del libro di Jacques Dupuis "Verso una teologia del pluralismo religioso" (ed. it. Queriniana, Brescia 1997), resa nota il 26 febbraio, accettata e firmata dal teologo gesuita...

Accordo Chiesa-stato

Santa Sede-Lettonia
L'8 novembre 2000 anche la Repubblica di Lettonia, dopo quelle di Estonia e di Lituania, ha firmato con la Santa Sede un Accordo che regola i rapporti tra lo stato e la Chiesa cattolica (cf. Regno-doc. 11,1999,345 e 19,2000,625). I 33 articoli, volti a definire lo status giuridico della Chiesa, a garantire la libertà dei suoi membri e a sancire indipendenza e autonomia delle due parti nei rispettivi ambiti di competenza, parte dal riconoscimento del "positivo contributo offerto dalla Chiesa cattolica allo sviluppo religioso e morale, alla riabilitazione e reintegrazione sociale" della nazione lettone. In Lettonia, secondo stime del 1996, i cittadini cattolici ammonterebbero al 15% circa della popolazione (contro un 16,7% di protestanti e un 8% di ortodossi). L'Accordo tra stato e Santa Sede disciplina la presenza e gli interventi della Chiesa in campo educativo, culturale e assistenziale, oltre a definire le modalità di gestione e di tutela del patrimonio artistico ecclesiastico. Vi è poi un riferimento preciso al seminario maggiore di Riga, riconosciuto dallo stato come istituto di educazione superiore, mentre il ripristino della Facoltà di teologia cattolica all'interno dell'Università di Lettonia è rimandato a data da destinarsi. Originale: stampa da supporto magnetico. Nostra traduzione dall’inglese.

Accordo di base

Santa Sede-Repubblica Slovacca
Pochi giorni dopo la firma dell'Accordo con la Lettonia (cf. in questo numero alle pp. 148ss), il 24 novembre 2000, il card. Sodano e il primo ministro slovacco Dzurinda hanno firmato in Vaticano un Accordo base per regolare la posizione giuridica della Chiesa cattolica e delle sue istituzioni nella Repubblica Slovacca. Tra i paesi post-comunisti, salgono così a 7 quelli che hanno già stipulato un Accordo concordatario con la Santa Sede: Ungheria (1997), Croazia (1997 e 1998), Polonia (firmato nel 1993 ma ratificato nel 1998), Estonia (1999), Lituania (2000), Lettonia (2000). Lo stato garantisce alla Chiesa il libero esercizio della sua missione, in particolare per quanto riguarda il culto, il governo pastorale, l'insegnamento e altri aspetti di vita ecclesiale. Alla materia scolastica (scuole cattoliche, insegnamento della religione nelle scuole pubbliche) è dedicato il lungo articolo 13: vengono fissati i principi di base della collaborazione e previste ulteriori specifiche intese. Gli altri articoli toccano il riconoscimento degli effetti civili del matrimonio canonico; la cura pastorale negli ospedali e nelle carceri, l'istituzione e la gestione delle opere caritative, la presenza ecclesiale nei mass media. Futuri accordi riguarderanno l'assistenza spirituale alle Forze armate e alla Polizia, come anche le questioni economiche. Originale: stampa da supporto magnetico.

Biotecnologie e fame nel mondo

Mons. A. Marchetto
Il delicato problema dell’uso delle biotecnologie viene trattato nella relazione "Biotecnologie: una speranza per combattere la fame nel mondo?", svolta da mons. Agostino Marchetto, osservatore permanente della Santa Sede presso la FAO, l’IFAD e il PAM al convegno su "Nuove frontiere per la bioetica: le biotecnologie", tenutosi il 16.11.2000 a Roma e organizzato dall’Istituto di bioetica dell’Università cattolica del Sacro Cuore in occasione del 50° anniversario della rivista Medicina e morale. "Da un lato emergono domande etiche su come le biotecnologie possano interferire nella relazione tra l’attività umana e l’ordine naturale della creazione. Dall’altro si delinea la prospettiva di vedere colmate quantitativamente le effettive richieste di alimenti, e quindi di sostentamento da parte di un folto gruppo di abitanti del pianeta". Fra questi due poli, si snoda il percorso dell’attività che i tre organismi intergovernativi svolgono contro la fame: un cammino complesso, che non consente per il momento di dare risposte sicure alle questioni sollevate dalle nuove tecnologie, ma solo di fissare delle priorità, fra le quali la seguente: "le biotecnologie sembrano rispondere sempre di più alle esigenze del mercato, e alla relativa domanda, piuttosto che ai bisogni effettivi dei paesi in via di sviluppo. Lo studio dei mercati diventa allora fondamentale per determinare se possa essere lanciato l'uso di procedimenti biotecnologici senza limitare o compromettere bisogni sociali, i rendimenti economici e infine la capacità di produzione attraverso sistemi tradizionali nei paesi in via di sviluppo. Questa è per noi la grande questione umana, che si fa cristiana". Originale: stampa da supporto magnetico.

