A
Libri del mese

Libri del mese

In attesa

Presentato il Rapporto giovani 2016

Alessandro Rosina
La generazione dei Millennials – composta da chi ha compiuto i 18 anni dal 2000 in poi (gli attuali 18-33enni) – presenta alcuni tratti culturali e sociali comuni in tutto il mondo sviluppato, ma sperimenta condizioni molto diverse nei vari contesti, anche all’interno della stessa Europa.

Post-secolarismo

Le condizioni del credere oggi

Vincenzo Rosito
Da alcuni decenni la categoria di post-secolare è oggetto di una particolare attenzione nel campo delle scienze storico-religiose. Per quanto concerne l’ambito della sociologia, ad esempio, è molto frequente imbattersi in espressioni come «condizione religiosa post-secolare». Nel campo degli studi filosofico-politici, invece, si fa spesso ricorso all’idea di «società post-secolari».

Politicanti, cronisti o visionari?

I profeti tra Antico Testamento e antichità classica

Paolo Garuti
A Roma, sin dai tempi di Tarquinio Prisco, si racconta ci fosse una statua presso il tribunal nel comitium. Era la statua dell’augure Atto Navio. Vicino alla statua, protetti da un puteal come i luoghi colpiti dal fulmine, erano stati interrati una pietra per affilare e un temperino. La leggenda racconta che con quel coltellino Atto aveva tagliato la cote per provare al re il suo potere di indovino e di taumaturgo. Storia curiosa, sull’origine della profezia augurale nella futura città caput mundi.

Indisponibile

Natura, umanità, transumano, il contributo di Hans Jonas

Paolo Becchi, Roberto Franzini Tibaldeo
Qualche anno fa il celebre settimanale di informazione Time (21.2.2011) dedicava la prima pagina a un articolo dello scrittore statunitense Lev Grossman sulle trasformazioni cui in futuro sarebbe andato incontro l’essere umano grazie all’interazione con ritrovati tecnologici, tra cui computer, robot e protesi «intelligenti». Le conseguenze – sosteneva l’autore – sarebbero tali da produrre entro qualche decennio un radicale mutamento e un inedito potenziamento della natura umana, il cui significato veniva mirabilmente riassunto dal titolo di quell’articolo: «2045: l’anno in cui l’uomo diventa immortale».

Energia per un'altra Europa

Per sfuggire alla recessione occorre una vera e propria transizione ecologica

Gael Giraud

A otto anni dallo scoppio della più grave crisi finanziaria che l’umanità abbia conosciuto, l’economia mondiale non ha ritrovato una situazione di equilibrio. La Cina ha capito che l’Occidente non può più consumare a credito i beni industriali che essa produce, ma stenta a trovare mercati sostitutivi. Il Brasile potrebbe crollare. Il Sud Europa è preso in una trappola deflazionistica da cui nessuno sa, al momento attuale, come potrebbe uscire, e che minaccia di condannarlo a perdere, come il Giappone, vari decenni.

Dio non si stanca

Misericordia come forma ecclesiale

Stella Morra

Vorrei descrivere la misericordia secondo la logica dei sacramenti.* La struttura sacramentale richiede, secondo l’insegnamento più tradizionale, tre elementi: materia, forma e ministro,1 cioè una cosa – non un’idea – una forma e un soggetto. Come abbiamo già accennato, di questa triade è stata progressivamente data una lettura riduttiva o parziale. La forma è stata infatti spesso interpretata come «formula verbale», facendola coincidere con le parole pronunciate se non – peggio ancora – con la comprensione di quanto quelle parole significherebbero. Nella liturgia sacramentale, anche quando la forma è espressa con una formula verbale, essa è più del significato delle parole, portando in sé la sovrabbondanza simbolica tipica del rito.

