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Libri del mese

Libri del mese

Omelia di pietra. La Sagrada familia e il compimento spirituale di Gaudì

J.-P- Hernández
Lo scorso 7 novembre a Barcellona Benedetto XVI ha dedicato una solenne liturgia all’opera d’arte che molti hanno definito «una cattedrale nel deserto» (cf. in questo numero a p. 669). Il «Tempio espiatorio della Sagrada familia», elevata a rango di basilica, è senza dubbio l’opera più conosciuta del geniale architetto Antoni Gaudí. Ma è soprattutto una «pietra d’inciampo» nel contesto culturale della Barcellona odierna, dove i modelli di laicità non riescono ancora a liberarsi da schemi ottocenteschi marcati da feroci contrapposizioni.

Il cinema cristologico e riscritture audiovisive. Il problema delle traduzioni intersemiotiche

D. E. Viganò
La saggistica e la convegnistica hanno mostrato in questi ultimi anni un particolare interesse per il sacro (i suoi simboli e le sue retoriche di narrazioni) nei dispositivi testuali in genere, soffermandosi con attenzione specifica sul rapporto tra i testi biblici e le riscritture audiovisive, occupandosi anche del rapporto tra il cinema e la storia di Gesù. All’abbondanza di testi, convegni e seminari di studio corrisponde una molteplicità di approcci che a volte difficilmente si integrano in una prospettiva composita e unitaria. Del resto è comprensibile che un approccio storico al sacro nel cinema possa mettere in luce alcuni snodi anche linguistici della storia del cinema e, nel contempo, sia poco interessato a far emergere le coordinate socioculturali che hanno fatto da cornice produttiva per alcune delle più significative opere cinematografiche sulla vita di Gesù. Così come un’analisi attenta al contenuto, spesso meno interessata alle costruzioni testuali proprie di un approfondimento più specificamente semiologico.

Dio in un fumetto. Il di-segno del proprio tempo

M.E. Gandolfi, S. Gorla
Discrete teofanie di carta emergono da volumi, albi, storie ma anche singole vignette. È l’articolato mondo del fumetto religioso fedele al motto del patriarca Niceforo: «La vista conduce alla fede meglio che non l’udito». Una fedeltà inclusiva che non vuole contrapporsi a nessuno. Esiste, semplicemente, diremmo naturalmente, ed esiste da anni. Se il fumetto è un medium che ha faticato a veder riconosciuta la propria dignità, ancor più lo è stato (e forse lo è ancora) il fumetto religioso, tuttora poco diffuso e ancor meno studiato.

Italia - La fede a strisce

P. Guiducci
Si può parlare di Dio con bracchetti e bambini in simbiosi con la propria coperta; si può coglier la fame d’assoluto nelle saghe di fragilissimi eroi. Si può sghignazzare del religioso o sorridere per l’umorismo lieve di angioletti leziosi. Perché il fumetto non si sottrae alla ricerca del sacro, alle suggestioni della fede: «Ogni fumetto che fa pensare è fumetto religioso » afferma Domenico Volpi, direttore per oltre vent’anni dello storico settimanale per ragazzi Il Vittorioso. E infatti sono molti i fumetti che, a volte anche insospettabilmente, compiono incursioni nelle lande della fede. In Italia, poi, vi è una tradizione – pur con fasi alterne – di grandi riviste a fumetti legate al mondo religioso.

Il segno di un'apostasia

D. Sala
Senta, signor prete. Il punto è che io vorrei uscire per sempre dalla Chiesa cattolica». «Uscire dalla Chiesa, Beto? Ma non ti basta non partecipare alla vita della nostra comunità?». Così recita l’epigrafe del fumetto che narra la storia di Beto, il «diario di un apostata» come lo definiscono gli autori, una conversione «a rovescio» a sfondo autobiografico raccontata da due giovani fumettisti italiani. Ma pur sempre un’esperienza religiosa, seppure dall’esito negativo, che tuttavia ha qualcosa da dire anche a chi dopo aver affrontato i medesimi dubbi sceglie di continuare a credere e ad appartenere alla Chiesa.