Tesi per un programma

Agire politicamente
Agire Politicamente Società Agire politicamente - II Assemblea nazionale Tesi programmatiche Sommario   "Tutti i cristiani devono prendere coscienza della propria speciale vocazione nella comunità politica, essi devono essere d'esempio, sviluppando in sé stessi il senso della responsabilità e la dedizione al bene comune..." (Gaudium et spes, n. 75). "Nelle...

Accogliere il forestiero

Vescovi USA
"Per la Chiesa degli Stati Uniti camminare nella solidarietà insieme ai nuovi arrivati nel nostro paese è un modo di esprimere la nostra cattolicità come Chiesa. La Chiesa del XXI secolo sarà, come è sempre stata, una Chiesa di molte culture, lingue e tradizioni, eppure al tempo stesso una e unica, come Dio è uno – Padre e Figlio e Spirito Santo – unità nella diversità". Presa a prestito dal movimento ecumenico, la prospettiva dell'"unità nella diversità" orienta la dichiarazione pastorale Accogliere il forestiero fra di noi. Unità nella diversità, redatta dal Comitato per le migrazioni della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti e approvata all’unanimità dai vescovi nel corso dell'ultima Assemblea generale (novembre 2000). Il documento intende tradurre in prassi di accoglienza e di graduale inserimento dei "nuovi immigrati", prevalentemente di lingua a cultura ispanica e di fede cattolica, l'appello alla comunione, alla conversione e alla solidarietà lanciato da Giovanni Paolo II nell'Ecclesia in America (1999). Il raffronto con le problematiche sociali ed ecclesiali sollevate dall'immigrazione negli Stati Uniti e nell'Unione Europea segnala analoghe difficoltà di accettazione del pluralismo culturale, a causa dell'etnocentrismo e del razzismo "che continuano a rialzare la testa all’interno delle nostre comunità". Origins 30(2000) 26, 7.12.2000, 407ss. Nostra traduzione dall'inglese.

La schiavitù della prostituzione

Commissione sociale dell'Episcopato francese
I vescovi francesi si oppongono, e chiedono alla comunità cristiana di opporsi, alla accettazione della prostituzione come "mestiere", mentre sollecitano più fermezza sul piano internazionale per fare rispettare la Convenzione del 1949 contro la tratta degli esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione. È il punto focale della breve dichiarazione sul fenomeno della prostituzione resa pubblica il 4 dicembre 2000 dalla Commissione sociale della Conferenza episcopale francese. Il documento fa il punto della situazione in Francia e nel resto d'Europa, intervenendo nel dibattito in corso e offrendo una serie di spunti di riflessione e di indicazioni operative per chi può incidere e agire sul piano giuridico e legislativo. Viene espresso in modo chiaro e netto il rifiuto da parte della Chiesa della prostituzione anche come scelta "volontaria", in quanto costituisce sempre e comunque "un attentato alla dignità della persona". La Documentation catholique 98(2001) 2239, 7.1.2001, 30ss. Nostra traduzione dal francese.

Lettera per il giubileo

Vescovi polacchi
"Chiediamo perdono a coloro che, in qualunque circostanza, abbiano dovuto subire da parte nostra incomprensione, rifiuto, indifferenza e ingiustizia, che ci derivano dall'aver dimenticato una verità fondamentale: siamo tutti figli dell'unico Dio". Alla fine dello scorso mese di agosto, in linea con lo spirito più genuino e sostanziale del grande giubileo della redenzione, anche la Chiesa polacca ha voluto compiere formalmente un atto di confessione delle proprie colpe passate, in uno spirito di purificazione della memoria e di riconciliazione. La Lettera del Consiglio episcopale polacco per il dialogo religioso in occasione del grande giubileo dell’anno 2000, approvata dalla 307a Assemblea plenaria della Conferenza episcopale polacca, si concentra soprattutto sui peccati commessi ai tempi della Shoah ("l'indifferenza o l'ostilità verso gli ebrei"), sulla necessità del dialogo tra la Chiesa e le altre confessioni religiose e sui rapporti con i non credenti, molti dei quali sono il risultato di "una secolarizzazione, un indottrinamento e un ateismo che hanno prodotto molti danni nei cuori, nelle menti e nelle coscienze del nostro popolo". Ma la Chiesa non può fingere di ignorare che molti non credenti sono diventati tali perché delusi o respinti da persone e ambienti della Chiesa stessa. I vescovi polacchi auspicano che le loro iniziative e i loro gesti "siano adeguatamente compresi e accolti come un appello rivolto a Dio e agli uomini per la riconciliazione e la collaborazione in tutto ciò che unisce gli uomini di buona volontà". Stampa da supporto magnetico. Nostra traduzione dall’inglese.