La dinamica del provvisorio

Da Pio XII al Vaticano II fino a papa Francesco

Ghislain Lafont

La ricerca di Stella Morra si rivolge a ciò che ella chiama la «forma», una parola ricca sia in estensione che in profondità e perciò assai difficile da definire: un insieme, il più possibile unificato, di convinzioni, di azioni, di sensibilità, di leggi, attraverso cui sia possibile vivere autenticamente il Vangelo. La diagnosi è che, trascorso ormai mezzo secolo dal Vaticano II, non abbiamo ancora trovato la «forma» che ci possa permettere di avanzare più liberamente e speditamente.

Forme di Chiesa

Il secondo volume di "Seguendo Gesù" completa il quadro sui testi della Chiesa delle origini

Fabio Ruggiero

Con la pubblicazione del secondo e atteso volume Seguendo Gesù,1 due tra i maggiori studiosi di letteratura e storia del cristianesimo antico, Emanuela Prinzivalli, docente alla Sapienza, e il suo maestro, Manlio Simonetti, accademico dei Lincei, completano il progetto di offrire al pubblico che legge l’italiano – un pubblico piuttosto vasto, nel quale vanno fatti rientrare, e a buon diritto, anche molti studiosi stranieri di vaglia – un’edizione integralmente nuova di autori o scritti d’età subapostolica (quelli che, con una espressione usuale fino a qualche tempo fa, ma oggi giustamente rifiutata, se non altro nei testi scientifici, per la sua inadeguatezza, si era soliti indicare come i «padri apostolici»), significativi, oltre che per il loro indubbio valore letterario, in quanto ancor oggi le migliori fonti documentarie per conoscere la polimorfa realtà della Chiesa nascente.

La Rivoluzione e l'Ortodossia

Dal Concilio di Mosca al regime sovietico

Alfio Filippi

Il volume "Un Concilio nella rivoluzione" di A. Carpifave descrive uno degli avvenimenti più straordinari del Novecento cristiano: il concilio della Chiesa ortodossa russa, tenuto a Mosca negli anni 1917-1918, proprio nei mesi concitati e drammatici della Rivoluzione d’ottobre, un racconto fatto seguendo le fonti dirette, cioè i verbali e gli atti del Concilio, che il patriarca Alessio II (1929-2008) volle fossero pubblicati negli anni novanta del Novecento, per indicare che, con l’acquisita libertà, la Chiesa di Mosca riprendeva il cammino e si riorganizzava prendendo quel concilio come punto di riferimento.

Il fautore di una svolta

Il ruolo del card. Bea al Concilio Vaticano II nei rapporti tra Chiesa cattolica ed ebraismo

Piero Stefani

Un noto genere cinematografico è quello costituito dai film storici. In questo caso, quando si rappresentano epoche più o meno lontane dalle nostre, si deve far ricorso a costumi e ad ambientazioni ricostruiti ad arte; si finge cioè di trovarsi in un altro tempo. Ci sono però anche film che nascono come cronaca. Quando furono girati miravano a rappresentare la società d’allora; tuttavia il tempo trascorso li fa diventare oggi storici in un senso più autentico dei film programmaticamente qualificati con questo nome. Le grandi realizzazioni del neorealismo italiano dell’immediato secondo dopoguerra entrano di diritto in questo novero. Proprio la volontà di rappresentare in presa diretta la realtà di quegli anni li trasforma adesso in documenti o testimonianze. Considerazioni molto simili a quelle appena compiute valgono per questo testo del card. Agostino Bea. Il libro sorse come un commento immediato a un documento conciliare – la dichiarazione Nostra aetate – approvato solo qualche mese prima (28 ottobre 1965). La Chiesa e il popolo ebraico ricevette l’imprimatur dall’allora vescovo di Brescia in data 22 marzo 1966. Sono tempi di scrittura che evocano più una rivista che un libro. Ciò si giustifica in virtù del fatto che il suo autore è stato il più rilevante protagonista del processo, lungo e faticoso, che ha condotto all’elaborazione di questo decisivo testo del Vaticano II.