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Documenti, 1/2020

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La pace come cammino di speranza

Messaggio per la celebrazione della 53a Giornata mondiale della pace

Francesco

Il Messaggio di Francesco per la Giornata mondiale della pace del 1° gennaio 2020, pubblicato il 12 dicembre 2019, s’intitola La pace come cammino di speranza: dialogo, riconciliazione e conversione ecologica, e si riallaccia strettamente ai primi due pubblicati da papa Bergoglio rispettivamente nel 2014 e 2015, dedicati alla fraternità. Il fondamento della pace infatti è individuato nell’«anelito insopprimibile alla fraternità, che sospinge verso la comunione con gli altri» (Regno-doc. 1,2014,1), e per converso – afferma oggi Francesco – «ogni guerra… si rivela un fratricidio che distrugge lo stesso progetto di fratellanza, inscritto nella vocazione della famiglia umana». Perciò dobbiamo «perseguire una reale fratellanza, basata sulla comune origine da Dio ed esercitata nel dialogo e nella fiducia reciproca»: espressione che sintetizza quanto il papa sta cercando di attuare promuovendo il Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune (Regno-doc. 5,2019,129).

Nel Messaggio di quest’anno, la visione della fraternità viene declinata con particolare urgenza nella questione ambientale, poiché è anche la conversione ecologica a chiederci «una trasformazione delle relazioni che intratteniamo con le nostre sorelle e i nostri fratelli, con gli altri esseri viventi, con il creato nella sua ricchissima varietà, con il Creatore che è origine di ogni vita».

 

Ri-evangelizzazione, cuore della riforma

Discorso alla curia romana per la presentazione degli auguri natalizi

Francesco

«Nell’incontro odierno vorrei soffermarmi su alcuni… dicasteri partendo dal cuore della riforma, ossia dal primo e più importante compito della Chiesa: l’evangelizzazione». Il discorso di papa Francesco alla curia romana per la presentazione degli auguri natalizi, tenuto il 21 dicembre 2019, rappresenta uno dei testi più importanti non solo sul tema della riforma della curia, qui affrontato in modo sistematico dal papa (mentre si attende a breve la costituzione apostolica Praedicate Evangelium), ma per le premesse. Due in particolare le sottolineature: il significato profondo del cambiamento e, legato a questo, la fine del regime di cristianità.

«La curia romana non è un corpo staccato dalla realtà – anche se il rischio è sempre presente –, ma va concepita e vissuta nell’oggi del cammino percorso dagli uomini e dalle donne, nella logica del cambiamento d’epoca. La curia romana non è un palazzo o un armadio pieno di vestiti da indossare per giustificare un cambiamento. La curia romana è un corpo vivo, e lo è tanto più quanto più vive l’integralità del Vangelo».

L'ufficio del decano del collegio cardinalizio

Francesco

Il 21 dicembre, contestualmente all’accettazione delle dimissioni del card. Angelo Sodano da decano del Collegio cardinalizio, è stata pubblicata una lettera apostolica di Francesco in forma di motu proprio riguardante L’ufficio del decano del Collegio cardinalizio (www.vatican.va). Segue il testo.

 

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24 ottobre 2019. Risposta cattolica al documento di convergenza di Fede e costituzione sulla Chiesa. Il 24 ottobre il Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani invia una Risposta cattolica ufficiale (bit.ly/2K2RVbB, in inglese) al documento di convergenza La Chiesa: verso una visione comune di Fede e costituzione, la commissione teologica del Consiglio ecumenico delle...
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Admirabile signum

Lettera apostolica sul significato e il valore del presepe

Francesco

Il 1° dicembre 2019, prima domenica di Avvento, papa Francesco si trovava in visita a Greccio, il luogo dove san Francesco nel 1223 realizzò la prima rappresentazione della Natività. E lì ha firmato e consegnato la lettera apostolica Admirabile signum sul significato e il valore del presepe. L’intento del documento è quello di «sostenere la bella tradizione delle nostre famiglie, che nei giorni precedenti il Natale preparano il presepe. Come pure la consuetudine di allestirlo nei luoghi di lavoro, nelle scuole, negli ospedali, nelle carceri, nelle piazze… Mi auguro che questa pratica non venga mai meno; anzi spero che, là dove fosse caduta in disuso, possa essere riscoperta e rivitalizzata».

L’importanza di questa diffusa tradizione di pietà popolare sta proprio nel suo essere «una genuina forma per riproporre la bellezza della nostra fede con semplicità», un segno con il quale san Francesco «realizzò una grande opera di evangelizzazione».

