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Libri del mese

Libri del mese

Chiesa e islam. Prospettive di dialogo tra teologia cristiana e religione musulmana

M. Crociata
L'accostamento tra teologia cristiana e religione islamica non è così ovvio come potrebbe apparire a prima vista. Per trattare della loro possibile relazione dobbiamo in ogni caso chiederci quali siano le condizioni che legittimano la teologia cristiana a occuparsi dell’islam, al fine di poter validamente indicare e presentare le prospettive di approccio teologico alla religione musulmana. D’altra parte le posizioni teologiche cristiane attuali si collocano in un orizzonte storico che si estende fino all’epoca in cui sorge l’islam. C’è bisogno allora quanto meno di accennare ai trascorsi storici. La trattazione del tema di questo saggio può essere allora utilmente articolata in una premessa, in un richiamo della storia e in una presentazione delle principali prospettive attualmente proposte.

Laicità e uso politico della religione. Pio XI e la condanna religiosa dell'Action francaise

P. Scoppola
Quando si svolse a Roma, nel marzo 1989, un bel colloquio su «Achille Ratti pape Pie XI», promosso dall’École française, fu subito evidente la diversa sensibilità degli studiosi italiani e francesi di fronte alla figura di Pio XI.1 Per gli italiani era il papa che, anche se negli ultimi anni del pontificato aveva accentuato le sue critiche nei confronti del fascismo, ne aveva però, in qualche modo, favorito il consolidamento al potere e aveva contribuito alla liquidazione del Partito popolare di Sturzo; per i francesi al contrario era il papa della severa condanna dell’Action française e del riavvicinamento della Chiesa alla Francia democratica.

La politica messianica. Storia della Chiesa ortodossa russa

E. Morini
Non lasciano entrare forastiere alcuno nelle chiese loro, se non quelli che al modo loro si ribattezzano». Così scriveva nel 1565 Raffaello Barberini nella sua Relazione di Moscovia. Già al tempo di Ivan IV il Terribile la fede cristiana dei russi si presentava allo sguardo incuriosito del viaggiatore occidentale come una realtà impenetrabile: stringente è il contrasto con le relazioni degli altrettanto curiosi, e più fortunati, nostri connazionali ospiti del Gran Turco, che, circa in quegli stessi anni, potevano descrivere, con interesse e stupore, le celebrazioni liturgiche – per loro inconsuete – che il patriarca di Costantinopoli, primate dell’ortodossia, presiedeva nella propria cattedrale.

Ebrei e cristiani. La sfida del dialogo

P. Stefani
Per la Chiesa cattolica il concilio Vaticano II, qualunque sia la valutazione storica, teologica e pastorale a esso riservata, si presenta come un momento qualificante di lungo periodo. A oltre quarant’anni dalla sua chiusura, vari temi, messi al centro della vita e della riflessione ecclesiale dall’assise conciliare, rimangono sia cruciali sia bisognosi di ulteriori approfondimenti. Tra essi vi è il rapporto dei cristiani con il popolo ebraico.

Dio tra le righe. La lettura come fenomenologia teologica

E. Salmann
Leggere e scrivere sono, sin dai tempi remoti, i modi centrali della realizzazione e della trasmissione della cultura e della religione, anche se non ne costituiscono i fondamenti. Lo scrivere, la scrittura e il leggere sono avvolti, portati e determinati da un vitale emanarsi della parola e da un libero, seppur coinvolto in antiche storie, ascoltare, i quali trasformano i loro destinatari e li trasferiscono in un altro mondo.

Coscienza laica. Perché ripubblicare oggi i testi di Jemolo

C. Fantappiè
I cattolici non fanno mai male se non nascondono certi loro stati di perplessità o di disagio» (A.C. JEMOLO, «La scomunica dei comunisti», in Il Ponte 5[1949], 1238). La questione della laicità ha, negli ultimi decenni, mutato i suoi confini e i suoi simboli. I problemi inediti che sono emersi in campi apparentemente distanti da quelli tradizionali su cui ordinariamente si svolgeva il dibattito – basterebbe pensare ai dilemmi posti dalla multireligiosità e dalla bioetica – aiutano a capire la differenza sostanziale che passa tra la «vecchia» e la «nuova laicità».

Corruptio optimi pessima. Il cristianesimo e il mistero del male. La scommessa di Illich

P. Stefani
Un detto proverbiale recita che il meglio è nemico del bene. Si tratta di una frase che attiene al versante progettuale: quando si intraprende un’attività, non di rado, il perfezionismo si tramuta in danno. Altro è il crinale che trova la propria cifra della corruptio optimi pessima: qui si è di fronte non a un disegno che attiene a quanto ancora non c’è, ma al degrado di quanto già esiste. La cifra più significativa di questo antico detto è che la corruzione attiene all’ottimo, non al bene. Esso non coinvolge una situazione di equilibrio, di «giusto mezzo».

Il Vaticano e la Costituzione. La Chiesa e i cattolici agli albori dello stato laico

F.P. Casavola
Nell’ottobre 1946 i gesuiti de La Civiltà cattolica, su incarico di Pio XII, prepararono tre progetti di Costituzione riguardanti le relazioni tra Chiesa e stato: uno desiderabile, il secondo accettabile, il terzo tollerabile. Il padre Giacomo Martegani, direttore della rivista, aveva ricevuto la visita del principe Carlo Pacelli, latore della richiesta del papa, per l'elaborazione di un promemoria sulle concessioni possibili della Santa Sede nella materia, espressamente desiderato dall’on. Meuccio Ruini, presidente della Commissione dei 75, che attendeva alla redazione del progetto di Costituzione della Repubblica, nell’Assemblea costituente.

Verso Sud. Forma occidentale e futuro del cristianesimo

P. Jenkins
Il testo ripropone parzialmente il primo capitolo – «I fondamentalisti vinceranno?» del volume di Philip Jenkins – storico delle religioni e docente emerito alla Pennsylvania State University – I nuovi volti del cristianesimo, che ha dato recentemente alle stampe l’editrice Vita e Pensiero di Milano: ringraziamo l’editore per averci concesso il permesso di questa pubblicazione; sottotitoli redazionali. Di Jenkins ricordiamo la traduzione in italiano del suo The Next Christendom: The Coming of Global Christianity (2002), pubblicato da Fazi nel 2004 con il titolo La terza Chiesa. Il cristianesimo nel XXI secolo.

La «sensibilità» della fede cristiana. Per un'etica cristologica

M. Ivaldo
Un tema sul quale si è soffermato più volte Benedetto XVI è quello dell’allargamento degli orizzonti della razionalità. Tale tema è certo suscettibile di molteplici declinazioni e di promettenti interpretazioni. Una di queste è probabilmente quella che punta a liberare il tema del Logos in senso cristiano dalla sua identificazione con sola ragione o parola, per valorizzare anche la dimensione corporea e tattile che è propria dell’evento dell’incarnazione, e che consente di parlare di un Logos non solo percepibile dalla mente, ma anche «tangibile», e sensibile al cuore. Johann Michael Sailer – teologo eminente e vescovo di Regensburg al tempo della grande filosofia tedesca fra Settecento e Ottocento, certamente ben conosciuto da Benedetto XVI – sollecitava la predicazione non solo a parlare all’intelletto e all’immaginazione, ma anche a toccare, anzi a muovere il cuore. Non stupisce allora che un sacerdote e teologo della Congregazione dei sacerdoti del Sacro Cuore, come Marcello Neri, abbia posto i temi del cuore, dell’affettivo e del corporeo al centro della sua indagine cristologica. Ne è nata una ricerca innovativa.