il Regno delle Donne Tag: sinodo
Gigliane, inviata di una Chiesa «samaritana e maddalena»

Il 6 settembre una giovane donna del Mato Grosso è stata nominata dal suo vescovo coordinatrice e animatrice delle attività pastorali della parrocchia di Santa Cruz do Xingú. Non è un caso isolato, ma il frutto condiviso di scelte precise e di un cammino comunitario.
Maria, discepola e testimone apostolica: per un passo avanti sulla questione femminile

L’insegnamento di Querida Amazonia (QA) sulle donne, nel tentativo di valorizzare e promuovere la loro presenza, propone problematicamente Gesù come modello per gli uomini e Maria come modello per le donne. Proviamo a rileggere questa affermazione alla luce dei Vangeli, per vedere se sia possibile liberarci dell’ingannevole bisogno di trovare uno specifico femminile nella Chiesa. Maria come prima fra discepoli/e e apostoli/e.
Fuori luogo e fuori tempo

Querida Amazonía riprende e rilancia il grido dei poveri / grido della terra di Laudato si’, anche se l’urgenza della crisi globale incalza e fa apparire lenta ogni conversione dei modelli. Il capitolo sulla Chiesa e la sua ministerialità invece cosa e chi ascolta? Pregare per le vocazioni, mandare missionari, mistica della femminilità: mancano solo i chierichetti. Rispondere così è come negare il cambiamento climatico.
Sinodo per l’Amazzonia: ben più di un documento

Dal documento finale, votato dall’Assemblea dei vescovi, emerge una Chiesa che assume con forza il grido dei poveri e della terra, ma è molto meno coraggiosa nell’affrontare il tema dei ministeri. Se leggiamo il testo nel quadro delle dinamiche vitali che lo hanno preceduto e accompagnato, emergono chiaramente resistenze e non-detti, ma anche la forza di una conversione sinodale già in atto e che non può essere arrestata.
Sinodo 2018 - Non è più tempo di difendersi

Sinodo 2018 - In direzione ostinata e contraria

Le regole del Sinodo, le domande delle donne

Alla XV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, in corso a Roma, avranno diritto di voto anche alcuni uomini non ordinati, ma nessuna delle donne presenti. Perché? È possibile un cambiamento, come chiede il movimento “Votes for catholic women”? E soprattutto, sarebbe questa la soluzione all’esigenza diffusa di una reale e autorevole partecipazione femminile alla vita della Chiesa?