La riproposizione del presepe come «dolce ed esigente processo di trasmissione della fede» si accompagna all’affermazione secondo cui «dal presepe Gesù proclama, con mite potenza, l’appello alla condivisione con gli ultimi quale strada verso un mondo più umano e fraterno, dove nessuno sia escluso ed emarginato», sventando così qualsiasi interpretazione del segno devozionale in senso identitario ed escludente.

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Sulla riservatezza delle cause di pedofilia

Rescritti ex audientia; istruzione; commento di J.I. Arrieta

Francesco

Il Rescritto con cui si promulga l’istruzione Sulla riservatezza delle cause, reso noto il 17 dicembre, ha fatto i titoli delle prime pagine e ha raccolto il plauso delle vittime della pedofilia clericale. Esso abolisce il «segreto pontificio» sotto il quale ricadevano i delitti regolati dal motu proprio Vos estis lux mundi dello scorso maggio (Regno-doc. 11,2019,325). Ciò significa innanzitutto che il Vaticano potrà (dovrà) rispondere alle rogatorie internazionali inviando la documentazione che viene richiesta, ora non più vincolato dalla restrizione del segreto pontificio ma solo a quello d’ufficio; poi, che il vescovo diocesano potrà (dovrà), secondo i diversi regimi giuridici, collaborare ancor di più con le autorità civili; infine la vittima potrà conoscere l’esito del processo canonico che riguarda il proprio carnefice e anche le comunità saranno informate, per evitare che persone giudicate colpevoli possano compiere altro male. Il Rescritto con cui si introducono alcune modifiche alle Normae de gravioribus delictis, inoltre, introduce altre due modifiche: l’innalzamento a 18 anni dell’età in base alla quale anche i reati relativi al possesso e al traffico di materiale pedopornografico ricadono nei delicta graviora di competenza della Congregazione per la dottrina della fede (prima era 14 anni); e il fatto che anche laici potranno ricoprire nei procedimenti canonici il ruolo di avvocato e di procuratore.

 

Nuove norme sugli ordinariati anglicani

Congregazione per la dottrina della fede

A 10 anni dalla pubblicazione della costituzione apostolica Anglicanorum coetibus (Regno-doc. 21,2009,705), papa Francesco ha approvato una serie aggiornata di norme che disciplinano gli «ordinariati personali» per i cattolici provenienti dalla tradizione anglicana, e la Congregazione per la dottrina della fede ha pubblicato queste Norme complementari alla costituzione apostolica Anglicanorum coetibus lo scorso 9 aprile. Il testo include una disposizione approvata dal papa nel 2013, che afferma esplicitamente che gli ordinariati personali non sono solo per gli ex anglicani e le loro famiglie, ma possono includere – a certe condizioni – persone evangelizzate e portate nella Chiesa cattolica attraverso la missione evangelizzatrice dell’ordinariato. Attualmente gli ordinariati di ex ministri e fedeli anglicani sono tre, uno in Inghilterra, uno negli Stati Uniti e uno in Australia.

Il cambiamento più sostanziale riguarda l’uso del Messale, noto come Divine Worship, nelle celebrazioni liturgiche, che viene limitato agli ordinariati personali. Qualsiasi sacerdote incardinato in un ordinariato potrà celebrare la messa secondo il Divine Worship anche in una parrocchia non appartenente all’ordinariato, in forma privata. E qualsiasi prete diocesano o religioso potrà celebrare l’eucaristia per i membri dell’ordinariato.

L'iniziazione cristiana dei ragazzi

Lettera pastorale 2019-2020

Mons. Erio Castellucci, arcivescovo abate di Modena-Nonantola

Come altre diocesi italiane negli ultimi anni (Cremona 2016, Brescia 2017, Mantova 2017, Latina 2019 in Regno-doc. 17,2019,533, Cerignola 2019), anche la diocesi di Modena-Nonantola dedica la propria attenzione pastorale all’iniziazione cristiana con la lettera del vescovo Erio Castellucci «Se tu conoscessi il dono di Dio (Gv 4,10)». L’iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, presentata il 21 settembre.

Il vescovo spiega di aver attinto per la stesura della lettera a una pluralità di contributi: dalle parrocchie ai presbiteri e diaconi, dal Consiglio pastorale diocesano all’Ufficio catechistico, compresi anche l’Ufficio catechistico regionale e la Commissione episcopale nazionale per la dottrina della fede. «Insieme a loro e grazie a loro ho maturato tre convinzioni… 1) Il contesto della secolarizzazione, pure causa di molte fatiche e incomprensioni, va letto ormai come un dato irreversibile, che ci chiede di transitare da un’iniziazione di tipo dottrinale-deduttivo a una di tipo esperienziale-induttivo. 2) Il soggetto dell’iniziazione è la comunità cristiana, che ha come interlocutori privilegiati i ragazzi e le famiglie e possiede una natura “sinodale” e missionaria. 3) Gli strumenti dell’iniziazione vanno continuamente aggiornati, tenendo conto dell’integralità dell’esperienza di fede – liturgia, catechesi, diaconia – e delle nuove opportunità offerte dal mondo digitale».