I rapporti con le altre confessioni

Chiesa ortodossa russa
"Una comunione autentica è possibile solo in seno alla Chiesa una santa cattolica (sobornaja) e apostolica. Tutti gli altri modelli di comunione sono inaccettabili" (n. 2.3). L'andamento assertivo caratterizza il documento Principi basilari dell'atteggiamento della Chiesa ortodossa russa verso le altre confessioni cristiane, approvato dal Concilio dei vescovi della Chiesa ortodossa russa lo scorso agosto (cf. Regno-att. 16,2000,507) e destinato a fare da riferimento per l'attuale posizione del Patriarcato di Mosca in ambito ecumenico. Il testo è tutto orientato all'affermazione dell'identità ecclesiale ortodossa: "La Chiesa ortodossa è la vera Chiesa... Essa ha custodito nell'integrità e nella purezza la santa eredità degli apostoli e dei santi padri" (n. 1.18). Il dialogo ecumenico non ha altro compito che "spiegare ai credenti delle altre confessioni l'autocoscienza ecclesiologica della Chiesa ortodossa,... fugare le perplessità e gli stereotipi esistenti" (n. 4.2). I capitoli finali aiutano ulteriormente a interpretare la posizione del Patriarcato di Mosca rispetto a un eventuale viaggio di Giovanni Paolo II in Russia e al già programmato viaggio in Ucraina. Quanto alla questione della partecipazione ortodossa al movimento ecumenico e segnatamente al CEC (cf. in questo numero alle pp. 197ss), il documento vi dedica la maggiore porzione dell'"Appendice": la riportiamo nell'ampio riquadro alle pp. 198ss. Originale: stampa da supporto magnetico. Nostra traduzione dal russo.

Gli ortodossi e il movimento ecumenico

Gli ortodossi e il movimento ecumenico Gli ortodossi e il movimento ecumenico Il documento Principi fondamentali dell�atteggiamento della Chiesa ortodossa russa nei confronti delle altre confessioni cristiane era accompagnato, nella versione presentata al Concilio dei vescovi (Mosca, 13-16.8.2000), da una lunga appendice sulla storia e le caratteristiche dei dialoghi teologici...

Rapporto provvisorio

CEC-ortodossi
Appartenenza al Consiglio ecumenico delle Chiese (CEC), procedure decisionali, preghiera comune, ecclesiologia, prese di posizione in campo sociale ed etico, futuro del CEC: è vasto e investe il futuro del Consiglio nel suo complesso l'ordine del giorno della Commissione speciale sulla partecipazione ortodossa al CEC, decisa a seguito della presenza parziale delle Chiese ortodosse all'ultima Assemblea del Consiglio (Harare 1998; cf. Regno-doc. 21,1998,711 e Regno-att. 2,1999,68) e insediata a dicembre 1999. Il suo Rapporto provvisorio, presentato al Comitato centrale del CEC (Berlino, 29.1-6.2.2001; cf. Regno-att. 4,2001,90), riferisce sommariamente delle due riunioni plenarie sin qui svolte e del lavoro dei numerosi sottogruppi, lasciando intravedere un volonteroso ottimismo. Un Rapporto finale è atteso per il prossimo Comitato centrale del settembre 2002. Sulla posizione complessiva delle Chiese ortodosse nel CEC pesa in modo particolare la prospettiva della Chiesa ortodossa russa, il cui recente Concilio dei vescovi (agosto 2000; cf. Regno-att. 16,2000,507) ha approvato un documento-quadro sulle relazioni ecumeniche: cf. in questo numero a p. 188. Originale: stampa da supporto magnetico (documento n. GS 4). Nostra traduzione dall'inglese.