Quasi un'ombra di Dio. L'ontologia della sofferenza in Pareyson

M. Ivaldo
La figura del pensiero attraverso cui si articola l’ontologia della sofferenza in Pareyson è la filosofia come ermeneutica dell’esperienza religiosa: un interrogare e riflettere sull’esperienza religiosa rivolto a chiarificare i significati che si trovano in essa e che la filosofia come ermeneutica ha il compito di universalizzare, di rendere cioè capaci d’interessare tutti gli uomini, credenti e non credenti, in quanto uomini. Interessano tutti gli uomini, infatti, temi come quelli a cui l’esperienza religiosa si riferisce: il male, la libertà, la divinità, la sofferenza, il destino dell’universo, il senso ultimo delle cose.

Diavolo d'un blues. Il suono e il sacro

A. Cerri
A prima vista appare difficile trovare un legame tra il blues e la storia delle religioni, e mettere a fuoco in che modo una disciplina come questa possa prendere in esame e discutere di un genere musicale che, partendo della sua origine nera e americana, ha oramai pervaso molta della musica europea, prima fra tutti la musica jazz, ma anche quella che ascoltiamo tutti i giorni, dal rock al pop, senza trascurare alcuni omaggi che perfino la musica classica ha fatto a questo stile. Inoltre, tra le innumerevoli espressioni musicali prodotte dall’uomo, il blues sembra il più lontano dall’orizzonte religioso, soprattutto per la profanità del suo significato e per la considerazione sociale negativa di cui sono stati oggetto, almeno in passato, sia i suoi interpreti sia i suoi fruitori, entrambi malvisti e perfino «demonizzati» dal senso comune.

Camorra. La lente del sociologo

D. Pizzuti
Ogni riflessione sulla camorra dopo Gomorra e le polemiche che ne sono seguite rischia di alimentare un dubbio: che si persegua una finalità mediatica. Questo triste destino sembra abbattersi su ogni lavoro editoriale che abbia per oggetto le organizzazioni criminali, la mafia, la camorra, anche se ha una veste scientifica». Sono parole di presentazione di un recente lavoro sulla criminalità organizzata in Campania secondo diverse prospettive, per marcare non solo le eterogenee finalità degli scritti sulle forme di criminalità organizzata in Italia, ma anche i generi che li caratterizzano. Al di là dell’impatto mediatico di alcune di queste produzioni, come Gomorra di Roberto Saviano, fondamentalmente si intende porre un discrimine tra opere che hanno una prevalente finalità «narrativa » (letteraria, cinematografica, televisiva ecc.) e quelle che invece si avvalgono di un linguaggio scientifico a fini analitici.

La «destra nuova» e le sue radici. Considerazioni su un persistente deficit culturale

M. Tarchi
Il testo a firma di Marco Tarchi che qui presentiamo è il bilancio del dibattito – e una sua puntuale critica – sorto attorno al tema della presenza in Italia tra gli anni Settanta e Novanta di una Nuova destra e del suo rapporto con il postfascismo. Esso nasce in occasione – e parallelamente – dell’uscita in libreria del suo La rivoluzione impossibile. Dai Campi hobbit alla Nuova destra (Vallecchi, Firenze 2010), il volume che racconta e sistematizza il percorso culturale e le attese rivoluzionarie dei giovani che parteciparono ai Campi hobbit.

Cosa è successo al Vaticano II. Un libro e un convegno

A. Torresin
L'uscita del libro di John W. O’Malley, Che cosa è successo nel Vaticano II, edito da Vita e Pensiero, è stata l’occasione preziosa per una ripresa del dibattito sul Concilio che sta vivendo una recente vitalità. Paradossalmente proprio le spinte che sembrerebbero mettere in discussione il senso dell’evento conciliare nella vita della Chiesa ne stanno forse rivelando tutta la fecondità. Chi tocca il Concilio ha come effetto quello di rafforzarne ed evidenziarne il radicamento nella coscienza della Chiesa. Vita e Pensiero e la redazione della Rivista del clero italiano hanno colto questa occasione per dare vita a un convegno che ha visto raccolte delle voci autorevoli per un’interpretazione del Vaticano II e della sua ricezione.