Il pianeta che speriamo

Linee di preparazione

49ª Settimana sociale dei cattolici italiani (Taranto, 4-7.2.2021)

«Tutto è connesso»: questa semplice affermazione di papa Francesco, contenuta nell’enciclica Laudato si’ sulla cura della casa comune, racchiude il senso dei Lineamenta per la 49a Settimana sociale dei cattolici italiani, intitolati Il pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro, futuro. #tuttoèconnesso, pubblicati a cura del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali dei cattolici italiani presso la Conferenza episcopale italiana il 28 novembre scorso. L’appuntamento, in programma dal 4 al 7 febbraio 2021 nella città di Taranto, rifletterà a partire dal testo di Francesco sull’«ecologia integrale» e sul rapporto tra «economia ed ecologia, tra ambiente e lavoro, tra crisi ambientale e crisi sociale». Ripercorrendo un metodo simile a quello della 48a Settimana sociale (Regno-doc. 21,2017,652), il documento propone cinque piste di lavoro per preparare al meglio il cammino verso Taranto: porre come centrale il momento dell’analisi e dello studio dei nodi da sciogliere contemporanei; l’ascolto delle persone e delle loro storie; la ricerca e la rilettura delle buone pratiche già presenti; le nuove visioni del futuro che vengono concepite soprattutto dai giovani; una sintesi di proposte concrete da condividere tutti sia sul piano degli stili di vita individuali sia su quello delle politiche pubbliche.

Giustizia e dialogo

Vescovi cattolici del Cile

Negli ultimi mesi in Cile «si sono manifestati chiaramente la protesta, l’angoscia e il malcontento di fronte all’ingiustizia, alla disuguaglianza e agli abusi in questioni rilevanti per la nostra gente come la salute, l’ambiente, i salari, le pensioni, i servizi di base e l’indebitamento eccessivo. Abbiamo visto autorità e quadri dirigenti, uomini d’affari e leader politici e sociali che non sono stati all’altezza della situazione e delle responsabilità di loro competenza nella vita sociale. Anche noi, nella Chiesa, abbiamo deluso molti cileni, diventando causa di scandalo e di sofferenze». Durante le proteste violente che hanno lacerato il Cile dal 18 ottobre 2019, l’episcopato cattolico – reduce a sua volta da una crisi profondissima per lo scandalo della pedofilia – ha preso la parola per invocare il dialogo nel rispetto della legge e dei diritti fondamentali. Pubblichiamo:

– la dichiarazione del Consiglio permanente della Conferenza episcopale del Cile Rialziamoci con la giustizia e il dialogo, 24.10.2019;

– il messaggio della 119° Assemblea plenaria della Conferenza episcopale Il Cile non può aspettare!, 12.11.2019;

– la lettera dei vescovi e amministratori apostolici «Vieni Signore Gesù!» (Ap 22,20) ai fedeli e alle comunità, 15.11.2019.

Conversione ecologica: è urgente

Conferenza dei vescovi cattolici delle Filippine

«Le Filippine, essendo un arcipelago, sono esposte ai disastri indotti dal clima… Occupiamo il secondo posto fra i paesi maggiormente esposti ai rischi di disastri naturali a livello mondiale». L’episcopato cattolico delle Filippine è stato uno dei primi ad abbracciare l’impegno sulla questione ecologica come questione di giustizia e di responsabilità cristiana, già dagli anni Ottanta, con le lettere pastorali che denunciavano gli effetti dannosi delle attività minerarie e dell’insicurezza idrica, e le loro conseguenze catastrofiche soprattutto dato l’alto tasso di povertà nelle Filippine.

La lettera pastorale Un appello urgente per la conversione ecologica, speranza davanti all’emergenza climatica, pubblicata il 16 luglio, innesta questa «dimensione essenziale del nostro ministero pastorale» nel solco del magistero di papa Francesco, che con l’enciclica Laudato si’ del 2015 ha chiesto un riesame dei modelli dello sviluppo globale, a servizio del bene comune. L’episcopato filippino, nella parte finale del documento, articola una serie di azioni ecologiche concrete, d’impatto sia politico sia pastorale.